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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Luglio 2011
 
   
  COMMISSIONE EUROPEA: UNA POLITICA DELLA PESCA PER IL FUTURO

 
   
  Bruxelles - Nelle sue proposte per una riforma radicale della politica comune della pesca (Pcp), la Commissione europea ha definito un approccio globale alla gestione della pesca in Europa. I piani garantiranno la futura sopravvivenza sia degli stock ittici che dei mezzi di sussistenza dei pescatori, mettendo fine all’eccessivo sfruttamento e al depauperamento degli stock. La riforma introdurrà un approccio decentrato alla gestione della pesca basato su conoscenze scientifiche, a livello delle regioni e dei bacini marittimi, e definirà migliori norme di governance nell’Unione e a livello internazionale tramite accordi di pesca sostenibile. Nel presentare le proposte, la commissaria Maria Damanaki, responsabile per gli affari marittimi e la pesca, ha dichiarato: “Occorre agire immediatamente per riportare tutti i nostri stock a livelli di sicurezza e preservarli per le generazioni presenti e future. Solo a queste condizioni i pescatori potranno continuare a pescare e a trarre un adeguato sostentamento dalle loro attività.” La commissaria ha poi aggiunto: “Ciò significa che occorre gestire correttamente ogni singolo stock, prelevando quanto possibile senza mettere a rischio la salute e la produttività futura delle risorse ittiche. Ne risulteranno catture più elevate, un ambiente sano e la garanzia dell’approvvigionamento di prodotti del mare. Il successo di questa riforma determinerà un futuro migliore a lungo termine per i pescatori e le comunità costiere e i cittadini europei potranno contare su una maggiore varietà di pesce fresco, sia catturato in mare che di allevamento.” La sostenibilità e le soluzioni a lungo termine costituiscono i punti essenziali delle proposte presentate oggi, che comprendono i seguenti elementi: tutti gli stock ittici devono essere portati a livelli sostenibili entro il 2015, conformemente agli impegni assunti dall’Unione a livello internazionale; per tutti i tipi di pesca verrà adottato un approccio ecosistemico, con piani di gestione a lungo termine basati sui migliori pareri scientifici disponibili; verrà progressivamente eliminata la pratica dei rigetti, consistente nel ributtare in mare le catture accidentali di pesce, che costituisce uno spreco di risorse alimentari e una fonte di perdite economiche; i pescatori avranno l’obbligo di sbarcare tutto il pesce catturato; le proposte includono inoltre obiettivi specifici e scadenze definite per porre fine al sovrasfruttamento, strumenti basati sul mercato come le quote individuali di cattura negoziabili, misure di sostegno per la pesca artigianale, una migliore raccolta dei dati nonché strategie volte a promuovere un’acquacoltura sostenibile in Europa; i consumatori potranno ottenere migliori informazioni in merito alla qualità e alla sostenibilità dei prodotti che acquistano; i principi e gli obiettivi strategici generali verranno prescritti da Bruxelles, ma spetterà agli Stati membri definire e applicare le misure di conservazione più appropriate. Oltre a semplificare le procedure, questo approccio favorirà soluzioni più adeguate per soddisfare le esigenze regionali e locali; gli operatori del settore alieutico dovranno adottare le loro decisioni economiche per adattare le dimensioni delle flotte alle possibilità di pesca. Le organizzazioni di produttori svolgeranno un ruolo più efficace nell’orientare l’approvvigionamento dei mercati e nell’aumentare i profitti dei pescatori; il sostegno finanziario verrà concesso unicamente a iniziative ecocompatibili che contribuiscano a una crescita intelligente e sostenibile. Un rigoroso meccanismo di controllo escluderà ogni finanziamento che possa avere effetti perversi in termini di attività illecite o di sovraccapacità; nell’ambito degli organismi internazionali e delle relazioni con i paesi terzi, l’Ue applicherà gli stessi principi praticati a livello interno e promuoverà la buona governance e una sana gestione dei mari nel resto del mondo.  
   
 

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