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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Gennaio 2003
 
   
  LA STRADA DEL PROSCIUTTO E DEI VINI IN PROVINCIA DI PARMA

 
   
  Come gli antichi pellegrini, i viaggiatori di oggi scoprono i moderni sentieri del buon gusto, sulle tracce di quelli di mille anni fa. Con in più centinaia di sorprendenti opportunità. La moderna avventura si snoda sulla Strada del Prosciutto di Parma e dei Vini dei Colli, passa da Langhirano, e interessa quattro splendide vallate: Val d´Enza, Val Parma, Val Baganza e Val Taro. Se nell´anno Mille gustare le delizie del gozén (Sua Utilità il Maiale), detto familiarmente, era privilegio dei signori, oggi Sua Regale Delicatezza il Prosciutto, trionfa sulle tavole di tutto il mondo e Sua Grandezza Imperiale, il Parmigiano Reggiano, vince senza sforzo le sue battaglie contro decine di malriuscite imitazioni. Lungo la Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli, oggi, si fanno ottimi incontri: basta dotarsi di una buona cartina del territorio (a richiesta viene spedita gratuitamente da Parma Turismi, tel. 0521-386329), il resto dipende solo dalla nostra voglia di cose belle e buone. Tutto è racchiuso in un quadrilatero che ha come confini a Ovest il Parco dei Boschi di Carrega e il Parco Fluviale del Taro; a Sud il Castello di Ravarano; Nord Collecchio, la Rocca di Sala Baganza e il Castello di Felino e quello di Torrechiara; ad Est il castello di Montechiarugolo, Traversetolo e giù, fino al Centro Faunistico del Monte Fuso (qui, nell´Oasi Biologica è nata la prima filiera "bio" del Parmigiano Reggiano). Castelli e Rocche che raccontano storie antiche d´armi e di abilissimi norcini, come Felino. Di intense passioni come Torrechiara, nido d´amore di Pier Maria Rossi e della dolce Bianca. Di eleganza, come Montechiarugolo (a due passi c´è Monticelli Terme, uno dei templi della salute e del benessere). Raccontano di Matilde di Canossa, come quello di Neviano Arduini e dei Sanvitale come quello di Sala Baganza. La Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli accompagna anche quelle dei sapori "unici". Il Tartufo Nero di Fragno (Calestano), già noto nel Medioevo e argomento di canzoni amorose quattro-cinquecentesche, e il Salame di Felino, un mito più che un insaccato. Ma affianca anche quella dei Vini dei Colli di Parma, piccoli grandi capolavori dell´arte della vinificazione, che stanno riscuotendo, da diversi anni ormai, l´entusiasmo dei più quotati sommelier. Vini generosi, Malvasia, Sauvignon e Rosso, che hanno un corpo e un´anima degni della gente che li produce con amore e dedizione e della Doc che li onora. Nati apposta per accompagnare altri capolavori di questi luoghi: anolini e tortelli d´erbetta, il prosciutto stesso, i brasati, gli arrosti e i bolliti tipici della cucina parmense. Un itinerario che attraversa le zone di produzione, Traversetolo, Casatico, Torrechiara e Langhirano, Maiatico, Calestano, solo per citarne alcune, non potrà che essere fonte inesauribile di piacere e di autentica cultura enologica. In tutto sono 62 aziende presenti sul territorio, tra fattorie didattiche, agriturismi (tradizionali o specializzati in prodotti biologici), salumifici e prosciuttifici, produttori vitivinicoli, caseifici, enoteche, e alberghi, bed & breakfast, ristoranti, osterie, botteghe, dove tradizione e creatività si danno la mano, in una festa di profumi e sapori. Per informazioni: Parma Turismi, tel. 0521.386329. E-mail: parma.Turismi@tin.it    
   
 

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