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Notiziario Marketpress di
Venerdì 20 Giugno 2003 |
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CINQUE RIFUGI IN PIU´ PER CHI AMA LE DOLOMITI DUE SONO NUOVI DI ZECCA, ALTRI TRE VENGONO RICONSEGNATI DOPO IL TERMINE DEI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE
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Gli escursionisti che quest´estate sceglieranno il Trentino per le loro passeggiate nella natura incontaminata potranno contare su una rete di rifugi dalle maglie molto strette. Sono 138 quelli distribuiti sul territorio provinciale, dei quali 96 alpini (raggiungibili solo a piedi) e 42 escursionistici (posti in prossimità di strade aperte al traffico ordinario); l´amministrazione provinciale sta compiendo una capillare opera di ammodernamento per ridurre al minimo il loro impatto ambientale e per migliorare i servizi di accoglienza. Quest´anno aprono i battenti due nuovi rifugi, altri tre tornano in attività dopo i lavori di ristrutturazione e sei si trasformano in cantieri. I nomi nuovi sono quelli del rifugio Malga Caldenave, situato in Val Campelle (nel comune di Scurelle) nella zona sud-occidentale del gruppo Cima d´Asta, e del rifugio Val di Dona, un suggestivo tabià posto a metà strada fra Mazzin e il rifugio Antermoia. Entrambi hanno una capienza limitata (5/6 posti letto), poiché sono stati ricavati da vecchi immobili, ma sono già stati programmati lavori di ampliamento. I rifugi completati e riconsegnati da poco agli escursionisti sono il Denza (nell´Alta Val di Sole, a quota 2298), il Trivena (nell´Alta Val Breguzzo, a quota 1633) e il Campei di Sopra (nella conca sotto al Monte Altissimo, vicino a Mori, a quota 1470). Le nuove ristrutturazioni riguardano, in primis, il rifugio Alimonta, nelle Dolomiti di Brenta: da settembre si lavorerà agli scarichi (nuovo sistema di grigliatura) e verranno creati nuovi locali per i gestori. Un´opera di restyling è prevista anche per Malga Kraun, sul Monte di Mezzocorona, per il Rifugio Viel del Pan (sul sentiero che dal passo Pordoi conduce a Porta Vescovo) e per il Passo Selle (sul sentiero che dal passo San Pellegrino conduce in Val dei Monzoni). Lavori di ampliamento interesseranno invece il rifugio Rosetta (sotto le Pale di San Martino), dove si rende necessario aumentare il numero di posti letto a causa della temporanea chiusura della funivia (i tempi per raggiungere la zona si allungano inevitabilmente). Un intervento di ripristino interesserà anche un sentiero attrezzato realizzato durante la Prima Guerra mondiale nei pressi di Cima Uomo (in Val di Fassa). Entro il 2004 la Provincia Autonoma di Trento intende completare il programma di controllo degli scarichi di tutti i rifugi. Gli altri due problemi da risolvere riguardano l´approvvigionamento idrico (i ghiacciai arretrano, le sorgenti si impoveriscono e si rendono necessarie nuove vasche di stoccaggio) e la produzione di energia con tecnologie eco-compatibili. |
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