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Notiziario Marketpress di
Giovedì 27 Febbraio 2003 |
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MOSTRA PERSONALE MASSIMO BARZAGLI DI INAUGURATA IL 25 FEBBRAIO PRESSO LA GALLERIA FARSETTIARTE DI MILANO
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Milano, 27 febbraio 2003 - Massimo Barzagli presenta un nuovo ciclo di lavori presso la Galleria Farsetti di Milano. Saranno esposte sette grandi tele e un´installazione realizzata all´esterno della galleria. L´artista toscano ha anche scelto di esporre all´interno della sua mostra un´opera di Pablo Picasso. Da sempre Massimo Barzagli si dedica alla pittura, anche se in certe occasioni ha realizzato sculture, installazioni e video. Per Barzagli la tela del quadro rappresenta la superficie su cui inscenare il corpo-a-corpo tra realtà e pittura, tra vita e arte. I soggetti dei suoi quadri sono classici: la figura umana, quella animale, la natura, gli alberi, foglie, fiori. La tecnica che usa per dipingere non è però quella tradizionale: Barzagli non imita la natura, piuttosto sfida la natura delle cose e dell´immagine. Egli riproduce l´immagine delle cose attraverso la traccia che queste lasciano sulla tela: una traccia piena di materia, di grumi, di pasta pittorica. Questa traccia è piuttosto un´impronta: l´impronta di qualcosa e non il suo segno. Qualcosa di reale, perché Barzagli dipinge realmente i suoi soggetti: lavorando su di essi prima che questi diventino immagine. Per meglio capire come agisce l´artista è opportuno descrivere i tempi dell´azione. Primariamente spalma del colore sul corpo della modella, successivamente stende la tela su di essa facendo in modo che il corpo colorato lasci l´impronta sulla superficie del quadro. In altri termini, Barzagli dipinge due volte: la prima sul modello che ha scelto come soggetto e la seconda sulla tela, su cui il modello dipinto lascia un´impronta staccandola da sé, partorendo a partire dalla propria impronta un´altra immagine da quella reale. L´impronta in questo caso preleva e riporta, sdoppia e capovolge, ricalca e stravolge. L´impronta sembra funzionare all´opposto dello specchio, che, come sappiamo, viene usato da sempre per alludere alla pittura come arte imitativa. Il quadro non nasce, per Barzagli, allo scopo di rappresentare o riprodurre il visibile, ma per organizzare un´altra spazialità o realtà, una diversa epifania del reale. La pittura si riproduce attraverso una serie di scarti: copre e imprime, sdoppia e distacca; tanto più produce se stessa, la propria materialità informe di sostanza colorata, tanto più si dà come impronta deflagrata. Se il risultato somiglia a un quadro realista è attraverso un tradimento figurativo: quest´immagine, di forma inorganica, si presenta anche come sindone "dissomigliante": Nei quadri di Barzagli, insomma, c´è sempre uno scarto sostanziale tra l´immagine di una cosa e la sua impronta, tra un certo modo d´essere delle cose e un altro. Qui la realtà appare fluttuante, sospesa tra pura materialità e assoluta immaterialità: la pittura è immagine corposa, spessa come pelle, e superficie, colore, spazio e profondità, un mondo al culmine della vita sul punto di trovare una forma perenne. Nei nuovi lavori il corpo femminile galleggia all´interno di spazi domestici, soggiorni, camere, sale arredate con gusti differenti. Mentre la figura nasce dal contatto diretto del soggetto impregnato di colore con la superficie della tela, che è stata usata come fosse un sudario, l´immagine dell´"interno borghese", dentro cui sembra galleggiare il corpo, nasce dalla riproduzione tecnica di fotografie recuperate da riviste di settore. Si viene a produrre di nuovo uno sdoppiamento e un distacco: del fondo della figura, dell´impronta della riproduzione, del colore dalla superficie. Distacco e tradimento dell´inorganico dal meccanico, un dialogo tra pittura e realtà risolto tutto a favore della vita e dell´arte. "Massimo Barzagli - Mostra Personale" - Milano, Farsettiarte, portichetto di Via Manzoni, angolo via Spiga. Dal 25 febbraio al 25 marzo 2003. Mostra organizzata da Farsettiarte . Orari: tutti i giorni 10 - 19; chiuso domenica e lunedì mattina. Infolink: www.Farsettiarte.it |
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