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Notiziario Marketpress di
Lunedì 14 Aprile 2003 |
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DA UNA RICERCA MCS: PER I DIRETTORI DEL PERSONALE LA CASSA INTEGRAZIONE E´ ANCORA UNOSTRUMENTO UTILE
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Milano, 14 aprile 2003. Il 40 % dei direttori del personale è favorevole all´utilizzo dello strumento della cassa integrazione così come è strutturata ora, il 48% preferisce una riforma che la renda meno onerosa per lo Stato e più impegnativo per l´azienda. Solo il 12 % è contrario a qualsiasi intervento dello Stato In tal senso si vorrebbe spingere la Cig verso la forma di un "prestito" momentaneo all´azienda in difficoltà, garantendo comunque l´assistenza statale, ma nell´ottica di un successivo rimborso graduale. Pochi sono coloro che credono che lo Stato debba essere soggetto passivo nel mercato non intervenendo mai, nemmeno nelle condizioni in cui ricorre l´utilizzo della Cig (solo il 12 %). E´ quanto emerge da una ricerca su un campione di oltre 200 direttori del personale di aziende medio-grandi, realizzata da Mcs (Management Consulting on Selection), società specializzata nella ricerca e selezione del personale che opera da 25 anni sul mercato italiano e fa parte del gruppoAccord(30 uffici nel mondo)per venire incontroalle esigenze globali dei clienti. Www.mcs-accord.com Dalla ricerca Mcs emerge che lo stage è lo strumento maggiormente utilizzato dalle aziende per inserire nuova forza lavoro (43 %). Il ricorso a questo contratto di lavoro viene motivato con la maggiore flessibilità riscontrabile nel suo utilizzo. Nel caso di Cfl (contratto formazione lavoro) il dato più significativo emerso è la costante applicazione di questa tipologia contrattuale come contratto di pre-assunzione vera e propria, laddove nel 90% dei casi questo diventa a tempo indeterminato alla scadenza. Mcs in collaborazione con il Club Risorse Umane, ha realizzato questa ricerca incontrando oltre 200 direttori del personale di aziende presenti in Italia e rappresentative dei principali settori merceologici, permettendo così un confronto diretto tra "addetti ai lavori" sulle recenti novità in fase di introduzione dalla presente legislatura sul tema della flessibilità (disegno di legge 848-B approvato dal Senato il 05/02/03). Il confronto è avvenuto in tre delle quattro diverse zone geografiche italiane in cui sono presenti gli uffici di Mcs: Roma, Padova e Bologna. Agli incontri hanno partecipato Antonio Rispo, Amministratore Delegato di Mcs e Donato Menichella, esperto di Disciplina del Lavoro e Direzione del Personale della suddetta società. "L´elemento che frena maggiormente la mobilità - ha dichiarato Antonio Rispo è l´abitudine a risiedere nello stesso territorio, causata dalla carenza della rete infrastrutturale, che agevolerebbe gli spostamenti da e verso aree ritenute depresse. Chi si trasferisce verso nord per lavoro desidera spostarsi insieme alla propria famiglia, e questo comporta uno dei maggiori problemi irrisolti per le aziende, che ormai da anni non investono più nella realizzazione di alloggi per i propri dipendenti vicini al luogo di lavoro, come è stato fatto ad esempio dalla Olivetti negli anni ´60. Le aziende del nord est (in particolare quelle metalmeccaniche) lamentano la difficoltà di trovare sul proprio territorio personale qualificato, constatandone al contrario la presenza in zone del centro-sud Italia". Il lavoro interinale e il part-time vengono utilizzati in percentuale minore rispetto allo stage e soprattutto queste percentuali variano da settore a settore. Così mentre la percentuale di chi utilizza l´interinale per aumentare la flessibilità si attesta al 29 % nella media, essa scende drasticamente se si fa riferimento a settori specifici come il trasporto aereo (5%) o bancario (6%) dove problemi intrinseci legati alla sicurezza e alla riservatezza (viene ritenuta "pericolosa" la divulgazione di informazioni riservate a personale "in transito") ne rendono difficile l´applicazione. Al contrariola percentuale del lavoro interinaleè molto più alta della media nel campo delle telecomunicazioni (50 %) e dei beni di largo consumo (48%), dove i picchi stagionali vengono gestiti spesso con queste tipologie contrattuali. Il part time, secondo l´indagine Mcs, viene utilizzato in media dal 21 % delle aziende:in 9 casi su 10 sono le donne che utilizzano questo tipo di contratto, probabilmente per venire incontro alle esigenze di flessibilità richieste da chi si occupaanche della gestionedella famiglia. Le problematiche legate alla sicurezza del posto di lavoro pongono un grosso freno all´applicazione del telelavoro (nel 90% dei casi questo è l´unico limite alla realizzazione di postazioni domestiche adatte allo scopo), che al contrario viene ritenuto uno strumento potenzialmente molto efficace. Un altro elemento che emerge dal confronto è la differenza di trattamento nei diversi Paesi per quanto concerne le politiche del lavoro. Chi opera in aziende multinazionali si scontra spesso con norme che differiscono da Paese a Paese anche in maniera significativa. Questo crea problemi a livello di organizzazione comportando l´adeguamento delle strutture aziendali alle differenti esigenze. Quindi viene auspicata una maggiore uniformità di vedute a livello Europeo che metta le aziende in grado di adottare una strategia unitaria di azione in merito ad assunzioni e licenziamenti. E´ stato affrontato anche il problema della grossa differenza di comportamento tra gli organi competenti in materia di lavoro (Inail, Ispettorato, etc.) di province diverse. Alcuni dei Direttori del personale presenti espongono casi in cui ad una stessa richiesta vengono date differenti risposte a seconda della provincia di appartenenza, provocando perplessità in chi deve poi applicare le regole. Www.mcs-accord.com |
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