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Notiziario Marketpress di
Giovedì 26 Giugno 2003 |
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UNION- OUTLOOK MERCATI OBBLIGAZIONARI E VALUTARI 16 / 23 GIUGNO 2003
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Dati di mercato e confronto settimanale:
Indicatori di mercato |
13.06.03 |
20.06.03 |
Variazione |
Euro-leitzins (tasso di rifinanziamento) |
2,00% |
2,00% |
- |
Rendimento Bunds a 10 anni |
3,46% |
3,72% |
+ 26 punti base |
Durchschnittliche Umlaufrendite öffentlicher Anleihen in Deutschland |
3,27% |
3,35% |
+ 8 punti base |
J.p. Morgan Index per il debito statale tedesco (Base100 = 31 Dicembre 1987) Staats-anleihen (Basis 100 = 31. Dezember 1987)* |
288,78 |
285,32 |
-1,2% |
Fed Funds Target Rate |
1,25% |
1,25% |
- |
Us-treasury-bonds a 10 anni |
3,10% |
3,37% |
+ 27 punti base |
Euro |
1,1871 Usd |
1,1610 Usd |
-2,2% |
Milano, 26 giugno 2003 - Il forte miglioramento dei cosiddetti "Leading Indicators" ha accresciuto negli Stati Uniti le speranze di una possibile ripresa economica e ciò si é tradotto, la scorsa settimana, in un rialzo dei rendimenti per il mercato obbligazionario Usa anche in vista degli imminenti incontri di Fomc e della Fed. In Europa, i mercati obbligazionari hanno vissuto una fase ribassista dipesa, oltre che dai fattori Usa, anche dalla crescita dell´indicatore tedesco Zew. Il dollaro ha beneficiato ampiamente delle migliori aspettative rafforzandosi leggermente nei confronti dell´ Euro. Gli incoraggianti dati congiunturali hanno fermato la corsa obbligazionaria negli Stati Uniti indebolendone il mercato: in particolare, la brillante crescita registrata dal New York Fed Empire State Index (27 punti contro i 14 attesi) ha riacceso le speranze di una imminente ripresa economica, speranze che dopo il calo dell´indice della fiducia in Michigan si erano attenuate. L´indice New York Fed Empire State Index viene calcolato dalla Federal Reserve Bank of New York e mostra il sentiment del commercio e dell´industria relativamente allo Stato di New York. E´ famoso per il suo andamento quasi identico al Us purchasing Manager Index (indice dei responsabili degli acquisti) che sarà invece pubblicato solo tra due settimane. Inoltre, il lieve aumento della produzione industriale registrato a maggio insieme al netto miglioramento dei vari "Leading Indicators", ha migliorato il quadro generale relativo alla congiuntura. I prezzi al consumo, risultati praticamente invariati a maggio rispetto al mese precedente, hanno depresso i mercati bond. Il "Core Rate" ha registrato un + 0,3% (le attese stimavano un +0,1%) ovvero l´aumento maggiore degli ultimi 9 mesi e ciò ha ridimensionato i timori di deflazione, che nel corso delle ultime settimane avevano determinato i píù forti rialzi delle quotazioni obbligazionarie. Anche le previsioni di un taglio al tasso di rifinanziamento sembrano ora meno scontate. Infatti, i segnali indicanti una ripresa economica ancora debole o inesistente e i sintomi di deflazione di cui ha parlato Alan Greenspan, avevano indotto numerosi esperti di mercato a scommettere su un nuovo taglio (di ben 50 punti) in occasione del meeting Fed per il 24 e 25 giugno. Ora però ci si interroga su tale possibilità e molti sembrano non essere più così certi di questa nuova riduzione dei tassi. Solo verso la fine della scorsa settimana il mercato obbligazionario ha ripreso un po´ di vigore in occasione del risultato relativo al Philly Fed Index, più alto delle attese. Anche le domande per i sussidi di disoccupazione, che nella media delle 4 settimane si mantenevano sopra la linea di 400.000, indicano una situazione del mercato del lavoro ancora debole e sostengono le quotazioni obbligazionarie innescando anche nuove aspettative circa la riduzione dei tassi. Il risultato settimanale é stato complessivamente negativo, con il rendimento degli Us-treasuries a 10 anni che dopo il record negativo registrato la scorsa settimana a 3,1% hanno visto una crescita di quasi 30 punti base. I mercati obbligazionari di Eurolandia nel periodo di riferimento sono stati sotto pressione. Oltre alle nuove speranze di una ripresa economica negli Stati Uniti che hanno ovviamente pesato sull´andamento dei mercati europei le emissioni a tasso fisso sono risultate meno richieste in quanto "investimento sicuro" dopo i forti aumenti dei mercati azionari. Sono inoltre apparsi dati congiunturali incoraggianti quali ad esempio il sopracitato indice tedesco Zew, passato a giugno da 18,7 a 21,3 punti, dunque ben oltre il consenso del mercato. Anche sul fronte inflazione giungevano buone notizie: l´aumento dei prezzi nell´area Euro era, secondo calcoli definitivi, cresciuto dell´ 1,9%, attestandosi per la prima volta da un´anno sotto il tetto del 2% fissato dalla Bce. Certamente l´inflazione sotto controllo apre nuovi spazi per una manovra monetaria espansiva (considerando anche la ancora debole crescita pesata da un super-euro che ostacola le esportazioni dei paesi euro), tuttavia alcuni membri del consiglio/comitato direttivo Bce fanno notare che il leggero miglioramento macroeconomico diminuisce la necessità di attuare ulteriori ribassi dei tassi di Eurolandia: Riteniamo tuttavia che nel corso del 2003 la Bce attuerà nuove riduzioni dei tassi dopo l´ultimo taglio di 50 punti base deciso all´inizio di giugno. I fondi Union che risultano fortemente investiti nelle emissioni dell´area Euro - quali Unieurokapital, Unieurorenta e Unieurobond - trarranno beneficio da una eventuale mossa espansiva della Bce. Previsioni: la settimana attuale sarà fortemente condizionata dalla decisione della Fed. Il mercato sembra scommettere su un movimento espansivo nella politica dei tassi Usa, ma l´entità della manovra resta incerta e le aspettative di 50 punti sono sensibilmente diminuite negli ultimi giorni. Siamo convinti che la Fed opererà un taglio dei tassi di 25 punti di base scendendo così all´ 1%. Con la pubblicazione dei risultati relativi agli ordini di beni durevoli e alla fiducia dei consumatori il Meeting Fomc dovrà fare i conti con dati congiunturali importanti. Anche in Eurolandia la settimana sarà decisiva perché scandita da molti indicatori che ci diranno se davvero ci attende un miglioramento congiunturale. Dati della settimana: Lunedì, 23. Giugno bilancio commerciale (Maggio), Giappone Prezzi al consumo (Giugno), Germania; Martedì, 24. Giugno fiducia di consumatori (Conference Board, Giugno), Usa; Mercoledì, 25. Giugno Ifo-business Sentiment (Giugno), Germania Ordini beni durevoli (Maggio), Usa Vendite nuove costruzioni (Maggio), Usa; Giovedì, 26. Giugno vendite del mercato al minuto (Maggio), Giappone Pil (Q1, annualizzato), Usa; Venerdì, 27. Giugno prezzi al consumo, tasso disoccupazione,produzione industriale (Maggio) , Giappone salari (Maggio), Usa, Consumi (Maggio), Usa. |
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