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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Luglio 2011
 
   
  AL VIA PROGETTO DEL CIMEC SUI TUMORI CEREBRALI RICERCATORI E CLINICI PER CAPIRE COME IL CERVELLO SI MODIFICA IN RISPOSTA A STIMOLI INTERNI ED ESTERNI

 
   
  Trento, 14 luglio 2011 - Un progetto di ricerca della durata di due anni che vedrà all’opera ricercatori e clinici con l’obiettivo di gettare luce sui meccanismi che sono alla base del recupero delle funzioni cognitive e motorie in pazienti con tumori cerebrali, attraverso l’uso della risonanza magnetica funzionale. Partirà a settembre il progetto dal titolo “Integrazione di metodiche di neuroimaging avanzato e assessment neuropsicologico per la valutazione del recupero funzionale dopo intervento chirurgico”, per il quale ci sono già grandi attese per le possibile ricadute di natura clinica. Il responsabile di questo progetto, che si è aggiudicato un finanziamento di 80mila euro concorrendo al bando di “Ricerca sanitaria finalizzata per l’anno 2009” della Provincia a utonoma di Trento, è il dottor Gianpaolo Basso del Centro Mente e Cervello dell’Università di Trento. Uno studio innovativo, dal carattere interdisciplinare, che vede uniti in una sinergia di intenti un centro di ricerca, il Cimec, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari con la radiologia e la neurochirurgia dell’Ospedale Santa Chiara di Trento e la Fondazione Bruno Kessler. Il progetto, potenziando le collaborazioni già esistenti tra gli enti, renderà possibile una rapida e fruttuosa trasferibilità di competenze fra le unità di ricerca: le competenze del Cimec nell’imaging avanzato e analisi dei dati, quelle cliniche e neurochirurgiche dell’Azienda Sanitaria, che oltre alle professionalità mediche metterà a disposizione anche le apparecchiature di risonanza presenti nella struttura ospedaliera. Il responsabile del progetto, il dottor Gianpaolo Basso è specializzato in neurologia e neuroradiologia, ricercatore dell’ateneo trentino e responsabile medico del Laboratorio di risonanza magnetica del Cimec. Con il dottor Basso, lavoreranno a questo progetto il direttore della Neurochirurgia dott. Franco Chioffi, il direttore del Dipartimento Aziendale di Radiologia dott. Paolo Peterlongo e Paolo Avesani, direttore del laboratorio di Neuroinformatica (laboratorio congiunto Cimec-fbk). I pazienti soggetti dello studio, operati dall’equipe del dottor Chioffi, proverranno da tutta Italia. “Oggi nel calcolo del rapporto rischio/beneficio dell’intervento neurochirurgico viene valutata la sede della lesione ed il suo rapporto con aree cerebrali critiche per le funzioni cognitive o motorie del soggetto. Nel caso di un paziente con tumore cerebrale, questa valutazione è complessa” spiega il dottor Basso, che vanta una notevole esperienza con la risonanza magnetica e tutte le sue possibili applicazioni in ambito neuroradiologico avanzato per l’uso in ambito sia di ricerca pura sia in clinica applicata. “Infatti, il cervello di un paziente con tumore va incontro a importanti fenomeni di plasticità, ovvero di riorganizzazione delle funzioni delle aree cerebrali non lese dal tumore, che può essere diverso da individuo a individuo. Questo fenomeno si traduce in una compromissione delle capacità del paziente inferiore a quella che ci si aspetterebbe data l’estensione della lesione. E scoprire prima di intervenire chirurgicamente come il cervello si è di volta in volta riorganizzato permetterà di aumentare efficacia e accuratezza dell’intervento stesso”. In che modo? “Utilizzando, in fase pre e post operatoria, la risonanza magnetica funzionale che ci permette di osservare il cervello nell’atto del suo funzionamento in modo completamente non invasivo e valutando il livello di recupero anche con test neuropsicologici appositamente ideati”. Un progetto multidisciplinare, in grado di coinvolgere soggetti diversi, tutti già operanti sul territorio, che permetterà la creazione di un database sul quale sarà possibile effettuare analisi retrospettive, i cui risultati previsti saranno direttamente trasferibili alla pratica clinica e che introdurrà l’uso della metodica fMri nel principale ospedale trentino.  
   
 

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