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Notiziario Marketpress di
Martedì 04 Marzo 2003 |
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A REGGIO EMILIA, CITTA´ DEL TRICOLORE DAL 23 MARZO ALL´8 GIUGNO LA MOSTRA BANDIERA DIPINTA IL TRICOLORE NELLA PITTURA ITALIANA 1797 - 1947
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Reggio Emilia, 4 marzo 2003 - Un nuovo evento d´arte è in programma nei Chiostri di San Domenico a Reggio Emilia dal 23 marzo all´8 giugno 2003. Bandiera Dipinta. Il Tricolore nella pittura italiana 1797-1947 è il titolo della mostra promossa dai Musei Civici di Reggio Emilia (città in cui il 7 gennaio 1797 veniva adottato il primo tricolore) in collaborazione con la Regione Emilia-romagna, Assessorato alla Cultura. Attraverso l´esposizione di 80 dipinti verrà documentata la presenza del Tricolore in centocinquant´anni di pittura italiana, con artisti quali Giovanni Fattori, Angelo Morbelli, Francesco Hayez, Domenico Morelli, Gioacchino Toma, Giacomo Balla, Fortunato Depero, Renato Guttuso, ecc. La mostra, curata da Claudia Collina, Elisabetta Farioli, Claudio Poppi, affiancati da un comitato scientifico composto da Silvestra Bietoletti, Enrico Crispolti, Maurizio Festanti, Fiorenza Tarozzi e Ettore Spalletti, è articolata in sezioni tematiche che consentiranno di individuare i temi fondamentali che caratterizzano la simbologia della bandiera dal momento della sua proclamazione a vessillo della Repubblica Cispadana, nel 1797, dell´Italia unita nel 1870, fino alla sua codifica istituzionale nel 1947: le cinque sezioni indagano la storia tra stabilità e rivoluzione, il volto dell´Italia, la costruzione pedagogica della nazione, l´allegoria dell´Italia e l´immagine della nazione forte. Collegata al percorso mostra nei Chiostri di San Domenico, gli organizzatori hanno predisposto la visita alla storica Sala del Tricolore, appena restaurata, che deve la sua notorietà all´incontro - avvenuto in quella sede il 7 gennaio 1797 - tra i rappresentanti delle città di Reggio, Modena, Bologna e Ferrara per l´adozione della Costituzione della Repubblica Cispadana e della bandiera a tre colori (verde, bianco, rosso, all´origine disposti in fasce orizzontali con al centro l´emblema della Repubblica) che nel 1848 verrà scelto come simbolo nazionale. Il percorso espositivo: La Storia tra stabilità e rivoluzione è il titolo della sezione dedicata alla sintetica rappresentazione (attraverso opere di Carlo Bossoli, Domenico e Girolamo Induno, Felice Giani, Federico Faruffini, Primo Conti, Ottone Rosai) del significato della bandiera in diversi momenti emblematici della storia e della politica. Sono documentate le tappe fondamentali del processo di creazione della nazione, dai fermenti giacobini del 1797 alle guerre d´Indipendenza e alle campagne di Garibaldi, dalla celebrazione della riunificazione del Paese attraverso le cerimonie ufficiali, fino alle guerre mondiali e alla Resistenza. La sezione dedicata al Volto dell´Italia è un efficace excursus nella ritrattistica del periodo preso in esame, che vede l´adozione di simboli tricolori quali sinonimo d´identità ed appartenenza alla costituzione della nazione nell´ambito dei vari movimenti artistici e culturali: dal periodo neoclassico e storico-romantico (opere di Giuseppe Bossi, Giuseppe De Albertis, Piccio, Antonio Muzzi, Antonio Ciseri, Appiani Junior) a quello verista di matrice toscana (Antonio Puccinelli, Giovanni Fattori), dal simbolismo verista (Angelo Morbelli) all´espressionismo nostrano (Primo Conti), dal futurismo (Pippo Rizzo) al realismo (Renato Guttuso). La sezione dedicata all´Allegoria evidenzia il significato simbolico della bandiera, in cui i tre colori diventano, per via di metafora, emblemi della Verità (Pelagio Palagi), testimonianza della sofferenza del popolo italiano nei Martiri cristiani (Domenico Morelli), la forza dell´Italia (Antonio Muzzi, Vito Timmel) e le nuove primavere della nostra patria (Tullio Garbari). Il tema della Costruzione pedagogica della nazione rivive invece nelle intimistiche rievocazioni domestiche del gruppo macchiaiolo (Odoardo Borrani, Gioacchino Toma,), come pure nelle vedute di città e monumenti fortemente caratterizzati dalle nuove esigenze iconografiche (opere di Ippolito Caffi, Giacomo Favretto), o nelle scene di vita sociale e comunitaria che inseriscono il Tricolore tra le consuetudini della contemporaneità; mentre il vestito con i tre colori della Mammina (Francesco Paolo Michetti) suggerisce l´identificazione tra la patria e la figura materna nell´ambito di una corale processione. La sezione dedicata alla Immagine della nazione forte ha per protagonisti artisti del primo e secondo Futurismo (Giacomo Balla, Fortunato Depero, Giulio D´anna e Mino Delle Site), i più attivi nell´esaltazione dei colori della patria e dell´immagine di una nazione più che mai coraggiosa. Ifolink: http://musei.Comune.re.it |
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