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Notiziario Marketpress di
Venerdì 20 Giugno 2003 |
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TEATRINMOVIMENTO - PREMIO CITTA´ PALCOSCENICO DAL 19 AL 23 GIUGNO BASSANO DEL GRAPPA PRESENTA IL PROLOGO A OPERA ESTATE FESTIVAL VENETO 2003
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Teatrinmovimento è un progetto dedicato alle nuove generazioni di teatro, promosso dal Comune di Bassano del Grappa - Assessorato allo Spettacolo e dalla Regione Veneto - Assessorato alla Cultura e Identità Veneta con il sostegno di Banca Unicredito. In soli cinque giorni, dal 19 al 23 giugno, dieci appuntamenti che raggruppano alcune tra le compagnie più interessanti della scena contemporanea, in lavori inediti presentati per la prima volta insieme all´interno di un unico contesto progettuale. Più che di spettacoli finiti si tratta di progetti in corso d´opera, percorsi disegnati ma non ancora conclusi, lavori fertili in mutazione continua, che ben rappresentano il nutrito gruppo di artisti "off" selezionati. Teatrinmovimento è un premio realizzato in collaborazione con Diesel, che ha sposato pienamente la causa di sostenere chi si avvicina ai linguaggi della scena in modo non convenzionale. Un premio che si propone di segnalare, grazie ad un apposito osservatorio composto da operatori del settore, uno o più progetti, i quali riceveranno un concreto sostegno produttivo attraverso l´inserimento nella composita programmazione di Opera Estate Festival Veneto 2003. Teatrinmovimento è un´occasione per riscoprire quattro luoghi di Bassano del Grappa, palcoscenici naturali, ognuno dotato di particolari caratteristiche, e per questo ideali per ospitare progetti tematici in stretta connessione con la specifica conformazione del singolo luogo. Un´occasione per vivere alcuni angoli particolarmente suggestivi della città in modo inconsueto, attraverso la forza evocativa ed il coinvolgimento emotivo che solo il teatro è in grado di creare. Teatrinmovimento è un ideale percorso all´interno di una città, un viaggio affascinante attraverso quattro mondi paralleli, quelli che chiameremo i quattro movimenti. Quattro luoghi diversi che gli spettatori impereranno ad abitare liberamente, facendoli propri e condividendoli con i giovani artisti ospiti. Nella "Libreria di Palazzo Roberti" il primo movimento è dedicato al rapporto tra teatro e letteratura. Libri Da Ascoltare propone tre differenti occasioni di incontro tra il testo e la scena. Tre lavori, presentati rispettivamente il 19, 20 e 21 giugno alle ore 19.30, che prendono spunto da testi letterari rielaborandone il linguaggio attraverso la parola che diventa suono, immagine, pagina viva. Inaugura questa sezione il gruppo torinese degli O Zoo Nô con uno spettacolo sullo scrittore Jack Kerouac dal titolo Han Shan - Angeli Sotterranei. Un monologo a più voci, rapido, schizofrenico, poetico. In scena la testa e le mani del protagonista, Massimo Giovara, sono quasi sempre immobili. Seduto, l´attore guarda avanti o urla, con gli occhi chiusi o persi nel vuoto, incatenati al suono registrato della metropolitana, alle luci, che si spengono lentamente o freneticamente come i giorni e le notti. Tutto è cinetico, eppure nulla si muove, il protagonista resta lì a mostrarci le sue ferite, lentamente, mentre alza la voce e, confondendosi, ubriaca lo spettatore. Suggestioni di personaggi e parole, viaggi sulla strada e dentro l´anima, in questo lavoro il fascino della Beat Generation si rinnova attraverso una scrittura apparentemente spontanea, dove frammenti, citazioni e allusioni si susseguono come note in un´inedita jam session jazzistico letteraria dagli esiti sorprendenti. Il secondo appuntamento con i libri da ascoltare è con le milanesi del Lis, che portano la loro esperienza di teatro sensoriale all´interno di una sorta di conferenza spettacolo dal curioso titolo Libris. Quale bisogno spinge la gente ad entrare in una libreria? Desiderio di perdersi... Di ritrovarsi... Sete di conoscenza... Sete di emozione... Sete di parole... Sete! Per il Lis entrare in una libreria significa ascoltare il flusso di quell´acqua preziosa che la gente cerca tra gli scaffali. Un libro, "La Maga delle Spezie" dell´autrice indiana Chitra Banerjee Divakaruni, è lo spunto da cui sono partite. Un libro che parla di desideri nascosti, quasi in agguato, ma anche di quell´aiuto che non si osa chiedere a chi sta dietro il banco. Nel libro sono le spezie a curare. Allo spettatore, la cura arriverà attraverso le pagine del libro. Quando questo verrà aperto ne usciranno parole, pensieri, profumi, suoni, quadri in chiaroscuro, mille sensazioni che con la magia del teatro le artiste del Lis sapranno ricreare. A concludere la trilogia dedicata al rapporto tra teatro e letteratura, è la volta di Roberto Latini, attore/autore della compagnia romana Fortebraccio Teatro, con Carta E Ferro. Ultima parte della raccolta intitolata "Fango", questo lavoro si sviluppa nei due racconti che compongono il titolo. Due storie diverse e apparentemente slegate l´una dall´altra che testimoniano le capacità assolutamente spiazzanti della scrittura di Niccolò Ammaniti. Le figure umane del suo mondo, spesso alle prese con quelle idee inumane che governano l´ironia, sono la dote preziosa di questo autore insolito nel panorama letterario italiano. Grazie ad una scrittura sempre sorprendente, assoggettata ad un ritmo a tratti cinematografico, Ammaniti riesce a generare uno sconvolgente lirismo metropolitano, che Roberto Latini restituisce in questo lavoro con grande intensità. Per il secondo movimento ci si sposta nello splendido "Chiostro del Museo di Bassano", trasformato per l´occasione in una sorta di Chiostro Dei Miracoli, dove vengono presentati due lavori molto diversi tra loro per linguaggi e tematiche affrontate, ma legati dal tentativo di evocare un mondo segnato dall´estenuante ricerca di una qualunque forma di spiritualità. Da un lato storie di gente comune che fanno da modello ai santi, dall´altro profili di gente che dall´alto riesce ad ascoltare solo la voce degli annunci radiotelevisivi capaci di mercificare tutto, anche la fede. Il primo appuntamento è per giovedì 19 giugno alle ore 21.30 con la compagnia torinese Teatro di Dioniso composta da Valter Malosti promettente attore/regista e da Michela Cescon, attrice tra le più apprezzate dell´ultima generazione, già premiata come autentica rivelazione con il premio Duse e con l´Ubu. Quello presentato dal Teatro di Dioniso è una singolare raccolta poetica che accompagna il cammino della Maddalena nei secoli: da Duccio a Masaccio, da Giotto a Cézanne, da Beato Angelico a Caravaggio, da Raffaello a Rubens, da Botticelli a Tiziano, da Grunewald a Bacon. Il risultato è un´opera d´arte che si anima, si trasforma sotto gli occhi degli spettatori, assume una vita del tutto straordinaria per mezzo della parola, che la scandaglia, la studia, la cattura, riportando in vita il mito della peccatrice simbolo di redenzione e santità. Tutt´altra atmosfera quella evocata dalla Compagnia Secondo Taglio che, diretta da Gian Maria Annovi, si interroga sul miracolo e sulla sua attesa in Wunderland - Laundry Performance, in programma domenica 22 giugno alle 22.00 Uno spettacolo di danza che non parla di danza, un lavoro teatrale che non pretende di parlare di teatro quanto del vivere nel mondo massmediologico, una performance che dura il tempo di un lavaggio di biancheria. Ma Wunderland è soprattutto uno studio sul miracolo, sul bisogno quotidiano di meraviglia, la stessa che si confonde con lo stupore per le macchie sparite splendidamente nelle pubblicità dei detersivi. Uno spettacolo sui miracoli che aspettiamo ci accadano, che ci promettono, e che invece ognuno di noi compie quotidianamente. Il terzo movimento trasporta gli spettatori in uno dei mitici Caffe´ Letterari, idealmente ricreato all´interno dello storico "Caffè Italia". Scrive Claudio Magris in "I luoghi del disincanto" (Trieste 1987): Il caffè è l´unico luogo in cui si può veramente scrivere: si è soli, con carta e penna e tutt´al più i due o tre libri di cui si ha bisogno in quel momento, abbandonati a se stessi e costretti a far conto soltanto su se stessi, a raccogliere le proprie energie e dosarle con misura; il tavolino su cui si poggia il foglio diviene la tavola di un naufrago, cui ci si aggrappa, mentre la familiare armonia che ci circonda si svuota, diviene l´incerta cavità del mondo, nel quale la scrittura si addentra, perplessa e ostinata. A partire da questa riflessione sul rapporto tra la dimensione privata della scrittura e quella pubblica del caffè come luogo, due appuntamenti che creano un ponte tra chi scrive e chi ascolta, attraverso la particolare sensibilità di due gruppi tutti al femminile. Si inizia sabato 21 giugno alle ore 21.30 con gli Incontri Poetici presentati dalle Dionisi di Milano che, a proposito del loro spettacolo scrivono: Noi la poesia l´abbiamo imparata condensando lacrime di noia durante le lezioni di italiano, con un cucchiaio nel miele per stare svegli e imparare a memoria "... Ei fu siccome immobile dato il mortal sospiro..." Nessuno ci ha detto che c´è un verso per ogni sentimento che abbiamo provato e proviamo. Nessuno ci ha accennato che la poesia poteva fare piangere o farci innamorare, che poteva corteggiare o farci venire voglia di fare l´amore. Se poi alla poesia aggiungi la musica, ecco che nascono i cantautori, i veri poeti contemporanei. E così abbiamo preso la poesia, gli aneddoti di come un Poeta si visse il fatto di essere poeta, delle canzoni, una chitarra e abbiamo composto quello che vorremmo fosse un inno alla gioia addolorata della Poesia. Gli spettatori, dopo essere stati accolti dalle attrici, ed essersi accomodati ai tavoli, sceglieranno le opzioni dei primi e dei secondi nel "menu poetico" preparato dalla compagnia. Un simpatico pretesto per coinvolgere il pubblico, che contribuirà a creare un clima disteso in cui rilassarsi e farsi travolgere dalla potenza "batteriologica" della poesia. Per il secondo appuntamento "letterario" altro gruppo al femminile quello composto dalle venete Patricia Zanco, attrice, e Daniela Mattiuzzi, regista e drammaturga. Il lavoro, che presenteranno domenica 22 giugno alle ore 20.30, è interamente incentrato sulla figura della scrittrice Tina Merlin. Sono diversi i racconti di recente pubblicazione dedicati a lei, alla sua storia e alla denuncia sul crollo della diga del Vajont di cui fu storica promotrice. Il suo ruolo, nel panorama letterario nazionale, è ormai di tale portata da potere essere affiancata ai grandi scrittori veneti come Rigoni Stern e Meneghello. Nel progetto rientra non solo il 40esimo anniversario che verrà celebrato sul dramma del Vajont che risale al 1963, ma l´analisi di un´artista veneta profondamente contro corrente, i suoi ricordi e la sua assoluta apertura verso il mondo. Una donna di grande intelligenza, una ribelle, giornalista dell´Unità, su cui le due artiste hanno scelto di fare un lavoro di ricerca attraverso un´intenso spettacolo di narrazione che, fuori da didascalie cronicistiche, cercherà di evocare la sensibilità di uno spirito libero, un´anima caparbia capace di lottare per difendere i propri ideali fino alle estreme conseguenze. A chiudere il programma il quarto movimento apre una finestra sull´attualità, individuando in "Piazzetta Guadagnin" il luogo ideale per evocare le tante piazze d´Italia che negli ultimi anni si sono riempite di parole e pensieri, di colori e bandiere, piazze affollate di gente a rivendicare il diritto di esprimere un punto di vista, di fare ascoltare una voce. E´ dunque L´attualita´ In Piazza il tema affrontato dalla sezione conclusiva di Teatrinmovimento, attraverso tre lavori che indagano alcuni tra gli argomenti che hanno polarizzato l´attenzione dell´opinione pubblica: dalla globalizzazione alla guerra, dall´isolamento del meridione alle contraddizioni dell´universo giovanile. Il primo spettacolo, in programma venerdì 20 giugno alle ore 21.30, arriva dalla Sicilia, più esattamente dalla città di Augusta. La compagnia Mandara Ke Teatro, finalista al Premio Scenario 2003, presenta una coinvolgente narrazione intitolata Da Faro A Faro: la descrizione del viaggio di un giovane da Augusta a Genova nei giorni immediatamente successivi al G8. Un viaggio materiale ed un itinerario spirituale di formazione che nasce dall´elaborazione drammaturgica di un dato fortemente esperenziale. Accompagnato dalla forza evocativa creata da strumenti tradizionali della sua terra, come il marranzano e il tamburello, a sottolineare i passaggi salienti della narrazione, l´attore in scena, il giovanissimo Alessio Di Modica, racconta il senso del suo impegno sociale in una città come Augusta alle prese con l´inquinamento, la militarizzazione e l´inevitabile isolamento dal continente. Il faro è l´oggetto che identifica due città di mare, Genova e Augusta, ma anche la storia di formazione di un giovane che ha bisogno di "Fari", di indicazioni per portare avanti il suo difficile percorso di crescita. Dalla voce di un sud costantemente alla ricerca di un proprio personale riscatto, il secondo appuntamento, in programma domenica 22 giugno alle ore 18.30, sposta lo sguardo su un altro tema di scottante attualità: la guerra. Oltre Il Muro, il lavoro presentato dalla compagnia milanese Scarlattine, è una performance teatrale che, a partire da alcuni scatti del fotoreporter Livio Senigalliesi, racconta storie umane dedicate ai popoli della Jugoslavia, separati da un conflitto divenuto paradigma e laboratorio per il mondo post - 11 settembre. Durante un laboratorio teatrale tenuto in Kosovo, un giorno, uno dei partecipanti, durante una scena di improvvisazione, recitò la parte di un uomo che sceglieva di non vendicarsi, riponendo il fucile e mettendosi a piangere. Questo è stato uno dei momenti centrali del nostro lavoro, in cui meglio si è colto il nesso profondo e critico che si era instaurato tra memoria individuale, cultura del gruppo, tradizione locale e quello che noi, con le nostre differenze, stavamo portando all´interno del laboratorio. Dopo tutto il teatro è uno strumento estremamente efficace per interrompere la catena di proiezioni e di vendetta che si scatena in situazioni di conflitto. Da Eschilo a Shakespeare il teatro ha avuto una funzione determinante nella formazione dell´uomo occidentale, perché col mettere sulla scena tutti i protagonisti di un conflitto, ognuno col suo punto di vista, i suoi ripensamenti e le sue possibili scelte di azione, è servito a far riflettere sul senso delle passioni e sulla inutilità della violenza che non raggiunge mai il suo fine. Lunedì 23 giugno alle ore 21.30 verranno dati i risultati del lavoro svolto dall´osservatorio critico con l´assegnazione del Primo Premio Diesel Città Palcoscenico e di eventuali segnalazioni speciali. A seguire l´ultimo appuntamento di Teatrinmovimento, fuori concorso, porta a Bassano una delle esperienze più significative per il Veneto di lavoro nato dal confronto tra teatranti di diverse generazioni. Gli Atti Minori del Tam teatromusica di Padova presentano Gioventu´ Infiammabile, un bellissimo spettacolo che prende a pretesto la storia di "Alice nel paese delle meraviglie" per parlare della generazione targata 2003, attraverso un linguaggio che fonde in maniera estremamente efficace e innovativa la parola e il suono. In gioventù infiammabile c´è qualcosa di sconnesso, di intermittente, c´è un gioco continuo di riverberi, in cui saltano i nessi logici per lasciare posto alla libertà del non senso. Tutto si rincorre con l´intenzione bruciante di tradurre il testo di Lewis Carrol in altro, e così ci si allontana da lui per poi rincorrerlo, per poi perderlo di nuovo... Perché c´è amore nella leggerezza che muove verso Alice, e attraverso i corpi acerbi di attori non finiti si sperimenta la vertigine dei sensi. E´ ora di muoversi, sperimentare paura e attrazione, esercitare curiosità, disegnare un sogno, disegnare il suono. Cercare il senso è trovare la direzione e la morale è: chi semina suoni, raccoglie senso. Si chiude così un progetto che cerca di tracciare un breve profilo delle emergenze che attraversano i linguaggi della scena contemporanea, tutte caratterizzate dal forte bisogno di condivisone, dall´urgenza di un necessario scambio con il pubblico, anche per determinare nuove direzioni di lavoro. Ed è per questo, per offrire la possibilità alla gente di andare incontro a questa autentica necessità di confronto che tutti gli appuntamenti in programma sono a ingresso libero. Una logica free ticket, quella scelta dal festival, per coinvolgere il pubblico mettendolo di fronte alle tante domande che i 10 lavori in programma lasciano aperte. E non per trovare risposte, ma per condividere il valore di un dubbio e tornare a casa, attori e spettatori, ognuno con tanti interrogativi in più nella testa. Perché il teatro non debba fermarsi mai ma possa continuare il suo fertile movimento, abbattendo mode e modi di una scena polverosa per lasciare che l´energia vitale di un punto di domanda alimenti tra i giovani artisti la coraggiosa ricerca di un senso. Infolink: www.Comune.bassano.vi.it |
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