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Notiziario Marketpress di
Giovedì 13 Marzo 2003 |
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JEREMY RIFKIN A IPACK-IMA/MILANO: "THE COMING FOOD REVOLUTION" - COME CAMBIERÀ (O DEVE CAMBIARE) IN FUTURO NEL MONDO L´APPROCCIO VERSO IL CIBO.
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Milano, 13 marzo 2003 - Jeremy Rifkin, studioso, futurologo e autore di best-sellers, mentore di soluzioni e stili di vita ispirati alle esigenze del nuovo millennio ha tenuto nel corso dell´edizione di Ipack-ima appena conclusa a Fiera Milano una interessante conferenza che ha voluto intitolare "The Coming Food Revolution". La rivoluzione, basata sulla riscoperta dei cereali, che cambierà le abitudini alimentari, secondo Jeremy Rifkin, parte dall´Italia - dove si concentra la produzione delle macchine che dal nostro Paese sono diffuse in ogni parte del mondo per realizzare la pasta. Come si ricorderà, il libro "Ecocidio", dall´effetto dirompente, due anni fa ha messo all´indice la tracotanza delle nazioni ricche del pianeta nell´aver abusato delle risorse vegetali dirottandone la parte preponderante all´alimentazione del bestiame. Con il risultato di avere accelerato la deforestazione, l´impoverimento delle colture, determinato in sostanza un forte squilibrio ecologico per sostenere le esigenze dell´allevamento di bovini alimentati a cereali, in un velleitario inseguimento dei livelli più alti della scala delle proteine E con il drammatico paradossodi avere Paesi del cosiddetto Terzo Mondo in cui la popolazione è decimata dalla fame, ma che risultano forti produttori ed esportatori di mangimi animali. Da qui la riscoperta del ruolo dei cereali nell´alimentazione umana e l´esaltazione di quel "grain-based food" che nel secolo appena iniziato può rappresentare l´avvio della "Coming Food Revolution". In effetti la filiera di trasformazione trova in fiere come Ipack-ima (con le macchine per la lavorazione dei cereali e produzione di pasta) una buona rappresentanza. Rifkin prevede una nuova era delle abitudini alimentari che restituisca respiro anche alle tradizioni locali del cibo, ritenute dallo studioso americano uno degli elementi fondanti delle diversità culturali che fanno da antidoto e rimedio all´appiattimento delle globalizzazione. L´industria alimentare ha davanti a sè in questo nuovo secolo quella che è, al tempo stesso, una grande opportunità e una formidabile sfida. Attraverso la scelta del cibo centinaia di milioni di consumatori stanno esprimendo i loro valori fondamentali. In tutto il mondo si esprime attraverso la scelta del cibo la propria posizione in materia di ambiente, salute e cultura. Un numero crescente di consumatori si sta rendendo conto delle conseguenze sociali a più ampio raggio determinate dalle scelte personali in materia di cibo. Le controversie sugli alimenti geneticamente modificati e la crisi determinata dalla Bse (il cosiddetto morbo della mucca pazza) hanno aperto squarci importanti di verità su un tema fondamentale come quello dell´alimentazione. Il successo nel futuro delle conpagnie "globali" del food dipenderà dalla loro abilità nel rendere i loro marchi sinonimi di sostegno allo sviluppo ambientale sostenibile e di buona salute. In aggiunta a ciò, sarà determinante la capacità nell´identificare l´immagine di marca con i valori culturali locali. A fare la differenza fra vincitori e vinti nella competizione globale dell´industria alimentare darà la capacità nel preservare ed arricchire le relazioni fra culture locali e le scelte in materia di cibo. Legare la propria immagine di marca alle "tradizioni culturali italiane" determinerà un vantaggio competitivo sul mercato per le aziende alimentari che operano in un contesto globale. Altro tema con importanti implicazioni è quello del "cibo sicuro". Le organizzazioni dei coltivatori, le reti di vendita, le organizzazioni non governative e i consumatori dovrebbero interagire di continuo con la produzione: il tema della sicurezza dovrebbe investire la responsabilità collettiva. Occorre dar vita a meccanismi quali organi di controllo, serie di incontri e conferenze, per sostenere con continuità una partnership attiva con i soggetti-chiave. Tutto ciò che riguarda la produzione alimentare, ivi comprese la pratica di un´agricoltura sostenibile, l´etichettatura dei cibi e le questioni nutrizionali, tutto ciò dovrebbe essere contrassegnato da una priorità alta. L´alimentazione sta diventando in tutto il mondo un tema sempre più politicizzato. La capacità di definire procedure per dar vita a un rapporto continuo fra le aziende del comparto alimentare, le reti di vendita e i consumatori finali rappresenta, allo stesso tempo, un buon affare e una strategia essenziale per la sopravvivenza nel mercato globale. Nota positiva per l´Italia: la cosiddetta "dieta mediterranea" a base di pane, pasta, olio, frutta e verdura da arricchire anche con pesce azzurro ancora abbondante nei nostri mari e un buon bicchiere di vino sembrano essere - e lo saranno - alla base della "Coming Food Revolution". In sostanza....Meno "hamburger" e più pasta asciutta e, magari, pizza (la "vera" semplice pizza)! |
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