|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Giovedì 20 Febbraio 2003 |
|
|
  |
|
|
LA COMMISSIONE EUROPEA ESPRIME IL SUO PARERE SULLA RIFORMA DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA BCE
|
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 20 febbraio 2003 - La Commissione ha adottato oggi un parere sulla raccomandazione della Bce concernente una modifica delle modalità di voto del suo Consiglio direttivo in vista dell´allargamento. La Commissione ritiene che il sistema proposto costituisca un passo verso il mantenimento dell´efficienza del processo decisionale della Bce nella prospettiva dell´allargamento. La Commissione osserva inoltre che la base giuridica della raccomandazione della Bce, la cosiddetta "clausola di abilitazione" di cui all´articolo 10.6 Bce, impone vincoli e limitazioni forti, che precludono alla Banca la possibilità di considerare una più ampia riforma della sua struttura di governo. Questa stessa riforma potrebbe invece concretarsi nel quadro della Convenzione e della prossima conferenza intergovernativa. Con riguardo alla ripartizione dei paesi nei vari gruppi, la Commissione resta coerente con il suo parere sulla riforma del processo decisionale delle istituzioni comunitarie(1) pubblicato il 26 gennaio 2000 in vista del trattato di Nizza: il "criterio della popolazione" è giudicato particolarmente rilevante, al pari del "criterio del Pil". Secondo la Commissione, inoltre, la proposta della Bce trarrebbe beneficio dal chiarimento di due aspetti, la frequenza della rotazione e la sequenza di attribuzione dei diritti di voto all´interno di ciascun gruppo. Su proposta del commissario Solbes, la Commissione ha adottato oggi un parere sulla raccomandazione Bce/2003/1 della Banca centrale europea concernente una modifica delle modalità di voto del Consiglio direttivo della Bce. Il Consiglio direttivo è il più alto organo decisionale della Bce. Si compone dei sei membri del Comitato esecutivo nonché dei governatori delle banche centrali nazionali appartenenti ai paesi dell´area dell´euro (attualmente 12). Nel vigente assetto istituzionale, ciascun membro del Consiglio direttivo ha diritto a un voto. Nella prospettiva dell´allargamento dell´area dell´euro, a Nizza è stato deciso di adeguare le modalità di voto del Consiglio direttivo della Bce per salvaguardare l´efficienza del processo decisionale. Il 3 febbraio 2003, pochi giorni dopo l´entrata in vigore del trattato di Nizza, la Bce ha presentato una raccomandazione che propone di limitare il numero totale dei diritti di voto del Consiglio direttivo a un massimo di 21. Mentre i sei membri del Comitato esecutivo continueranno a esercitare il diritto di voto in via permanente, i governatori che potranno esercitare il voto in un qualsiasi momento saranno limitati a un massimo di 15. I diritti di voto saranno assegnati ai governatori sulla base di un sistema di rotazione su tre gruppi. Ciascun governatore sarà a sua volta assegnato a uno dei tre gruppi in funzione della quota relativa del suo paese, calcolata secondo un indicatore composito (basato sul Pil e sulla dimensione dell´economia di quel paese). Non appena la Commissione e il Parlamento europeo avranno reso i rispettivi pareri, la raccomandazione della Bce sarà discussa dal Consiglio, riunito a livello di capi di Stato o di governo, che dovrà raggiungere una decisione unanime. Nel suo parere, la Commissione riconosce che la Bce ha compiuto un passo nell´adeguamento della sua capacità decisionale in vista dell´allargamento. La Commissione sottolinea le gravi limitazioni insite nella clausola di abilitazione dell´articolo 10.6 dello statuto della Bce, che costituisce la base giuridica della riforma proposta. Una riforma più sostanziale e globale della struttura di governo della Bce non potrebbe fondarsi su tale base, essa può solo concretarsi nel contesto più ampio della Convenzione e della prossima conferenza intergovernativa. Con riguardo alla ripartizione dei governatori dei paesi partecipanti fra i tre gruppi, la Commissione ricorda che nel suo parere sulla riforma del processo decisionale delle istituzioni comunitarie pubblicato il 26 gennaio 2000 in vista del trattato di Nizza aveva giudicato il "criterio della popolazione" particolarmente rilevante, al pari del "criterio del Pil". La Bce applica già questi due criteri quali base dello schema per la sottoscrizione del capitale (articolo 29.1 del suo statuto). Da ultimo, la Commissione osserva che la proposta della Bce potrebbe trarre beneficio dal chiarimento di due aspetti, la frequenza della rotazione e la sequenza di attribuzione dei diritti di voto all´interno di ciascun gruppo. |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|