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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Gennaio 2007
 
   
  MAXMILIAN MAZZOTTA E IL SUO PROGETTO VISIONI DI GALILEO RITORNA AL TEATRO STUDIO LA VITA DI GALILEO SECONDO BRECHT

 
   
  Milano, 8 gennaio 2007 – Torna dall’11 gennaio al Teatro Studio, dopo il successo della passata stagione, Visioni di Galileo, di Bertolt Brecht, il progetto didattico curato da Maxmilian Mazzotta. Visioni di Galileo è una riduzione dell’originale brechtiano in cui prendono vita, attraverso il lavoro degli attori e l’uso di oggetti scenici significanti (uno su tutti un telescopio che attiva, se consultato, suggestive videoproiezioni), gli elementi chiave della retorica brechtiana, di quella “lezione” che ha profondamente influenzato il teatro contemporaneo. Lo spettacolo, che si avvale della partecipazione di giovani attori, offre al pubblico dei più giovani la possibilità di confrontare, attraverso l’esemplarità del Galileo di Brecht, il “metodo”di due grandi pensatori, la capacità di “osservare” che unisce, dal punto di vista intellettuale e spirituale, il genio di Brecht e quello di Galilei, in un gioco continuo di rimandi tra un’idea della scienza e del teatro e la sua possibile applicazione alla realtà di tutti i giorni. «Vita di Galileo è uno spettacolo corale», spiega Maxmilian Mazzotta, già allievo della Scuola del Piccolo Teatro, oggi direttore del Libero Teatro di Cosenza, che ribadisce, «come intorno al sole girano i pianeti descrivendo le loro bizzarre e ordinate orbite, così le scene e i personaggi del testo ruotano attorno al mondo interiore di Galileo, di cui ho cercato di rappresentare l’evoluzione attraverso la giornata di un uomo, simbolo della sua maturazione. Il coro è sempre presente e vigile e ubbidisce alla legge di Brecht, anche se ho abolito i tipici “cartelli”. Gli attori sono al contempo pubblico, personaggi e coscienza di Galileo, tre entità in un unico movimento e in un’unica voce”. .  
   
 

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