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Milano, 23 maggio 2003. Gli imprenditori milanesi ad inizio ottocento? 6241, in testa le osterie (430, il 6,9% del totale), alberghi e bettole (408, 65%), sarti (310, il 5%), poi liquori e vini (301, 4,8%), calzolai (206;3,3%), tessitori (195; 3,1%), carrai (185, 3,0%) e carbonai (181;2,9%). Ma c´erano anche agenti di cambio (22) ed artisti (62 tra pittori e scultori compreso Hayez, che aveva bottega in via della Spiga), cioccolatai (60) e venditori di suppellettili religiose (50). E inoltre grandi mercanti, commissionari, spedizionieri e negozianti in coloniali, droghe, lane, cotoni, filati e metalli. E poi arrotini, intagliatori, "apparatori di chiese", calzolai, cappellai, costruttori di carrozze, sellai, maniscalchi, calcografi, incisori, pittori, mobilieri, mugnai, orologiai, orefici, parrucchieri, tipografi, librai e vetrai. Le donne lavoravano come "cavamacchie, lavatrici e soppressatici (stiratrici)" e sarte. Chi poteva permetterselo, di sera, magari chiamando un fiacchere (taxi di allora), si svagava girando per le numerose bettole, caffè, locande, offellerie (panetterie), osterie e trattorie. Tra gli imprenditori dell´epoca al posto dell´odierno Brambilla i nomi più diffusi sono Colombo (36), Bianchi (31), Rossi (29), Cattaneo (26), Galli (26) e Villa (26). Queste le attività produttive note alla Camera di Commercio di Milano. E se confrontiamo la Milano economica di due secoli fa con quella di oggi? Le bigiotterie ieri erano 20 ed oggi 2500, le banche 34 ieri e oltre 400 oggi. Ma ci sono settori tradizionali in controtendenza: le sartorie da 310 di ieri alle 236 di oggi, i fabbri dai 118 ai 179 di oggi, i calzolai dai 206 di ieri agli 82 di oggi, le cappellerie dalle 94 di ieri alle 30 di oggi, le armerie dalle 45 di ieri alle 28 di oggi. Della tutela dei locali storici ha parlato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano, oggi presso il Bar Zucca in Galleria Vittorio Emanuele a Milano in occasione della presentazione della nuova legge sulla protezione delle attività storiche, attraverso il disegno di legge 1869 depositato in Senato da Riccardo De Corato, primo firmatario. "Le imprese storiche - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano - sono lo specchio di una realtà imprenditoriale che ha saputo fare della tradizione il punto di partenza per la crescita e lo sviluppo odierno. Sono luoghi preziosi della città dove si valorizza il rapporto umano e presidi sociali ineliminabili. Sono pezzi vivi della nostra storia, punti di riferimento geografici e soprattutto baluardi della nostra identità ambrosiana. La loro storia si intreccia in modo indissolubile con gli eventi della vita cittadina e il loro mantenimento e il loro futuro è la cartina tornasole di uno sviluppo equilibrato. Ecco perché una legge per la loro tutela è un passo importante: sarebbe contraddittorio che una città aperta a tutte le culture come Milano disperdesse la propria". A proposito dell´ideazione di un logo da attribuire alle botteghe storiche il Vice Sindaco e assessore all´Arredo Urbano Riccardo De Corato ha dichiarato "Il logo è un segno visibile, concreto, ma vi è iscritta anche un´elevata funzione simbolica. E´ un´icona che agisce nell´immaginario della collettività, concorrendo a creare un´attenzione, una nuova sensibilità nei confronti dei locali storici, beni culturali e monumentali. Il marchio rappresenta quindi un elemento di rispetto rivolto ai suoi frequentatori, un´identità facilmente percepibile in una città che, pur accogliendo le espressioni dei cambiamenti in atto e dell´innovazione, intende segnare sul proprio territorio il bene prezioso della memoria storica dell´operosità." Le attività di inizio 1800 - Negozianti principali in droghe, coloniali, lane, cotoni, cotoni filati, metalli, commissionari, spedizionieri. Tra le attività si trovano servizi di spedizione per l´Italia svolti con "condotte" proprie, negozianti di droghe, medicinali, coloniali, vini forestieri, negozianti di telerie e cotonerie e fabbriche che arrivano a produrre 40 tele al giorno, venditori di acquavite, rosoli e spiriti all´ingrosso e al minuto, negozi di cotoni, lane, peli di cammello, cere e pellami, negozi di "telerie e cordami" e stabilimenti per la conciatura e la tintura dei panni. Negozianti, fabbricatori, mercanti e artisti. Tra le attività più interessanti si trovano 19 mercanti di abiti fatti, 7 fabbricatori di acque di colonia, medicinali, acidule e minerali, 2 fabbricatori di aghi e spille, 1 intagliatore di alabastri e scagliola, 3 "apparatori" di chiese, 3 fabbricatori di astucci per gioie, 5 fabbricatori di carri da trasporto, 2 di berretti da uomo, 3 di bastoni da mano, 3 di bigliardi, 20 negozianti e produttori di bigiotterie e gioie, 11 produttori di bilance, stadere, pesi e misure, 15 produttori di birra, 7 produttori di bretelle e portafogli, 44 fabbricatori e mercanti di berrette, calze, maglie e guanti, 6 produttori di candele di cera, 10 fabbricatori di ceste, circa 100 cappellai, 7 negozianti e mercanti di cappelli di paglia, 1 produttore di cappelli e berretti inverniciati, 1 di cappelli di truciolo di salice, 10 fabbricatori di carta (di paglia e d´alga, colorata, rasata e marrocchinata, d´oro e d´argento per fiori, e da disegno tinta in pasta a vari colori), 3 venditori di carta usata, 2 produttori di carte da gioco, 29 signore "cavamacchie, lavatrici e soppressatrici", 45 venditori di cioccolata in bevanda, 1 fabbricante di bracci snodati, 63 mercanti di moda e "modisti". E ancora: numerosi calcografi (miniatori e stampatori su rame), falegnami, fiorai, filatori di seta, fonditori di caratteri, formaggiai, produttori di oli e saponi, fruttivendoli e venditori di granaglie, imballatori e fabbricatori di tele cerate, imbalsamatori e fabbricatori di oggetti in cera, imbottitori di sedie e scranni, indoratori e inverniciatori di carrozze e mobili, litografi, lattivendoli, macchinisti e idraulici, maniscalchi, materassai, mobilieri, mugnai, orologiai e orefici, parrucchieri, sarti e sarte, tipografi, librai e vetrai. Variegata la schiera dei incisori: a taglio, incisori a granito, incisori topografici- geografici, incisori di figura a contorni, incisori d´architettura, in legno e metallo e in acciaio. Così come le tipologie di pittori: 19 figuristi, 9 ornatisti, 3 pittori di scene e 8 paesisti. Ma troviamo anche lunghi elenchi delle strutture ricettive: alberghi, bettole, caffè, fiaccheri, locande, offellerie, osterie e trattorie. Fra le altre professioni riconosciute: maestri di musica, ballo e scherma, ingegneri e architetti civili, architetti, notai, ragionieri, agrimensori periti, medici e "chirurghi maggiori e minori", dentisti, ernisti, veterinari. I nomi più diffusi? Alberti (7), Banfi (9), Beretta (10), Bianchi (31), Bonomi (9), Bossi (18), Brambilla (10), Bussola (7), Casati (10), Casiraghi (7), Cattaneo (26), Colombo (36), Confalonieri (6), Crippa (8), Croce (10), Dell´acqua (11), Ferrari (7), Ferrario (24), Fontana (11), Frigerio (13), Fumagalli (18), Galli (26), Gatti (9), Gerosa (8), Ghezzi (13), Giussani (14), Grassi (11), Legnani (7), Locatelli (11), Macchi (8), Magni (9), Malocchi (7), Manzoni (8), Mariani (15), Mazzucchelli (10), Merini (7), Meschia (9), Monti (15), Negri (9), Pagani (11), Pellegrini (7), Perego (14), Piazza (7), Pogliani (8), Polli (7), Ponti (17), Pozzi (16), Ratti (9), Ravizza (7), Ripamonti (7), Riva (23), Ronchi (7), Rossi (29), Sala (14), Sommaruga (7), Strada (7), Tagliabue (7), Valentini (7), Villa (26), Vismara (13), Zucchi (8). Stazioni dei fiaccheri e costi (odierni taxi). Si trovavano in Piazza Fontana, Piazza Santo Sepolcro, Leone di Porta Orientale, Stazione del Bottonuto, Stazione di piazza San Dalmazio. Per una corsa (meno di un´ora), lire italiane 54, lire italiane 93 (per un´ora di servizio), lire italiane 54 (per le ore successive), lire italiane 77 (aumento notturno). Www.comune.milano.it |
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