|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Mercoledì 12 Febbraio 2003 |
|
|
  |
|
|
LA NET ECONOMY A MILANO
|
|
|
 |
|
|
Milano, 12 febbraio 2003 - I settori dell´informatica e delle telecomunicazioni1, se non costituiscono l´intera filiera dell´information and comunication technology (Ict), si possono, pur con un certo grado di approssimazione e scontando i limiti derivanti dalla classificazione Ateco 91, considerare strategici nello sviluppo della net economy. I settori selezionati, che aggregano in modo trasversale attività del settore manifatturiero e dei servizi, sono analizzati avendo attenzione alla struttura e alla dinamica imprenditoriale basata sui dati tratti da Infocamere. Alla fine del Iv trimestre 2002 le imprese attive2 italiane risultano 75.944, con una variazione in termini assoluti, rispetto allo stesso trimestre del 2002, di 4.113 imprese (pari al +5,7%). Leggermente inferiori sono i valori registrati dalla Lombardia (+4,0%), dalla provincia di Milano nel suo complesso (+3,4%) e dal Comune di Milano (+2,6%). Una prima considerazione appare valida per tutti gli ambiti territoriali sopra considerati: la forte dinamica che i settori dell´informatica e delle telecomunicazioni stanno attraversando risulta di piena evidenza confrontando i tassi di variazione di questi ultimi con quello registrato nello stesso periodo dal sistema economico italiano nel suo complesso. Siamo infatti di fronte ad un comparto che, pur mantenendo tassi di variazione attivi, risulta in forte rallentamento rispetto ai tassi di variazione a due cifre sperimentati nel corso del 2001 (10,3%). In questo quadro, Milano risulta particolarmente penalizzata rispetto al resto d´Italia non a causa della sua debolezza, bensì perché sconta, dopo la notevole crescita degli anni passati, una ristrutturazione, in parte fisiologica, in parte dovuta alla congiuntura internazionale poco favorevole. Alla fine del Iv trimestre 2002, con 10.204 imprese attive, la provincia di Milano emerge in tutta la sua evidenza se consideriamo l´incidenza che essa ha sul totale regionale (57,8%) e nazionale (13,4%) delle imprese Ict. Scendendo più nel dettaglio, emerge che la maggior parte (57,6%) delle imprese del settore è localizzata all´interno del più ristretto territorio comunale milanese. Ciononostante, è il resto della Provincia milanese a crescere a ritmi più sostenuti (4,4% contro il 2,6% del solo Comune di Milano). La leadership di Milano è confermata, in termini non solo numerici ma di struttura imprenditoriale, se analizziamo la composizione per forma giuridica delle imprese del settore. Infatti, nella provincia meneghina circa un´impresa su due (esattamente il 46,0% del totale) assume la forma giuridica di società di capitali, sopravanzando nettamente i dati registrati dalla Lombardia (40,8%) e dall´Italia (33,2%). Infine, per ciò che concerne la composizione interna del settore qui considerato, possiamo notare come in provincia di Milano l´incidenza dei servizi di fornitura software e consulenza informatica (36,0%), e di quelli telematici (4,1%) sia, rispetto al totale, maggiore che in Lombardia e nell´intera Italia dove prevalgono, sempre in termini d´incidenza interna, il comparto più direttamente collegato all´hardware (fabbricazione, installazione, manutenzione apparecchi informatici) e quello dell´elaborazione dati e gestione banche dati. Anche da quest´ultimo angolo visuale Milano appare, pertanto, specializzata nei comparti a più elevato valore aggiunto ed a maggiore vocazione innovativa. Infatti, elementi quali la specializzazione nel terziario avanzato, l´elevata diffusione dell´utilizzo d´Internet e di personal computer, l´esistenza di una consistente dotazione infrastrutturale in termini di superficie cablata, la presenza, infine, sul proprio territorio, di un polo universitario tra i più prestigiosi del paese, di gran parte delle istituzioni finanziarie, degli enti di ricerca e delle multinazionali attive nel nostro paese, costituiscono il principale vantaggio competitivo per l´Ict milanese. La dinamica dell´occupazione dipendente del settore Ict può essere analizzata attraverso i dati del sistema Informativo Excelsior, le cui relative indagini annuali rappresentano una fonte statistica ricorrente per la conoscenza dei flussi di entrata e di uscita previsti dalle imprese. Un primo dato che balza in evidenza è il forte aumento dello stock di dipendenti (tab. 4) avutosi nel corso dell´anno 2000, con Milano che registra una variazione percentualmente (+26,3%) doppia di quella italiana (+13,1%). Tale trend subisce però nel corso del 2001 un netto ridimensionamento, a riprova del profondo mutamento di quadro intervenuto che ha costretto molte imprese del settore a rivedere al ribasso i propri programmi di sviluppo. A fine 2001, pur scontando il forte rallentamento congiunturale, Milano incide, in termini di dipendenti, per una quota pari al 20,2% sul totale nazionale confermandosi così il primo polo territoriale nazionale dell´Ict anche per ciò che riguarda il numero di lavoratori dipendenti. In termini di flussi in entrata (tab. 5) possiamo osservare come le previsioni di nuove assunzioni fatte dalle imprese alla fine del 2000 per l´anno 2001 non siano state pienamente rispettate causa, appunto, le intervenute difficoltà di scenario per il settore. Ovviamente la crisi dell´ultimo anno incide negativamente anche sulle previsioni d´assunzione formulate dalle imprese per l´anno corrente come è evidenziato dalla diminuzione del tasso d´entrata e, più complessivamente, del saldo occupazionale, che per Milano risulta quasi dimezzato (passando dal 6,8% nel 2001 al 3,6% per l´anno 2002) pur rimanendo superiore a quello medio nazionale (3,4%). |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|