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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Giugno 2003
 
   
  L´AVVOCATO GENERALE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA HA FORNITO UN PARERE NON POSITIVO SULLA PRASSI AMMINISTRATIVA E LA GIURISPRUDENZA ITALIANE IN MATERIA DI RESTITUZIONE DI TRIBUTI RISCOSSI

 
   
  Il 3 giugno 2003, nel corso della causa Commissione/italia (C-129/00), l´avvocato generale L. A. Geelhoed, presentando le sue conclusioni, ha sostenuto che non sono conformi al diritto comunitario la prassi amministrativa e la giurisprudenza italiane in materia di restituzione di tributi riscossi, in quanto in contrasto con il diritto comunitario e che deve essere modificato il regime probatorio italiano, basato sulla presunzione che abbia avuto luogo il trasferimento " a valle" e che la restituzione implichi un indebito arricchimento. Nel ricordare che il parere dell´avvocato generale non vincola la Corte e che il suo compito è di proporre alla Corte, in piena indipendenza, una soluzione giuridica della causa di cui sono incaricati, sintetizziamo di seguito la posizione di Geelhoed. La Commissione europea aveva proposto un ricorso nei confronti dell´Italia sulla base del fatto che, mediante l´applicazione del regime probatorio generalmente vigente nell´ambito dell´ordinamento giuridico italiano, ai contribuenti che hanno pagato tributi in contrasto con il diritto comunitario, è reso difficile ed impossibile ripetere gli importi indebitamente pagati. Tale regime probatorio è interpretato dalle istanze giudiziarie e dall´amministrazione finanziaria italiane nel senso che i contribuenti debbono fornire la prova (negativa) di non avere trasferito sui loro clienti gli oneri fiscali illegittimi. Secondo Geelhoed uno Stato membro deve provvedere affinché il risultato, perseguito dal diritto comunitario, sia raggiunto nell´ambito dell´ordinamento giuridico nazionale, a prescindere dall´organo dello Stato che con la sua azione o inazione ha dato luogo all´inadempimento. Alla luce dei fatti di causa la stessa giurisprudenza nazionale può costituire materia di accertamento di una violazione del Trattato.  
   
 

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