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Notiziario Marketpress di
Martedì 17 Giugno 2003 |
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SANTÀL: MILLE E PIÙ MODI DI BERE LA FRUTTA. NUOVI GUSTI VANNO AD ARRICCHIRE LA GAMMA DEI SUCCHI DI FRUTTA DI PARMALAT
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Un viaggio nel mondo di succhi, bevande e nettari Santàl, marca leader di Parmalat che si distingue per innovazione, dinamismo e varietà di prodotti. Quantità e qualità sono le parole che caratterizzano oggi il comparto dei succhi e dei nettari. Un comparto che si è arricchito di prodotti innovativi che non solo hanno trasformato rapidamente lo scenario ma hanno anche lanciato e indirizzato nuovi trend di consumo. Dal succo biologico alla bevanda a base di frutta, dall´Ace multivitaminico al nettare, nascono continuamente referenze nuove e funzionali dalle immagini colorate. Ma è sempre la qualità che fa da padrona, perche come in tutti i settori del beverage e, più in generale, del settore alimentare, il consumatore è sempre più attento alla qualità e orientato verso consumi di tipo salutistico. Qualità che per Parmalat significa continua ricerca, sviluppo e innovazione, come per Santàl secondo brand dell´Azienda per fatturato, notorietà, prestigio, internazionalità e oggi leader di mercato. Una storia di successi nata nel 1980 con due grandi idee: il tetrabrik e il succo 100%. Da allora Santàl è diventata la marca più prestigiosa di succhi sul mercato grazie alla qualità delle materie prime e ad una tecnologia d´avanguardia, all´innovazione, alla capacità di proporre prodotti sempre nuovi e rispondenti alle esigenze del mercato e non da ultimo all´entrata nel canale horeca. Con le nuove proposte del 2003 Santàl punta a confermare il trend straordinariamente positivo che, nel corso dell´anno appena concluso, ha visto crescere il brand del 25% a fronte di un indice di mercato pari al +4,4%, attestandosi sempre più in un ruolo di leader e di trend-setter per l´intero mercato italiano. Sul mercato, Santàl è infatti sinonimo di: - bontà della frutta, qualità,.Varietà - assortimento .Innovazione - scelta delle materie prime . - competenza L ´immagine di Santàl viene così associata dal consumatore principalmente ad una lunga tradizione nell´ambito dei succhi che porta con se valenze di affidabilità, qualità, familiarità, ma non per questo priva di innovazione in termini di ricercatezza e diversificazione. In Italia, il mercato dei succhi di frutta vale circa un miliardo di Euro, evidenziando un incremento del 10% negli ultimi 3 anni, a testimonianza di una forte crescita del settore e che in ogni caso ha ancora un ampio potenziale. Il mercato si divide principalmente in due categorie: "consumi in casa" che rappresentano circa 1´80% del totale e "consumi fuori casa" che detengono il restante 20%. Un dato questo però destinato a crescere, dal momento che molte aziende, soprattutto tra quelle che detengono le posizioni da leader, investono nel canale horeca risorse notevoli, mostrando di credere nelle potenzialità di crescita del "consumo fuori casa". L ´attuale dimensione del mercato in Italia delle bevande a base di frutta è di ben 740.000.000 di litri, a sua volta suddiviso in diversi segmenti: 39,8% succhi e nettari, 18,4% succhi 100%, fresco 2,3%, bevande 39,5%. Le bevande a base di frutta conquistano sempre maggiori consensi, soprattutto nella cerchia dei consumatori salutisti. Un comparto quello dei succhi di frutta che ha avuto negli ultimi anni un grande impulso, grazie alla comparsa delle tipologie arricchite di elementi funzionali. Ma un altro fatto che ha contribuito all´aumento dei consumi è stato anche l´investimento in packaging che ha generato il moltiplicarsi dei packs, oggi disponibili in svariate misure, materiali e forme. Il risultato è che ormai il consumo di succhi di frutta è un´abitudine consolidata non soltanto per 1´80% dei bambini, che iniziano a berli fin dai primi mesi e continuano per tutta la seconda infanzia e l´età scolare, ma anche per gli altri adulti i quali ne apprezzano le proprietà dissetanti e funzionali L´universo dei succhi di frutta e il consumatore (fonte People Research, febbraio 2003). In generale si rileva una differenza negli atteggiamenti dei consumatori rispetto alla categoria dei succhi frutta: gli adulti senza figli concepiscono questo mondo nell´ottica di un piacere personale, un momento da dedicare a se stessi che si concretizza in una maggiore attenzione al gusto e al piacere del consumo; i genitori conciliano invece il ruolo di responsabili dell´alimentazione con quello dei propri gusti personali, facendo convivere l´aspetto edonistico con quello funzionale. In questo senso, il mondo dei succhi di frutta appare caratterizzato trasversalmente da varietà e ricchezza che è anche sinonimo di innovazione. In particolare l´attenzione è rivolta: alla caratteristica di naturalità insita nella categoria e intesa come salubrità, benessere e cura di se. A ciò si aggiungono poi valorizzazioni specifiche, confermate dalle dimensioni simboliche associate: esotismo, piacere di se, relax-benessere, evasione da un lato, giocosità/infanzia, ristoro dall´altro alla capacità di dissetare con gusto (più appagante dell´acqua, più leggera della bibita), cui si unisce l"´ integrazione alimentare" attraverso l´apporto di sali minerali, zuccheri, vitamine Ciò che appare caratterizzare la tendenza dei succhi di frutta in una visione futura è una crescente diversificazione in termini di: arricchimento (fibre, vitamine, yogurt, fermenti), talvolta associato alla freschezza e la creazione di nuovi mix di gusti di frutta (mix tropicali, multivitaminici) Due sono le macroaree attualmente identificate: - i "monogusto" per bambini nei frutti classici polposi (pesca, albicocca, pera); mentre per gli adulti i succhi liquidi nei classici ed esotici (arancia, ananas, pompelmo) - i "mix", solo frutti mixati (Ace, tropical) e i frutti arricchiti con elementi nutritivi e funzionali quali latte, fibre, vitamine e sali minerali. Alla presentazione della nuova gamma di succhi di frutta Santàl, Il Prof. Raffaele Morelli, - medico,psichiatra, direttore di Riza psicosomatica ha fatto alcune considerazioni sul benessere fisico e quello psicologico. Dal benessere fisico a quello psicologico Oggi sappiamo dai sondaggi che I´autostima e il benessere non sono legati soltanto a stati psicologici, ma dipendono in gran parte dal nostro rapporto con l´alimentazione, con il cibo, con i sapori e i profumi. Le sensazioni che proviamo, allorchè ci vviciniamo a un cibo o a un altro, inducono nel nostro cervello stati d´animo differenti che hanno ripercussioni chimiche notevoli. A seconda dei sapori che awertiamo, del piacere che proviamo, avremo riflessi sul tono dell´umore, sull´autostima, sul benessere e sulla creatività. In particolare questi effetti si hanno quando si ricorre a bevande con caratteristiche naturali, che ci danno un senso di leggerezza, ricchi di vitamine che vengono intese, dall´immaginario collettivo, come responsabili dei processi di disintossicazione e di ricarica energetica. Niente come un frutto dà la sensazione di tranquillità, di calma, di rilassamento e di recupero dell´energia vitale. L ´autostima comincia così a collegarsi al corpo, agli alimenti e alle bevande. Anche il senso di ringiovanimento e di eliminazione dei tanto temuti radicali liberi, è legato al piacere di assumere sostanze che ci collegano alla Natura. Quando ricorriamo al frutto scattano nel nostro inconscio sentimenti di rinascita e quindi di rigenerazione. |
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