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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Marzo 2003
 
   
  MCAFEE SECURITY, LA DIVISIONE DI NETWORK ASSOCIATES SPECIALIZZATA NELLA SICUREZZA INFORMATICA, PROPONE UNA SORPRENDENTE INDAGINE PARALLELA SULLE MODALITA´ DI ATTACCO E GLI EFFETTI DEI VIRUS CHE MINACCIANO I NOSTRI COMPUTER E LA NOSTRA SALUTE

 
   
  Milano, 20 marzo 2003 - Sostanziali parallelismi tra i virus informatici e i virus che attaccano l´uomo sono stati individuati grazie ad uno studio, il primo nel suo genere, frutto della collaborazione tra esperti medici e ricercatori informatici del team di ricerca Mcafee Security, la divisione di Network Associates specializzata nella sicurezza della rete. I risultati raggiunti a fronte di oltre un anno di indagini sono stati proposti ai ricercatori di entrambe le aree al fine di offrire nuovi spunti di riflessione e la documentazione necessaria per fronteggiare e meglio combattere i propri rispettivi avversari, i virus. Pur trattandosi di due ambiti ben distinti e apparentemente inconciliabili, quello medico e quello informatico, grazie alle ricerche congiunte degli esperti anti-virus Mcafee e del National Institute of Medical Research, U.k., è stato possibile intraprendere un´attenta analisi sulle due tipologie di virus che ha condotto all´individuazione di numerosi parallelismi e similitudini nelle modalità di attacco ed infezione. Tra le principali scoperte evidenziate dallo studio: I Virus informatici e quelli biologici hanno similari modalità d´infezione - entrambi si diffondono nel globo da Est a Ovest seguendo i movimenti del sole. Un software anti-virus ed il sistema immunitario umano lavorano sostanzialmente in modo simile, apprendendo dalla stessa esposizione al virus come difendersi e neutralizzarlo. Se è vero che un Pc vecchio di 10 anni con un software anti-virus altrettanto datato non sopravviverebbe per soli 5 minuti se attaccato da un virus oggi in circolazione, nello stesso modo si può ritenere che un individuo vissuto in epoca Vittoriana e trasportato ai giorni nostri sia destinato ben presto a soccombere di qualche infezione virale. Entrambe le tipologie di virus hanno sostanzialmente una struttura simile essendo composti da "building blocks" (particelle elementari) riunite insieme in stringhe che vanno a formare un "organismo" complesso. Proprio come Internet ha facilitato la diffusione massiccia degli attacchi informatici e delle infezioni da virus, allo stesso modo la comunità medica si è trovata negli ultimi tempi a dover fronteggiare un rapido aumento delle infezioni virali a causa del parallelo aumento del numero di voli internazionali che rendono molto più veloce la diffusione di epidemie in tutto il mondo. Pressoché identici i centri attivati per combattere e neutralizzare le minacce dei virus informatici come di quelli biologici, con laboratori e sedi operative strategiche localizzate nelle medesime aree del globo terrestre e con similari strutture organizzative. E´ l´Euristica (l´equivalente delle 20 domande per il ricercatore), la più recente scoperta per combattere entrambe le tipologie di virus ad offrire le maggiori speranze per il futuro. I risultati di questa ricerca e l´individuazione di così tanti parallelismi tra le due tipologie di virus fanno ben sperare che studiosi e ricercatori sia in campo medico che informatico possano condividere questa esperienza e le loro competenze, contribuendo in tal modo a rendere più sicuri dalle minacce di virus entrambi gli ambiti su base mondiale. Ogni passo in avanti compiuto grazie a questo lavoro non potrà che rivelarsi di fondamentale importanza se si pensa che nel Regno Unito ogni anno si stima che vengano persi 150 milioni di giorni lavorativi a causa di malattie connesse con il virus dell´influenza con un costo relativo pari a 6,75 miliardi di sterline. (Dati forniti dal Consumer Health Information Centre, U.k) Le prime scoperte evidenziate dallo studio hanno consentito di identificare due aree chiave, frutto della collaborazione e terreno d´incontro e di scambio istruttivo per i ricercatori sia medici che informatici: I ricercatori scientifici dispongono di una procedura standard per la categorizzazione delle infezioni da nuovi virus che consentono loro di assegnare delle priorità ed allertare i cittadini e la comunità medica sui pericoli ad esse connesse. Il mercato degli anti-virus non può viceversa avvalersi di un sistema di categorizzazione riconosciuto a livello internazionale. Tutto ciò spesso comporta che vengano diramati messaggi e informazioni discordanti relative ai nuovi virus, con conseguente confusione degli utenti che si trovano a dover porre rimedio alle nuove minacce. Il mercato degli anti-virus è dotato di più avanzate e veloci contromisure per reagire agli attacchi, non solo nel raccogliere informazioni e dati sui virus in diffusione ma anche nel risolvere e fornire le cure adeguate in tempo reale. A confronto, il mondo scientifico può dirsi molto più condizionato da lungaggini burocratiche in quanto il passaggio delle informazioni dal medico generico alla collettività e alle istituzioni centrali è molto più lento e spesso ancora non "informatizzato". Se la comunità scientifica potesse avvalersi di simili strutture avanzate di rilevamento e reporting, la reale pericolosità e l´effettiva diffusione dei virus potrebbe essere compresa molto più velocemente consentendo prestazioni più efficienti e maggior rapidità di reazione in uno stato di emergenza. Lo studio, intitolato "Virologia Virtuale", è stato distribuito da Mcafee Security ai team di ricerca anti-virus e alle équipe mediche in tutto il mondo. Il testo è stato diffuso inoltre tra i ricercatori, nelle università ed in altre istituzioni. Onde rendere accessibile e comprensibile lo studio ad entrambe le parti interessate, (disponibile per intero all´indirizzo www.Mcafee.com/virtualvirology ) è stato appositamente limitato l´utilizzo di gerghi tecnici, sia medici che informatici. Le aree chiave utili per la comprensione dei virus e dei metodi per neutralizzarli evidenziate dallo studio prevedono: I Fondamentali - Quali sono i "building block", le componenti essenziali di entrambe le tipologie di virus? Come sono classificate? Quali sono le rispettive modalità di infezione? Le modalità di attacco - Come viene valutata la portata e la pericolosità di entrambe le tipologie di virus? Come vengono raccolte le informazioni base? Quali sono le modalità di infezione? Chi può considerarsi maggiormente a rischio e in particolare quando? Affrontare il problema - Che precauzioni adottare per prevenire le infezioni? Come si può neutralizzare un virus dopo che si è stati infettati? Che speranze ci sono di debellare definitivamente i virus, di qualsiasi provenienza? Il rischio aumentato - Perché entrambe le tipologie di virus sono diventate sempre più diffuse negli ultimi anni? Come mutano i virus e cosa si può fare per affrontare il problema? Quali sono le conseguenze ultime degli attacchi di virus? Dopo aver affrontato e sviluppato questi punti chiave, gli autori proseguono azzardando alcune conclusioni derivanti dai raffronti tracciati tra le due tipologie di virus e augurandosi futuri progressi nel combattere l´inesauribile battaglia quotidiana contro i virus. Il dottor Rod Daniels, del National Institute of Medical Resarch, U.k., ha spiegato da cosa sia nata l´idea di redigere un simile lavoro: "Quando venni contattato da Jack Clark di Mcafee non nascondo di aver dubitato sulla possibilità di mettere a confronto i nostri due ruoli. Tuttavia, proseguendo con l´indagine, abbiamo scoperto la presenza di similitudini reali e fondamentali tra i due ambiti ed è stato davvero istruttivo investigare più da vicino il mondo della ricerca anti-virus. Gli studi scientifici sui virus biologici si alternano ormai da decenni mentre la battaglia ai virus informatici è ancora relativamente "giovane", ciò nonostante ritengo che vi siano molti punti di contatto dai quali trarre reciproche occasioni di apprendimento. Sebbene per Jack Clark sia stato più semplice decodificare i suoi virus rispetto a quanto sia stato per me decodificare i miei, sono perfettamente consapevole che gli avanzamenti in campo informatico raggiunti negli ultimi anni siano stati molto più d´aiuto per il mio lavoro che per il suo!". Jack Clark, di Mcafee, ha aggiunto, "Questa collaborazione è stata illuminante per me ed il mio team. I meccanismi ed i fondamentali di entrambe le categorie di virus hanno dimostrato di aver molti più elementi in comune di quanto pensassimo all´inizio dell´indagine. Ci auguriamo che quanto sinora effettuato sia solo un punto di partenza e che sia da stimolo e incoraggiamento in futuro per i ricercatori di entrambi i settori ad intraprendere ulteriori indagini e studi in materia mettendo in comune metodologie e tecniche appartenenti ai due ambiti in modo tale da arrecare reciproco vantaggio e beneficiare tutti dei risultati raggiunti."  
   
 

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