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Notiziario Marketpress di
Lunedì 10 Febbraio 2003 |
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LA NUOVA SOCIETÀ DELL´INFORMAZIONE EUROPEA
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Bruxelles, 10 febbraio 2003 - Informazioni degli enti pubblici - La commissione per l´industria si è pronunciata a favore di un ampliamento del campo di applicazione della proposta della Commissione europea relativa al riutilizzo dei documenti del settore pubblico e al loro sfruttamento ai fini commerciali. La relazione di Wim Van Velzen (Ppe-de, Ni) approvata a larga maggioranza estende la direttiva a tutte le informazioni (in qualsiasi formato) in possesso degli enti pubblici. Laddove la Commissione europea utilizza il termine "documenti", la relazione introduce la distinzione fra "informazioni di base" che devono essere fornite gratuitamente e "altre informazioni" che possono essere messe a disposizione a pagamento. Le "informazioni di base" sono quelle relative agli Stati democratici costituzionali e comprendono i testi legislativi e regolamentari, le decisioni giudiziarie e le informazioni di organismi rappresentativi; le "altre informazioni" sono tutte quelle che non rientrano nella precedente definizione. La Commissione europea dovrà sviluppare delle linee guida per il calcolo delle tariffe relative al riutilizzo delle informazioni pubbliche. Secondo l´organo parlamentare è necessario che le amministrazioni pubbliche, ad ogni livello istituzionale, favoriscano ed incentivino il riutilizzo delle informazioni da esse rese disponibili. In un emendamento i deputati invitano gli Stati membri ad agevolare tale riutilizzo, rendendo accessibili, preferibilmente on-line, gli elenchi delle principali banche dati a disposizione degli enti pubblici. Tali elenchi devono evidenziare, per categoria, se l´informazione generalmente accessibile è di base o di altro tipo, nonché gli enti pubblici competenti per rendere l´informazione disponibile al riutilizzo. Scopo della direttiva è quello di fissare una serie minima di regole per lo sfruttamento commerciale e non dell´informazione del settore pubblico. Quest´ultimo raccoglie, aggrega e diffonde informazioni in svariati settori: sociale, economico, geografico, meteorologico, turistico, commerciale ed educativo. Si spera che incentivando l´uso dei dati in possesso degli enti pubblici, il pubblico e le imprese siano in grado di sfruttare meglio i vantaggi del mercato interno. Comunicazioni mobili di terza generazione - Danielle Auroi (Verdi/ale, F) è l´autrice della relazione di iniziativa approvata a larga maggioranza dalla commissione per l´industria sull´introduzione delle comunicazioni mobili di terza generazione (3G), in risposta alla Comunicazione della Commissione sull´argomento (Com(2002)301). I deputati chiedono con urgenza di dare un segnale chiaro a favore dell´introduzione di questo nuovo tipo di comunicazioni in Europa, affrettando negli Stati membri l´applicazione delle nuove direttive sulle comunicazioni elettroniche e adottando misure concrete che incoraggino l´uso delle piattaforme aperte promosso dalla Commissione europea, per ampliare l´offerta al consumatore nei servizi e nelle applicazioni di terza generazione. I deputati chiedono al settore privato attivo in questo campo di adottare iniziative commerciali in grado di restaurare la fiducia sia degli investitori che del pubblico in generale, auspicando che l´introduzione delle comunicazioni mobili di terza generazione avvenga però al momento opportuno per la competitività dell´economia e dell´industria dell´Unione. In tal senso invitano la Commissione a elaborare al più presto degli orientamenti per la condivisione delle infrastrutture di rete nell´Ue, che faciliterà l´introduzione più rapida e armonizzata dei servizi e delle reti 3G. Una delle preoccupazioni più urgenti è l´intensità dei campi elettromagnetici dovuti agli impianti di comunicazione mobile e i loro effetti per la salute (soprattutto dei bambini) e l´ambiente. La relazione insiste poi su una introduzione della 3G in modo equo e non discriminatorio, nel rispetto delle norme sulla concorrenza; incoraggia gli Stati membri a promuovere le iniziative di banda larga mediante incentivi fiscali e misure che stimolino la domanda di applicazioni a banda larga come la "eSanità". "eEurope 2005" - La relazione di Reino Paasilinna (Pse, Fin) in merito alla comunicazione della Commissione "eEurope 2005: una società dell´informazione per tutti" è stata approvata dalla commissione per l´industria come parte del pacchetto di relazioni sulla società dell´informazione. Nel testo si sottolinea che la fiducia degli investitori nel settore delle telecomunicazioni è diminuita a causa della vendita all´asta delle frequenze, delle difficoltà finanziarie e dell´incertezza del mercato e della normativa. Il successo del piano d´azione dipende in gran parte da un´applicazione tempestiva, equilibrata e guidata dal mercato del nuovo quadro regolamentare che incentivi gli investimenti, l´innovazione, l´occupazione e la concorrenza sostenibile. I deputati invitano pertanto la Commissione a presentare una tabella di marcia che indichi gli obiettivi concreti da raggiungere nel quadro di "eEurope" entro il 2003. Essi sottolineano, inoltre, la necessità di assicurare quanto prima che tutti i cittadini, le imprese e le amministrazioni abbiano accesso ai servizi elettronici pubblici, attraverso un sistema di accesso sicuro, garantito dall´uso di standard europei di autenticazione. Gli Stati membri dovrebbero fornire accesso gratuito a Internet ai propri cittadini affinché possano familiarizzarsi con i servizi offerti da "eGovernement" e svolgere le loro attività civili come parte di una rete, aumentando così la partecipazione di ragazze e donne, soprattutto nelle aree rurali. I deputati invitano gli Stati membri anche a promuovere lo sviluppo di servizi a banda larga innovativi mediante agevolazioni fiscali, oppure la domanda mediante iniziative pubbliche come "eGovernment", (amministrazione on-line) "eHealth", (sanità on-line) "eLearning" (apprendimento on-line). Particolare sostegno dovrà infine essere fornito alle Pmi che entrano nell´era digitale per incoraggiarle ad offrire ai loro lavoratori la formazione necessaria per utilizzare le nuove tecnologie dell´informazione e della comunicazione. Effetti dell´economia digitale sulle imprese europee - Le imprese europee hanno bisogno di un contesto giuridico chiaro e prevedibile per la e-economy e di un facile accesso alle informazioni giuridiche sulle norme in vigore e i codici di condotta, afferma la relazione di Bashir Khanbhai (Ppe/de, Uk) approvata all´unanimità (una sola astensione) dalla commissione per l´industria. Le capacità in materia di tecnologia dell´informazione e delle comunicazioni (Tic) sono alla base dell´imprenditorialità nella e-economy e tuttavia 1.700.000 posti di lavoro rimarranno vacanti nel 2003 a causa della mancanza di operatori qualificati in materia nell´Ue: ciò impedisce alle società europee di cogliere le nuove occasioni, aumentando il divario digitale con Stati Uniti e Giappone. I deputati chiedono perciò un cambiamento della gestione delle società sia nel settore pubblico che in quello privato, per poter rispondere alle sfide dell´economia globale basata sull´elettronica e invitano la Commissione ad evitare un´eccessiva regolamentazione del commercio elettronico, riducendo ulteriormente gli oneri legislativi ed amministrativi e gli inutili meccanismi burocratici che gravano sulle imprese. Gli Stati membri sono invitati a perfezionare le misure di sicurezza on-line, rafforzando l´affidabilità e l´attendibilità delle reti e delle informazioni utilizzate dalle imprese, diffondendo le buone prassi. L´organo parlamentare chiede un migliore accesso al capitale di rischio per le imprese dell´Unione e suggerisce di offrire incentivi fiscali ai capitalisti di rischio per incoraggiare gli investimenti nella e-economy. Le scuole e le università dovrebbero collegarsi con le imprese e le industrie per sponsorizzare gli studenti e incoraggiarli ad acquisire qualifiche pratiche, mentre la formazione in materia di Tic a favore dei datori di lavoro e dei lavoratori dovrebbe essere più incentivata, così come la collaborazione fra ricercatori pubblici e privati. I deputati sostengono la standardizzazione dell´hardware, del software, delle verifiche, della sicurezza e dei servizi di sostegno tecnico per agevolare l´accesso in generale alle tecnologie dell´informazione e invitano le amministrazioni pubbliche ad offrire accesso elettronico a tutte le loro attività commerciali di governo e della pubblica amministrazione (e-acquisti pubblici; e-imposte; e-registrazioni di imprese; accesso web ai documenti governativi). |
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