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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Luglio 2011
 
   
  CARCERE SAN GIMIGNANO, REGIONE, PROVINCIA E COMUNE SCRIVONO AD ALFANO

 
   
  Firenze, 21 luglio 2011 - Un altro appello, l’ennesimo, lanciato al Ministero della Giustizia e ai vertici dell’Amministrazione Penitenziaria, nazionale e regionale, per trovare una soluzione in tempi rapidi alla situazione di estrema gravità della Casa di Reclusione di San Gimignano. La lettera, firmata congiuntamente dall’assessore regionale al welfare Salvatore Allocca, dal presidente della Provincia di Siena Simone Bezzini e dal sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi, è stata inviata pochi giorni fa al ministro Angelo Alfano, al capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Franco Ionta, al direttore generale del personale del Dap Riccardo Turrini Vita e al provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Maria Pia Giuffrida. Regione, Provincia di Siena e Comune di San Gimignano, si legge nella missiva, rivolgono “un pressante appello affinchè venga messa fine alla pesante situazione in atto nella Casa di Reclusione, nella quale una serie di fattori negativi stanno pregiudicando gravemente la sicurezza della struttura ed in particolare degli operatori e dei reclusi, così come confermato dai recenti episodi di violenza”. Viene sottolineato, a tale proposito, l’elevato indice di sovraffollamento della struttura (nella lettera si parla di oltre l’80%; dati recentemente diffusi dalla Uil Pa Penitenziari pongono San Gimignano al secondo posto in Toscana con l’82,6%, dietro soltanto a Sollicciano, che tocca il 94,6%) e la carenza di personale, meno 40% rispetto alla pianta organica prevista (sempre secondo i dati Uil Pa Penitenziari, a livello regionale, a fronte di una dotazione organica di 3021 unità ve ne sono in servizio 2409, venendo così a mancare 673 persone destinate ai servizi d’istituto). “Questo stato di cose – prosegue l’appello – nonostante lo straordinario impegno di tutti gli operatori, dalla Direzione fino a ciascun agente, rende la struttura di difficilissima gestione, con conseguente abbassamento del livello di sicurezza per gli operatori stessi, della qualità del servizio per gli agenti e per i detenuti e con lo sviluppo di un sentimento di preoccupazione diffusa che coinvolge anche i cittadini del territorio che da sempre vivono con grande partecipazione le vicende della Casa di Reclusione”. Regione, Provincia e Comune proseguono indicando i problemi arretrati che si sono accumulati nel tempo, anche per la mancanza di continuità gestionale dovuta al fatto che per oltre 5 anni la sede stabile della Direzione o è stata vacante o è stata occupata transitoriamente. A tutto questo si aggiungono poi “i problemi strutturali, quali ad esempio le difficoltà di erogazione dell’acqua potabile e l’assenza di collegamento tramite trasporto pubblico da e verso i centri abitati della Valdelsa senese, che potranno trovare soluzione solo con un consistente intervento economico dell’Amministrazione Penitenziaria a fianco degli stanziamenti che il settore degli enti locali ha già dichiarato di voler destinare”. La lettera si conclude con la speranza che “l’appello non rimanga inascoltato e che vengano prese tutte quelle misure volte a ripristinare un clima di serenità, soprattutto riportando rapidamente la dotazione di personale in linea con quanto previsto dalla pianta organica”.  
   
 

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