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Notiziario Marketpress di
Lunedì 08 Gennaio 2007 |
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RADIO 1:, IL COMUNICATTIVO: “RIDERE PER STARE BENE”
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Roma, 8 gennaio 2007 - Temi e ospiti dall’8 al 12 gennaio Lunedì 8 gennaio“Alla conquista dell´autostima”Giuseppe Rosati, specialista in chirurgia e plastica ricostruttiva ed estetica, docente universitàTor Vergata di Roma. Cesare Ragazzi, presidente Cesare Ragazzi Company. Per la rubrica "Sulla cresta dell´onda" il critico radiotelevisivo del quotidiano "Il Giornale", Massimiliano Lussana, si sofferma sui personaggi televisivi che conducono programmi radiofonici. Navigando su Internet ci si imbatte in una moltitudine di società, psicologi, psichiatri, istruttori, educatori (veri o presunti) tutti tesi a dare consigli e a esprimere le proprie teorie su come utilizzare al meglio corpo e cervello, come padroneggiare le emozioni e sfruttare al massimo le proprie potenzialità. Sono decine e decine di corsi promossi da personaggi che, passando dalla scienza arrivano al paranormale. Tutti promettono di farci arrivare all’autostima con conseguente successo in tutti gli ambiti, da quello affettivo a quello sociale a quello professionale. Ma, aldilà delle promesse, un po’ difficili da mantenere, non c’è dubbio che il punto di partenza, l’autostima, sia un fattore strategico nella nostra vita. Se c’è quella si può affrontare tutto e se si è sicuri di sé spesso si riesce a far credere nelle nostre capacità anche gli altri. Essenziale è però l’equilibrio, non sentirsi uomini ragno per non finire schiacciati. Martedì 9 gennaio: “Ridere per stare bene” Cinzia Leone, attrice. Gianni Farrario, "giullare zen" e autore del libro “Ridere di cuore” (Tecniche nuove). Alessandro Dalai, presidente casa editrice Baldini Castoldi Dalai e Zelig editore. La comicità, questa antica forma di comunicazione, è in cima alle vendite. Nell’editoria Luciana Littizzetto conduce la classifica dei libri più venduti. Al cinema furoreggiano alcuni film cosiddetti di Natale con i soliti Boldi e De Sica che quest’anno si presentano divisi, ma sempre in concomitanza. Si ha voglia di ridere, dunque, e non ci si formalizza su che cosa spinge alla risata. Del resto, molti letterati, filosofi e sociologi hanno studiato a lungo il fenomeno della comicità senza riuscire però a ridurla a categoria tanto è variegato il suo mondo. Umberto Eco scrisse che “Il comico è una faccenda difficile: a capirlo si è risolto il problema dell’uomo sulla terra”. Molto più semplice è, invece, definire le tecniche che sul piano linguistico producono effetti comici. In quanto ai contenuti della comicità non c’è alcun dubbio che l’attualità e i comportamenti umani forniscano un’inesauribile fonte di creatività. Non c’è bisogno di artifici per far ridere, è sufficiente uno sguardo attento e, forse, un po’ cinico, a ciò che ci circonda. Scriveva Shakespeare ne ´La bisbetica domata´: “Perciò vi farà bene disporre la mente a letizia e allegria, che scacciano mille mali e allungano la vita”. Una posizione, quella di Shakespeare condivisa dall’Associazione Andrea Tudisco attraverso la quale operano i medici-clown nell’applicare la ludoterapia usando la risata come medicina nell’assistenza ai bambini. Mercoledì 10 gennaio “Università italiane: quanta fantasia per i corsi di laurea” Roberto Pujia, presidente del corso di laurea in Comunicazione nella società della globalizzazione università Roma Tre. Mario Caligiuri, docente di Pedagogia della comunicazione università della Calabria e La Sapienza di Roma. Alessandro Ferrara, presidente dei corsi di laurea di Scienze della comunicazione università Tor Vergata di Roma. L´università è tornata al centro dell´attenzione pubblica e, come sempre avviene, tanta attenzione è motivata da una profonda crisi dell´istituzione tanto che il ministro dell´Università, Fabio Mussi, ha ritenuto di far sentire la propria voce anche dalla lontana Shanghai dove si trovava in visita. Ed è andato giù pesante il ministro affermando che negli ultimi decenni si è assistito a una scriteriata proliferazione di sedi universitarie, talora collegata all´ambizione dei politici locali. Il fatto è che su 105 province ci sono 360 atenei con oltre 5. 300 corsi di laurea, un numero che si è raddoppiato negli ultimi anni. Un incremento abnorme dovuto anche all´introduzione della laurea breve voluta dalla riforma Berlinguer. Una laurea breve che diventa brevissima per chi utilizza come crediti la propria esperienza professionale. Insomma, non si era mai tanto parlato di università come in questi ultimi anni. Merito anche dell´introduzione dei corsi di laurea in Scienze della comunicazione che tende a essere l´unica via di accesso alle professioni comunicative. Il fatto è che il giornalismo vuole una intensa attività di formazione per impostare il nuovo modello professionale richiesto dai profondi cambiamenti derivati dalle innovazioni tecnologiche e dalle mutate richieste della società. Un modello professionale inteso come conoscenza per affrontare culturalmente la complessità e il cambiamento del lavoro giornalistico. Ed è in tale ambito che esplicano la loro attività gli istituti universitari che operano in sintonia con l´ordine professionale per un percorso formativo che, nella prospettiva ormai prossima, determinerà l´accesso alla professione. Giovedì 11 gennaio “Libri per chi?” Roberto Gervaso, giornalista e scrittore. Federico Motta, presidente Associazione italiana editori (Aie). Per la rubrica "Senza permesso" il caporedattore del settimanale Radiocorriere Tv Enrico Peverieri parla dei ragazzi senza programmi tv adatti a loro. Venerdì 12 gennaio “Giovani e informazione: rapporto in evoluzione” Gianni Riotta, direttore Tg1. Francesco Carrassi, direttore quotidiano “La Nazione”. . |
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