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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Luglio 2011
 
   
  MILANO, 400.000 EURO PER PROGETTI CONCILIAZIONE FIRMATA L´INTESA TRA REGIONE, COMUNE, PROVINCIA, ASL E CCIAA

 
   
 
Milano, 11 luglio 2011 - Grazie a uno stanziamento regionale di 400.000 euro saranno sviluppati nel territorio della provincia di Milano alcuni progetti sperimentali di conciliazione tra famiglia e lavoro. Per ideare, promuovere e realizzare questi progetti e allo stesso tempo per supportare Regione Lombardia nelle politiche di conciliazione nasce una ´rete territoriale´, che coinvolge, in un primo momento, Comune e Provincia di Milano, le tre Asl della zona (Milano città, Milano 1 e Milano 2) con i rispettivi ambiti territoriali, la Camera di Commercio e la Consigliera di parità e che è destinata ad allargarsi a chiunque voglia partecipare e contribuire a iniziative a favore delle donne e delle famiglie in particolare. Obiettivi e modalità di realizzazione delle politiche di conciliazione a Milano e provincia sono fissati in un ´Accordo di collaborazione´ - il decimo varato in Lombardia a livello provinciale - firmato il 7 luglio dall´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli con i rappresentanti degli enti che costituiscono il nucleo originario della ´rete territoriale´. Presenti, tra gli altri, gli assessori di Comune e Provincia di Milano Chiara Bisconti e Massimo Pagani. ´L´accordo di Milano - ha spiegato Boscagli - è uno dei pezzi del più generale impegno di Regione Lombardia sulla conciliazione tra famiglia e lavoro. Riteniamo che questo tema sia uno dei più importanti e cruciali con cui si deve confrontare il welfare moderno, per garantire, in particolare alle donne, la possibilità di continuare a lavorare anche in presenza di figli. Per questo stiamo sottoscrivendo nei vari territori accordi in grado di favorire iniziative in questo senso´. ´Ci affidiamo molto - ha proseguito Boscagli - alle capacità di iniziativa dei diversi territori. Ogni territorio ha infatti delle esigenze diverse: in alcuni possono esserci problemi di orari, in altri casi c´è la necessità di altri servizi come asili nido e così via. Per Milano mettiamo a disposizione una somma che serva da stimolo per poter fare delle sperimentazioni´. L´accordo territoriale con i relativi progetti che nasceranno si inserisce in un ben più ampio impegno di Regione Lombardia per la conciliazione. L´intesa firmata dal presidente Formigoni con il ministro Carfagna ha portato in Lombardia 6,7 milioni di euro, ai quali si sono aggiunti altri 10 milioni di provenienza regionale. Grazie a un coinvolgimento ampio delle istituzioni, delle parti sociali, del terzo settore sono già stati raggiunti alcuni risultati significativi. Dopo il Libro Verde, sulle cui tematiche anche i cittadini sono stati ascoltati mediante un questionario on-line, a breve sarà pubblicato un Libro Bianco, che darà ulteriori indicazioni chiare e operative sul tema. D´altra parte, se, da un lato, l´occupazione delle donne in Lombardia (56,6 per cento) è molto superiore alla media nazionale (47,2 per cento) e vicina all´obiettivo europeo (60 per cento), dall´altro sono ancora moltissime le donne che, ad esempio, lasciano il lavoro dopo la nascita di un figlio: solo nel 2010, a Milano, 1.652 donne hanno rassegnato le proprie dimissioni nel corso del primo anno di vita del loro bambino. ´E´ dunque necessario, ed è questo lo scopo dell´Accordo, ha detto ancora Boscagli - attivare un complesso di azioni e di interventi rivolti a donne e uomini di diverse generazioni per migliorare la conciliazione tra famiglia e lavoro, attraverso un´ampia e fattiva collaborazione tra persone, famiglie, associazioni, mondo del terzo settore, enti e istituzioni locali, sistema delle imprese e parti sociali´. Nelle tre aree principali di intervento individuate dall´Accordo (lavoro, formazione e servizi), grazie ai fondi a disposizione, sarà possibile ad esempio sostenere partnership tra grandi imprese e piccole realtà, per creare servizi comuni per i dipendenti, o ancora realizzare interventi di informazione e sensibilizzazione, così come altri progetti che siano in grado di rilanciare le politiche a favore delle donne, delle famiglie, delle imprese, armonizzando le esigenze di tutti, aumentando la qualità della vita e la competitività del sistema.
 
   
 

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