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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Aprile 2003
 
   
  AL VINITALY DI VERONA "SALVATAGGIO E VALORIZZAZIONE DEI VITIGNI ANTICHI"

 
   
  Il Comitato Vinum Loci (Associazione Nazionale Città del Vino, Slow Food, Pro Vites ed Ente Fiere di Gorizia) hanno centrato il primo obiettivo per il Progetto "Salvataggio e valorizzazione di vitigni antichi italiani". Attraverso le informazioni dei Comuni aderenti all´Associazione Nazionale Città del Vino sono state individuate le varietà autoctone esistenti sul territorio nazionale ed a rischio di estinzione, al fine di salvaguardare la biodiversità della piattaforma ampelografica italiana. I dati raccolti vengono presentati in anteprima al Vinitaly durante il convegno in programma il 10 aprile nella Sala Puccini, ore 15, dal titolo: "Vitigni autoctoni italiani. Da testimoni del passato a protagonisti del futuro". Porterà il saluto Oscar Bielli, Sindaco di Canelli e Vicepresidente Città del Vino e Paolo Benvenuti, Presidente Comitato Vinum Loci. L´introduzione sarà affidata ad Attilio Scienza dell´Università di Milano e Donato Lanati, enologo. Interverranno alla tavola rotonda Nicodemo Librandi, produttore, Christian Fabrizio, sperto di comunicazione, il direttore del Consorzio Chianti Classico, Giuseppe Liberatore. Inoltre Eugenio Sartori, vivaista dei Vivai Rauscedo, Valentino Valentini, sindaco di Montefalco (Pg) e Giovanni Dima, assessore all´agricoltura della Regione Calabria. Al termine, sarà presentato il progetto "Vendemmiano" di Enrico Pè ed il libro "De Vino, lezioni di enotecnologia" a cura di Donato Lanati con la collaborazione di Attilio Scienza e Dora Marchi. Seguirà un brindisi di dodici vini da vitigni autoctoni. Il conseguimento di questo primo obiettivo è sicuramente importante dal punto di vista scientifico, ma uno degli obiettivi del progetto è quello di coinvolgere aziende viticole per evitare che la raccolta del materiale vegetale sia destinata solo alla conservazione in campi collezione che, fondamentali per la salvaguardia, rischiano spesso di avere solo una funzione di "museo". Alcune aziende ed alcune realtà locali hanno già da tempo intrapreso questa strada per proprio conto, raccogliendo significativi successi sia a livello produttivo che commerciale, investendo autonomamente nella ricerca e nelle selezione di varietà autoctone; i casi più eclatanti sono a tutti noti (es. Sagrantino, Teroldego, etc..), altri interessanti realtà stanno emergendo (es. Timorasso, Pignolo, etc..) ma molti vitigni che non consentivano di ottimizzare le quantità prodotte e la qualità richiesta dal mercato sono stati progressivamente marginalizzati e sostituiti da varietà "internazionali" in quanto più produttive, più resistenti alle malattie, più riconoscibili da consumatore e più stabili qualitativamente: insomma più facili. Scopo di questo progetto è quello di estendere a livello nazionale i vantaggi derivanti dalla valorizzazione di antichi vitigni a rischio di estinzione, contribuendo così a conservare ed ampliare la già ricca piattaforma ampelografica italiana, non solo a scopi scientifici, ma con significative ricadute a livello produttivo e commerciale. Il primo passo nell´articolazione del progetto di ricerca è stato quello di inoltrare ai Comuni facenti parte dell´Associazione Nazionale Città del Vino, un questionario volto ad individuare quali e quanti fossero i vitigni segnalati come interessanti ed a rischio di estinzione ma anche a valutare l´interesse per il loro recupero. L´iniziativa ha sicuramente avuto molto successo; a tutt´oggi 82 Comuni hanno inviato le loro risposte al questionario ed altre schede continuano a pervenire. Il primo dato importante su cui porre l´attenzione è che in tutte le regioni italiane (Val d´Aosta esclusa al momento) si è riscontrato un interesse per l´iniziativa, a confermare da un lato la ricchezza del nostro patrimonio varietale e dall´altro il riconoscimento che la sua valorizzazione potrà portare all´affermazione di prodotti molto legati al territorio ed alla sua storia. Sono stati elencati 41 vitigni rari che rischiano, pur in una situazione di espansione delle superfici e dell´importanza economica del comparto vitivinicolo della maggior parte (66%) dei Comuni interpellati, di uscire dal ciclo produttivo e quindi di scomparire. Viceversa sono in continua espansione i soliti vitigni "internazionali" di origine francese ma anche molte varietà nazionali di ormai riconosciuta importanza (es. Sangiovese, Nero d´Avola, Barbera, etc..). In una realtà in cui l´età media dei vigneti è sicuramente elevata, il 50% della superficie dichiarata dai Comuni ha più di 20 anni, quindi nel medio-breve periodo molti vigneti verranno rinnovati, non bisogna perdere l´occasione di investire in varietà tipiche e con forti connotazioni territoriali. La totalità dei Comuni alla domanda "Ritiene che i vitigni antichi locali siano un bene prezioso da conservare e valorizzare?" ha risposto in maniera affermativa ed il 74% si è anche detto disponibile a partecipare ad un progetto nazionale come quello presentato volto a valorizzare le varietà locali antiche; il 59% è anche disposto a contribuire in forme differenti (rimborso spese, contributi economici, superfici per campi di collezione e conservazione su cui compiere la sperimentazione) allo svolgimento dello stesso. Le fasi successive del progetto prevederanno quindi l´individuazione in loco delle varietà segnalate e di altre che risulteranno da ulteriori indagini sul territorio nazionale, la successiva raccolta del materiale vegetale per moltiplicarle, e caratterizzarle anche geneticamente, per arrivare alla fine di un lungo percorso alla produzione di vini che si potranno definire sicuramente "unici". Adesso, la banca dati ottenuta e le volontà espresse, attraverso i possibili finanziamenti, saranno la base per ulteriori ricerche in campo agronomico ed enologico e per la tutela attiva e giuridica dei vitigni censiti. Inoltre il sistema informativo e la conseguente comunicazione che sarà creata fornirà la base per azioni di promozione. Il patrimonio viticolo che l´Italia possiede è il più ricco del mondo: i vitigni autoctoni e antichi, e il loro imprescindibile legame con il territorio, rappresentano non solo il più importante elemento del successo dei vini italiani nel mercato internazionale, ma anche una ricchezza storico, culturale ed economica del luogo che li esprime. Si spiega così il forte impegno da parte del Comitato Vinum Loci e l´adesione da parte di numerose realtà vitivinicole nazionali. Info: Ass.naz.città del Vino - 0577-271556; Internet: www.Cittadelvino.com  - info@cittadelvino.Com  
   
 

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