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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 22 Gennaio 2003 |
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VIRUS DELL´AIDS SOPPRESSO PER 4 ANNI: SI CONFERMANO INCORAGGIANTI PROSPETTIVE
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Milano, 22 gennaio 2003 - Secondo l´ Unaids (il programma congiunto delle Nazioni Unite per la lotta all´Aids) circa 40 milioni di persone nel mondo convivono con l´Hiv/aids. Sfortunatamente molti non sono neanche a conoscenza del loro stato, favorendo la trasmissione della malattia e rendendo ancora più difficile la possibilità di una adeguato trattamento. La lotta all´Infezione da Hiv, responsabile dell´Aids, si basa prevalentemente sull´uso dei farmaci antiretrovirali (cosiddetti perché l´agente responsabile dell´Aids è un retrovirus): purtroppo però dopo un certo periodo di tempo il virus diventa resistente ai farmaci, con compromissione dell´efficacia della terapia e conseguente progressione della malattia. Minimizzare il rischio di sviluppo di farmacoresistenza è, quindi, cruciale nella gestione clinica del paziente con infezione da Hiv. Incoraggianti sono le novità emerse in questo campo dal 6th International Congress on Drug Therapy and Hiv Infection svoltosi a Glasgow riguardanti un farmaco in grado di evitare l´emergenza di farmacoresistenza in pazienti con infezione da Hiv mai sottoposti in precedenza a trattamento antiretrovirale. I nuovi dati derivanti dallo "studio clinico 720" di lunga durata hanno dimostrato come l´Inibitore della Proteasi di seconda generazione Kaletra (lopinavir/ritonavir), farmaco della Abbott, ha determinato una significativa soppressione della carica virale a 4 anni in pazienti con infezione da Hiv, mai sottoposti precedentemente a trattamento antiretrovirale. Nessuno di questi pazienti ha sviluppato resistenza a Kaletra e a nessun altro inibitore della proteasi durante l´intera durata dello studio. "Si tratta di una novità senza precedenti.", dice il Prof. Adriano Lazzarin, Direttore della Clinica di Malattie Infettive dell´Ospedale San Raffaele di Milano " I risultati di questo studio dimostrano come Kaletra sia un farmaco potente; il 97% dei pazienti "naive" (cioè mai trattati in precedenza) che ha assunto il farmaco in modo continuativo per 4 anni possiede una carica virale plasmatica al di sotto dei livelli di rilevabilità (inferiore alle 50 copie di Hiv Rna per millilitro di plasma-analisi on treatment). Anche se si considera la totalità dei pazienti trattati, compresi quelli che sospendono il trattamento in periodi diversi e per ragioni diverse, nel 71% degli stessi risulta ancora indosabile nel plasma dopo 4 anni di trattamento. Kaletra ha mostrato, inoltre, una buona tollerabilità visto che le interruzioni di trattamento dovute ad effetti collaterali sono state estremamente basse (7%). Si confermano, quindi, le incoraggianti prospettive precedentemente emerse dai risultati intermedi dello studio, con l´impiego di Kaletra come primo trattamento, tenuto anche conto della sua capacità di immunoricostituzione, indipendentemente dalla compromissione del sistema immunitario all´inizio della terapia. Va ricordato che nella gestione terapeutica del paziente con infezione da Hiv è cruciale mantenere soppressa la replicazione virale più a lungo possibile, in quanto si prolunga l´eventuale comparsa di farmacoresistenza, che è una tra le cause più importanti di fallimento della terapia anitiretrovirale". "Per quanto i farmaci antiretrovirali non siano scevri da effetti collaterali", dice Filippo Von Schlosser, presidente dell´Eatg (European Aids Treatment Group) e dell´Associazione Nadir, "è indiscusso che questi abbiano modificato la storia naturale della infezione trasformandola in una patologia con cui bisogna convivere. Lo studio su Kaletra è molto interessante perchè per la prima volta uno dei tre farmaci, che solitamente vengono utilizzati nel trattamento antiretrovirale, dimostra di non determinare lo sviluppo di resistenza per un periodo molto lungo. Tutto ciò è di grande importanza in quanto uno dei fattori strategici per il successo terapeutico è proprio la scelta del regime farmacologico che minimizza il rischio di farmacoresistenza. La scelta terapeutica deve essere, comunque, personalizzata sulla base della storia clinica del paziente e del suo stile di vita. Altri fattori di assoluta importanza sono: il rapporto medico paziente e l´aderenza al trattamento. La possibilità di poter scegliere un farmaco che produce uno stato di salute di lungo periodo è senza dubbio un notevole passo avanti. Fino al 1996-97 l´obiettivo primario di una valutazione clinica era la sopravvivenza, oggi si fa riferimento alla qualità della vita. Qualità della vita è anche poter contare su un farmaco che ha dimostrato di non indurre lo sviluppo di farmacoresistenza per 4 anni nei pazienti sieropositivi mai trattati in precedenza. Se sono stati fatti passi avanti in termini di efficacia c´è ancora molto da migliorare sul piano degli effetti collaterali determinati dai farmaci antiretrovirali, come ad esempio le alterazioni metaboliche, che è necessario vengano gestite nell´ambito di un programma terapeutico personalizzato". "L´adesione del paziente al trattamento rappresenta un elemento di fondametale importanza per il successo di un trattamento antiretrovirale"- dice Rosaria Iardino dell´Anlaids. "Si sta lavorando molto per migliorare l´adesione alla terapia con progetti mirati ad attività educazionali e comunicazionali. L´assenza di farmacoresistenza in pazienti naive trattati per 4 anni con Kaletra, sia verso il farmaco stesso che verso altri appartenenti alla stessa classe terapeutica, ha una notevole importanza in quanto il medico non necessita di cambiare la terapia e il paziente può proseguire con un antiretrovirale a cui è già abituato". |
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