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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Giugno 2003
 
   
  CONFERENZA EUROMEDITERRANE A- ACCORDO PER LA FORMAZIONE A DISTANZA: DA MILANO AI PAESI DELLŽALTRA SPONDA DEL MEDITERRANEO NON SOLO PETROLIO: LA CAPITALE DELLA MODA VESTE ARABO

 
   
  Milano, 17 giugno 2003. Milano si conferma punto nevralgico negli scambi commerciali con lŽarea del Mediterraneo: anche dopo lŽ11 settembre continuano a crescere i rapporti economici (tra il 2001 e il 2002, import +2%, export +3%). E nel giro di dieci anni (1992-2002) le importazioni sono quasi raddoppiate (+88,5%) e le esportazioni sono cresciute del 50,5%. LŽelaborazione della Camera di Commercio di Milano attraverso il Lab Mim su dati Istat riguarda lŽinterscambio dellŽarea milanese con Malta, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Turchia, Cipro, Libano, Siria, Israele, Cisgiordania, Giordania. Ma che cosa piace ai milanesi delle produzioni tipiche del Mediterraneo? In primo luogo i tessili: il 31,2% del totale delle importazioni milanesi di fibre tessili proviene dai paesi mediterranei, vestiti e accessori (8,5%), filati e i tessuti (8,3%). Piacciono così tanto, addirittura da sorpassare il settore energetico e dei metalli, tra cui il petrolio. E poi la dieta mediterranea: zucchero (4%), cereali (3,1%), verdura e frutta (2,5%), pesci (2,3%). EŽ emerso durante la prima sessione della conferenza "Laboratorio euro-mediterraneo, le linee di unŽintegrazione possibile". Bruno Ermolli presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano ha ricordato tra le iniziative sul Mediterraneo la firma oggi dellŽaccordo tra Promos/camera di commercio di Milano e World Bank per avviare programmi di formazione nei paesi dellŽarea Med. Per il primo anno saranno erogati 400.000 euro sia per predisporre e adeguare le necessarie facilities che per svolgere attività di formazione a distanza. E il primo progetto partirà da Milano e sarà per la formazione di imprenditori nei Paesi Mediterranei. "Per Milano la dimensione euromediterranea rappresenta un importante orizzonte di sviluppo. Soprattutto nellŽattuale fase di crescente centralità del dialogo tra paesi europei e arabi - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano -. Oggi presentiamo le linee guida di un processo di integrazione che fa di Milano, come del nostro paese, un vero e proprio laboratorio del Mediterraneo. Le collaborazioni economiche di Milano e dellŽItalia con questŽarea possono favorire la crescita di un equilibrato sviluppo". "Vorremmo offrire uno strumento concreto - ha aggiunto Bruno Ermolli, presidente di Promos - azienda speciale per lŽinternazionalizzazione della Camera di commercio di Milano - per contribuire allo sviluppo dellŽarea mediterranea. Pensiamo ad un Pacchetto "Milano per Mediterraneo" che preveda, tra lŽaltro, in attesa della Banca Euromediterranea, la costituzione dellŽ Euro Med Fund, un fondo Euromediterraneo per facilitare lŽingresso nellŽarea Nord Africana delle aziende milanesi ed europee e lo sviluppo delle imprese locali". Milano e quote import. Le importazioni di Milano si colorano di Mediterraneo soprattutto in tre settori. In primo luogo quello tessile: il 31,2% del totale delle importazioni milanesi di fibre tessili proviene dai paesi mediterranei (43,2 milioni di euro); i vestiti e accessori sono pari allŽ8,5% (104,3 milioni di euro); i filati e i tessuti sono pari allŽ8,3% (953 milioni di euro). Il secondo settore è ovviamente quello energetico e dei metalli: le importazioni di petrolio dai paesi mediterranei sono pari al 22,5% del totale delle importazioni di petrolio milanesi (114 milioni di euro); minerali metalliferi pari al 7,5% (5 milioni). Il terzo settore è quello legato al settore animale: le importazioni di concimi sono pari al 16,5% del totale (17 milioni di euro); le importazioni di grassi e oli vegetali allŽ11,4% (15 milioni di euro); le importazioni di concimi greggi al 10% (10 milioni). CŽè da sottolineare anche la buona "mediterraneità" del settore alimentare: il 4% del totale delle importazioni milanesi di zucchero proviene da questa area (3,3 milioni); il 3,1% dei cereali (7,5 milioni); il 2,5% di verdura e frutta (10,5 milioni); il 2,3% dei pesci (8,4 milioni). Tra gli altri settori: prodotti chimici inorganici (7,4%; 26,2 milioni di euro); costruzioni prefabbricate (5,7%; 11,7 milioni); articoli di gomma (4,6%; 12,8 milioni); mobili (2,4%; 5,8 milioni). Complessivamente, con un valore pari a 1.277 milioni di euro (+2% dal 2001), le importazioni milanesi dai paesi mediterranei sono pari allŽ1,9% del totale. Milano e crescita. NellŽultimo anno, la crescita più consistente delle importazioni milanesi dai paesi dellŽarea del Mediterraneo ha coinvolto il settore legato agli alimentari: abbiamo così un +677,9% per quanto riguarda gli alimenti destinati agli animali; +511,7% per le importazioni di animali vivi; +190,6% per il caffè, tè e cacao; +99,6% per prodotti e preparazioni alimentari; +52,8% per i cereali. Crescono anche le importazioni di prodotti per tintura e concia (+229,7%); articoli di sughero e in legno (+101,4%); il settore delle calzature (+61,4%); gli apparecchi ed attrezzature per telecomunicazioni (+37,1%); e i veicoli su strada (+26,7%). Tra i settori che si contraggono, anche in questo caso spiccano alcuni comparti degli alimentari (zuccheri: -40%; carni: -59%; prodotti lattieri: -79,4%; semi e frutti oleosi: -97,3%), assieme ai metalli non ferrosi (-62,9%); alla pasta per carta (-98,5%) e agli articoli di gomma (-35,3%). Milano e volume. In valore assoluto, sono le importazioni energetiche (e in particolare di petrolio) a costituire la voce più importante per lŽimport di Milano dallŽarea Mediterranea: pari a 114 milioni di euro nel 2002; segue il settore dei vestiti e accessori di abbigliamento (104 milioni); macchine ed apparecchi elettrici (99 milioni); filati e tessuti (95 milioni); apparecchi ed attrezzature per le telecomunicazioni (68,7 milioni); fibre tessili (43,2 milioni); prodotti chimici organici (39,6 milioni); macchine ed apparecchi industriali per uso generale (38,6 milioni); macchine generatrici (36,8 milioni); materie plastiche (29,6 milioni). Interscambi Milano - Mediterraneo 1992-2002. Nel decennio 1992-2002 si sono particolarmente intensificati gli scambi di Milano con il Marocco (+171,7% lŽimport e +109,9% lŽexport ), la Tunisia (+310,3% lŽimport e +99,2% lŽexport) e lŽAlgeria (+275,8% lŽimport e + 89,4% lŽexport). In crescita i rapporti commerciali con il Libano (+196,5% lŽimport e +36,5% lŽexport) e con Israele (+149,4% lŽimport e + 50,7% lŽexport). Forte partnership economica anche con la Siria ( +1502,0% lŽimport e + 177,8% lŽexport) che non ha visto arresto neanche dopo i gravi avvenimenti degli ultimi mesi del 2001 (+ 78,5%lŽimport e + 10,2% lŽexport nel passaggio 2001/2002). In controtendenza, invece, gli scambi con Malta (-87,3% lŽimport e -61,0% lŽexport) e con la Libia ( -25,9% lŽimport e -4,1% lŽexport).  
   
 

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