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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Aprile 2003
 
   
  I RISULTATI DEL PRIMO SONDAGGIO A LIVELLO MONDIALE PROMOSSO DA DISCOVERY CHANNEL RIVELA CIÒ CHE LA GENTE REALMENTE PENSA DELLA GENETICA

 
   
  Milano, 1 aprile 2003 - La struttura del Dna è stata, forse, la scoperta più importante del Xxº secolo in quanto ha aperto la strada alla possibilità di prevedere e curare le malattie, di approfondire la ricerca sulle cellule staminali ed ha prospettato la possibilità della clonazione. Ma cosa pensa e cosa conosce davvero la gente di questa scienza e delle sue implicazioni sulla nostra vita? Discovery Channel ha promosso la prima inchiesta globale per conoscere l´atteggiamento della gente su tutto ciò che riguarda il Dna e gli sviluppi della genetica. L´inchiesta è stata condotta in Inghilterra, Danimarca, Polonia, Messico, Brasile, Taiwan, Turchia e Stati Uniti ed ha rivelato qualche sorpresa interessante. I risultati di questa inchiesta verranno presentati nel programma Dna: il prezzo della speranza, in anteprima mondiale su Discovery Channel il giorno 8 aprile 2003 alle ore 21:00. Di seguito in sintesi, i risultati della ricerca. Il livello di comprensione della scienza genetica. Soltanto l´8% degli intervistati ritengono di comprendere molto bene gli sviluppi della genetica. L´opinione pubblica concorda sul fatto che i nuovi sviluppi della genetica permetteranno di curare gran parte delle malattie, con 8 persone su 10 ad affermare di crederlo. Molte persone condividono l´atteggiamento fondamentalmente ottimistico degli scienziati. Il maggior sostegno a questa linea di pensiero è stato trovato in Brasile, meno nel Regno Unito e negli Stati Uniti, anche se pure in queste ultime due nazioni 2 su 5 persone erano d´accordo sul concetto. Anche se in genere l´idea che la scienza genetica possa aiutare l´uomo a vivere meglio piace a tutti, il 65% rispettivamente degli inglesi e dei polacchi sono comunque cauti perché "La ricerca generica umana manipola la natura e proprio per questo è potenzialmente pericolosa". La maggioranza delle nazionalità intervistate è d´accordo con questo assunto, tranne i danesi, il 52% circa dei quali si dichiara di opinione contraria. Alla domanda "Ritiene che le norme che regolamentano gli sviluppi della genetica e della relativa ricerca siano molto in ritardo, non siano molto in ritardo o siano perfettamente al passo con il ritmo degli sviluppi?" Il 62%, ha in genere affermato che le norme che regolamentano gli sviluppi della genetica non sono al passo con i progressi scientifici. Il 70% degli inglesi ritiene che si sia decisamente in ritardo, mentre in Polonia questa opinione è condivisa dal 72% delle persone e negli Stati Uniti dal 70%. Il 46% degli intervistati del Regno Unito dimostra il maggior livello di preoccupazione per il fatto che i governi siano "molto indietro rispetto al ritmo degli sviluppi scientifici. Il 48% dei messicani ed il 45% dei brasiliani si dichiarano fiduciosi che la regolamentazione degli sviluppi genetici sia al passo con gli sviluppi scientifici. Clonazione La questione della clonazione ha suscitato le reazioni più forti da parte degli intervistati, infatti: 8 persone su 10 (ossia l´83%) si è dichiarato contrario alla clonazione di un componente della propria famiglia che sia morto. L´opposizione a questo tipo di utilizzo della clonazione è più forte in Danimarca (con il 97%), nel Regno Unito (con il 93%) e negli Stati Uniti (con l´88%). Anche se l´82% di tutti gli intervistati ritiene che la clonazione dell´essere umano verrà fatta o è già stata fatta, la maggior parte di essi (il 71%) è a favore di un divieto legislativo della clonazione umana.Figli Doc e ricerca sulle cellula staminali. L´idea del "figlio Doc", ossia della possibilità che la scienza genetica possa essere utilizzata per soddisfare un desiderio personale, culturale o estetico, ha trovato poco entusiasmo: solo 2 persone su 10 sono a favore di questo tipo di concezione. La maggioranza (83%) ritiene che la tecnologia genetica debba essere utilizzata solo per quanto riguarda strettamente quelle condizioni di salute che minacciano la vita stessa o la qualità della vita. Nell´inchiesta 8 persone su 10 hanno affermato che, in caso di malattia genetica che predispone all´ereditarietà, si sottoporrebbero al test per saperlo. La maggioranza dei soggetti intervistati (78%) prendono in esame l´ipotesi di non fare figli se avessero la conferma della presenza di una malattia genetica . Alla domanda se "i genitori dovrebbero avere il diritto di fare uno screening dell´embrione per sapere se ha ereditato le malattie familiari, in modo da poter decidere di far nascere solo i figli sani" gli intervistati si sono così espressi: L´80% dei turchi, il 77% dei polacchi e il 73% degli abitanti di Taiwan sarebbe a favore del diritto di sapere se l´embrione dei propri figli contiene una malattia ereditaria. Uno scarso 42% degli americani sono propensi ad accordare questo diritto ai genitori, il 44% contrario. Il 55% degli inglesi è a favore a tale diritto, il 33% contrario. In generale poco più della metà degli intervistati (il 52%) pensa che la ricerca basata sull´utilizzo delle cellule staminali estratte dagli embrioni, che ne comporterebbe la morte, dovrebbe essere vietata. In Brasile ed in Turchia 2 persone su 3 ha detto di ritenere che dovrebbe essere proibito dalla legge. Negli Stati Uniti lo hanno affermato 2 individui su 5. Nel Regno Unito la metà degli intervistati è d´accordo sul divieto. Tecnologia genetica - 8 persone su 10 affermano che in caso di malattia si sottoporrebbe alla terapia genetica che altera e sostituisce i geni, sperando di guarire. "Se dovesse sottoporsi ad una terapia genetica a livello sperimentale e venisse a sapere che altre persone sono morte a causa di questo trattamento, continuerebbe?" gli abitanti di Taiwan probabilmente continuerebbero il trattamento (39%); solo 14% tra i danesi e ad un 16% tra i britannici e gli americani si sottoporrebbe. Notevoli percentuali di intervistati in Messico (60%) e in Brasile (47%), invece, non continuerebbero la terapia. Alimenti geneticamente modificati - Il 58% degli intervistati di tutti i paesi non mangia volentieri alimenti geneticamente modificati (Ogm). Tuttavia: poco più della metà degli intervistati di tutti i paesi (55%) ritiene che sarebbe accettabile mandare gli alimenti geneticamente modificati nei paesi poveri. I due terzi del totale dei soggetti che hanno risposto all´inchiesta (66%) è a favore degli Ogm se servono a far diminuire i prezzi dei farmaci.  
   
 

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