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Notiziario Marketpress di
Giovedì 05 Giugno 2003 |
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COME GENERARE RICERCA DI PUNTA: L´OPINIONE DI UN PREMIO NOBEL
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Bruxelles, 5 giugno 2003 - "Si può predisporre un ambiente favorevole alla generazione di ricerca di punta, ma non si può programmare la ricerca di base", ha affermato il professor Kurt Wüthrich, Premio Nobel 2002 per la Chimica, in occasione del briefing scientifico svizzero tenutosi a Bruxelles il 2 giugno. In un´intervista concessa al Notiziario Cordis, il prof. Wüthrich ha illustrato le sue esperienze professionali nel settore della ricerca negli Stati Uniti e in Europa, osservando che per condurre ricerca "eccellente" in entrambe le regioni, gli scienziati hanno bisogno di sostegno, libertà personale, tempo e fondi. Tuttavia, i ricercatori incontrano una serie di ostacoli organizzativi e finanziari, soprattutto coloro che si occupano di ricerca di base e la cui attività non è orientata al raggiungimento di obiettivi pratici e concreti. "Come posso dire cosa scoprirò prima di scoprirlo?", si è chiesto il prof. Wüthrich, aggiungendo che "anche quando si ottiene un risultato concreto, nella scienza di base, è difficile misurarlo e solitamente si nutrono dei dubbi sulla sua validità [...]. Talvolta, inoltre, per i ricercatori è imbarazzante dichiarare a priori l´obiettivo che intendono raggiungere, poiché potrebbero fallire nel loro intento". Il prof. Wüthrich ha ricevuto il Premio Nobel per lo sviluppo della spettroscopia a risonanza magnetica nucleare (Nmr), utilizzabile per determinare la struttura tridimensionale delle macromolecole biologiche in soluzione. Da allora, il professore e la sua équipe hanno risolto più di 50 strutture Nmr di proteine e acidi nucleici, responsabili, per esempio, della generazione di malattie infettive neurodegenerative quali l´encefalopatia spongiforme bovina (Bse) o il morbo di Creutzfeldt-jakob (Cjd) negli esseri umani. Oggi, il prof. Wüthrich non avrebbe difficoltà a reperire fondi per le sue ricerche in Europa, Stati Uniti o Giappone, ma quando iniziò a lavorare sulla spettroscopia Nmr, al di fuori dell´Europa non erano disponibili finanziamenti per questo tipo di attività. "Se uno scienziato non era in grado di dimostrare che la ricerca avrebbe avuto successo, era impossibile trovare finanziamenti negli Usa", ha spiegato il prof. Wüthrich. Ora che questo tipo di ricerca ha prodotto i suoi frutti, si è sicuri di ottenere il denaro necessario". Il prof. Wüthrich divide il proprio tempo fra il Politecnico federale (Eth) di Zurigo (Svizzera) e l´Istituto di geofisica e fisica planetaria "Cecil H. And Ida M. Green" presso lo "Scripps Research Institute" (Tsri) della California. Interrogato sulle differenze fra il finanziamento della ricerca negli Usa e in Europa, egli ha affermato che l´approccio americano è basato su un sistema elitario: "seleziona i [ricercatori] più abili, e li ricopre di denaro". Tuttavia, egli ha aggiunto che il salvadanaio europeo non è paragonabile al forziere americano. Per esempio, con una quantità di denaro analoga a quella stanziata nell´ambito del sesto programma quadro (6Pq), i National Institutes of Health (Nih) americani finanziano un numero inferiore di scienziati "eccellenti" nell´arco di cinque anni. Se alla fine di tale periodo non è stato raggiunto alcun risultato, i ricercatori non riceveranno più finanziamenti. Tuttavia, il numero di scienziati finanziati è tale da annullare il rischio di fallimento, precisa il prof. Wüthrich. Pur avendo effettuato la maggior parte delle esperienze negli Stati Uniti e in Svizzera, il prof. Wüthrich conosce la natura dei programmi quadro dell´Ue. La partecipazione ad alcuni di essi, in passato, lo ha indotto ad affermare che il meccanismo finanziario non è stato elaborato in modo tale da soddisfare le esigenze della ricerca all´avanguardia. "La scienza di punta necessita di una struttura non democratica, affinché sia possibile sostenere l´eccellenza di uno scienziato e del suo team. Io non avrei avuto successo senza i miei 229 assistenti di ricerca, il personale tecnico e gli studenti che hanno lavorato con me nei trent´anni di ricerche sulla Nmr", ha affermato il prof. Wüthrich. Spesso si sostiene che gli investimenti privati nella ricerca scientifica siano più elevati negli Stati Uniti, perché le aziende private sono maggiormente disposte ad effettuare investimenti ad alto rischio. Pur ammettendo che i fondi provenienti dalle società private sono più rapidamente accessibili, il prof. Wüthrich ritiene che ciò non sia dovuto alla propensione ad assumere dei rischi. "Questi non sono investimenti, sono donazioni", ha dichiarato il Premio Nobel, aggiungendo che il governo americano ha elaborato delle disposizioni statali e degli incentivi fiscali volti a promuovere gli investimenti delle aziende private. "È questo ciò che manca in Europa", ha aggiunto il professore. Interrogato sulla possibilità di importare alcuni elementi del contesto americano nella struttura di ricerca europea, il prof. Wüthrich ha fatto riferimento all´ambiente scientifico svizzero, il quale ha sviluppato, per certi versi, un elemento competitivo simile a quello riscontrabile nel quadro della ricerca statunitense. Tuttavia, a suo avviso, "la scienza è radicata nello stile di vita di ciascun paese: non si può semplicemente trasferire da una nazione all´altra i fattori di successo". I responsabili delle politiche dell´Ue hanno riconosciuto la necessità di eliminare le barriere e le difficoltà che ostacolano ricercatori, a cui il prof Wüthrich ha fatto riferimento. Il direttore generale della Dg Ricerca Achilleas Mitsos, anch´egli presente alla manifestazione, ha affermato che il piano d´azione recentemente pubblicato dovrebbe risolvere il cruciale problema della carenza di investimenti. Rafforzando il sostegno pubblico a favore della ricerca e dell´innovazione, riorientando la spesa pubblica verso la ricerca e l´innovazione, e migliorando le condizioni quadro per gli investimenti privati nella ricerca, gli Stati membri dovrebbero riuscire ad elevare al tre per cento il livello degli investimenti in tale settore entro il 2010, ha affermato Mitsos. Per ciò che concerne la creazione di un libero spazio per la ricerca in Europa, Mitsos ha ricordato la nuova filosofia del 6Pq, il quale promuove la piena partecipazione dei migliori ricercatori, indipendentemente dalla loro nazionalità. Con questo programma, inoltre, si è cercato di trovare il "giusto equilibrio" fra l´approccio top-down e bottom-up alla ricerca. "Ma non sono convinto che tale obiettivo sia stato raggiunto", ha avvertito Mitsos, aggiungendo: "Spetta a tutte le parti coinvolte riflettere su come far avanzare questo tipo di collaborazione". |
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