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Notiziario Marketpress di Venerdì 20 Giugno 2003
 
   
  LŽESA INVITA LA CONVENZIONE EUROPEA A NON IGNORARE 30 ANNI DI CONQUISTE

 
   
  Bruxelles, 20 giugno 2003 - Antonio Rodotà, direttore generale dellŽAgenzia spaziale europea (Esa), sta impiegando gli ultimi giorni del suo mandato per definire la propria visione del futuro dellŽEuropa nello spazio. Tale futuro implica il riconoscimento da parte dei responsabili politici delle competenze e delle conquiste dellŽEsa e la loro massima valorizzazione a vantaggio dellŽEuropa. Rodotà ha assunto lŽincarico di direttore generale dellŽEsa nel 1997 ed il 30 giugno, dopo sei anni, passerà il testimone a Jean-jacques Dordain. Galileo, il primo sistema europeo di navigazione satellitare, è stato concepito sotto la guida di Rodotà, a seguito di un incontro con lŽallora commissario europeo per i Trasporti Neil Kinnock. Il progetto Galileo è il primo esempio concreto di cooperazione fra lŽUe e lŽEsa e, se da un lato entrambe le parti intendono intensificare questa collaborazione, dallŽaltro non è stato ancora raggiunto un accordo quadro che definisca tale partenariato. La principale preoccupazione di Rodotà è che si possano ignorare i 30 anni di risultati positivi dellŽEsa, timore alimentato dalla recente pubblicazione del progetto di costituzione europea, approvato dalla Convenzione. Il documento accenna allo sviluppo di competenze nel settore spaziale a livello europeo, ma non menziona lŽEsa. "Esiste già un trattato [la convenzione istitutiva dellŽEsa] che assegna le responsabilità in materia spaziale. Qualora un altro trattato dovesse attribuire le medesime responsabilità ad un altro organismo, sorgerebbe un problema", ha dichiarato il 16 giugno Rodotà. "Se non tuteliamo lŽAgenzia e le sue conquiste, rischiamo di arrecare un grave danno allŽEuropa". Le parti interessate del settore spaziale europeo hanno già espresso il proprio disappunto per lŽesclusione dello spazio dallŽarticolo 3 della costituzione, che in origine indicava lŽesplorazione spaziale quale uno degli obiettivi perseguiti dallŽUe. La Dg Ricerca della Commissione auspica tuttavia che venga riconosciuto allo spazio lo status di competenza condivisa, mentre lŽEsa, dal canto suo, spera che a causa della sua esclusione la costituzione venga respinta dai capi di Stato e di governo. "Auspichiamo che i governi non dimentichino i risultati raggiunti attraverso lŽEsa", ha affermato Jean-pol Poncelet, direttore delle questioni strategiche e delle relazioni esterne presso lŽEsa, nonché ex ministro belga della Difesa. "La costituzione sembra presupporre che lo spazio sia stato improvvisamente scoperto, che esista da oggi", ha dichiarato Poncelet, aggiungendo: "Essa dovrebbe almeno considerare gli ultimi 30 anni trascorsi ed i risultati raggiunti". LŽue e lŽEsa possono trarre enormi benefici da un partenariato più stretto. "Siamo consapevoli di non avere una visione politica delle esigenze generali", ha sostenuto Rodotà. Egli ammette che lŽEsa potrebbe acquisire unŽinfluenza politica grazie al partenariato con lŽUe, obiettivo che le sarebbe precluso a causa della sua attuale struttura intergovernativa, ma riconosce al tempo stesso che lŽUe potrebbe "aumentare la propria efficienza e fornire vantaggi ai cittadini. [.] Occorre iniziare dal duplice riconoscimento delle rispettive competenze". Claudio Mastracci, direttore delle applicazioni presso lŽEsa, ha definito la discussione sulle relazioni fra lŽEsa e lŽUe, un "dibattito filosofico che deve fondarsi su questioni giuridiche". LŽimpasse principale riguarda le diverse regole di partecipazione. I membri dellŽEsa corrispondono un importo fisso e concorrono successivamente con contributi più elevati, a seconda dei programmi ai quali intendono partecipare. LŽinvestimento è ricompensato sotto forma di contratti, in linea con il concetto della "giusta contropartita". LŽue agisce in base a regole diverse, secondo le quali i contributi si commisurano al Pil nazionale. Secondo Mastracci: "Occorre risolvere questo tipo di difficoltà tecniche, ed esiste un interesse comune in tale senso". Il problema principale, ha chiarito Mastracci, è che lo spazio è considerato a livello europeo e non nazionale. Egli ha affermato che è importante per lŽEsa mantenere un ruolo strategico a livello europeo, ma ha sottolineato che questo ruolo non deve contrastare con quello svolto dalla Commissione europea. Rodotà ha sottolineato altresì i vantaggi che lŽEsa può offrire allŽUe in termini di conversione delle tecnologie in applicazioni attuabili dal punto di vista commerciale: "Non desideriamo soltanto condividere le competenze, ma assistere altresì la Commissione nella realizzazione delle applicazioni", ha chiarito Rodotà. QuestŽosservazione è stata ribadita da Gaele Winters, direttore del supporto tecnico ed operativo presso lŽEsa. Egli ritiene che lo spazio non vada necessariamente associato alla ricerca, poiché esso riveste una valenza politica. LŽue dovrebbe "porre lo spazio su un livello adeguato, così da renderlo applicabile a tutti i settori. LŽindustria vuole utilizzare lo spazio e noi siamo pronti a concederglielo", ha concluso Winters.  
   
 

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