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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Gennaio 2007
 
   
  I CITTADINI EUROPEI FAVOREVOLI ALLA RICERCA SULLE NUOVE TECNOLOGIE ENERGETICHE

 
   
  Bruxelles, 11 dicembre 2007 - I cittadini dellŽUnione europea sono più preoccupati dellŽandamento dei prezzi dellŽenergia che degli interventi per ridurre il consumo energetico e contenere lŽinquinamento. Tuttavia, consapevoli della necessità di affrontare le sfide energetiche del futuro, gli europei sono ottimisti riguardo al potenziale delle tecnologie rinnovabili e ritengono che la ricerca sulle nuove tecnologie energetiche debba essere una delle priorità fondamentali. Tali sono alcune delle conclusioni di una relazione dellŽEurobarometro pubblicata lŽ8 gennaio. Il barometro «Energy technologies: knowledge, perception, measures» (Tecnologie energetiche: conoscenza, percezione, misure) si basa sulle opinioni di circa 24 000 cittadini dellŽUnione di età superiore ai 15 anni, ai quali è stato chiesto di rispondere a un totale di 16 domande sullŽenergia e sulle tecnologie energetiche. A prima vista, lŽenergia non sembra essere un problema importante per la vita quotidiana degli europei. Non sorprende il fatto che, dovendo indicare quali questioni considerassero attualmente più importanti per il loro paese, il 64% degli intervistati abbia collocato la disoccupazione al primo posto tra i problemi da affrontare. Soltanto il 14% degli intervistati ha ritenuto le questioni energetiche alla stregua di problemi importanti da risolvere. Tuttavia, quando le domande sono incentrate sullŽenergia, gli europei dimostrano di riflettere seriamente sulle questioni ad essa correlate. Per molti, lŽascesa inarrestabile dei prezzi è il primo problema che viene in mente pensando allŽenergia. Il 45% degli intervistati ritiene che per le rispettive politiche energetiche nazionali sia una priorità essenziale garantire prezzi bassi dellŽenergia per i consumatori. Circa il 35% è dellŽavviso che la garanzia di un approvvigionamento continuo di energia costituisca una priorità importante, mentre il 29% degli europei sostiene che il governo dovrebbe concentrare lŽattenzione sulla protezione dellŽambiente. Un altro aspetto di primaria importanza per molti cittadini europei è lŽesigenza di ridurre il consumo energetico; tale questione si colloca tuttavia dopo quella relativa ai prezzi. Il 54% degli intervistati considera la regolamentazione del consumo unŽiniziativa di estrema importanza. Tuttavia, esaminando le azioni concrete dei cittadini volte a contenere il consumo energetico, emerge una contraddizione. Mentre il 48% sostiene di aver diminuito lŽimpiego della luce e degli elettrodomestici nellŽultimo anno, almeno il 21% ammette di non aver mosso un dito per risparmiare energia, mentre soltanto il 13% afferma di aver utilizzato i trasporti pubblici con maggiore frequenza negli ultimi 12 mesi. Gli europei sostengono di avere una conoscenza adeguata delle tecnologie energetiche e di essere soprattutto favorevoli allŽimpiego delle energie rinnovabili. Pur esagerando nella stima della loro quota attuale, gli intervistati si sono espressi con entusiasmo a favore di unŽulteriore diffusione delle rinnovabili. LŽ80% dichiara di sostenere lŽutilizzo dellŽenergia solare, il 71% dellŽenergia eolica, il 65% dellŽenergia idroelettrica, il 60% dellŽenergia degli oceani e il 55% dellŽenergia della biomassa. Tali cifre sono in lieve contraddizione con lŽaccettazione pubblica dei combustibili fossili, in quanto solo il 42% è favorevole allŽuso del gas e il 25% circa opta per petrolio e carbone. In verità, i cittadini dellŽUnione prevedono una drastica riduzione dei combustibili fossili e una loro sostituzione con le tecnologie a base di energie rinnovabili, in particolare la solare e lŽeolica. Per scatenare tale rivoluzione energetica, più della metà degli europei conviene che lŽenergia dovrebbe diventare una priorità fondamentale e quasi un terzo preferirebbe orientare i finanziamenti comunitari per la ricerca sullo sviluppo di nuove tecnologie energetiche non ancora scoperte o non ampiamente diffuse. Soltanto il 20% degli intervistati è a favore della ricerca volta a ridurre il consumo energetico. LŽenergia nucleare suscita lŽopposizione più agguerrita tra gli europei: lŽ80% degli austriaci, il 73% dei greci e il 70% dei ciprioti si dicono contrari ad essa. I paesi in questione non dispongono di centrali nucleari funzionanti. LŽopposizione si è rivelata molto più debole nei paesi che utilizzano lŽenergia nucleare, tra cui Svezia, Slovacchia e Lituania. Eppure, malgrado tali sensazioni contrastanti, gli europei ritengono che lŽenergia nucleare faccia ormai parte della realtà e sia destinata a diventare una delle principali risorse energetiche del futuro. «Gli europei riconoscono che le nuove tecnologie potrebbero esercitare un impatto notevole sul sistema energetico del futuro e si attendono una maggiore cooperazione a livello europeo per il loro sviluppo», ha dichiarato il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik. «A livello di Ue, investiremo oltre 6 Mrd Eur sulla ricerca relativa allŽenergia nei prossimi sette anni e collaboreremo con Stati membri e industria per sfruttare al meglio tali investimenti». Inoltre, lŽ8 gennaio la Commissione ha pubblicato una relazione scientifica intitolata «Weto-h2» che presenta tre scenari sul consumo energetico nel 2050. In base allo scenario tradizionale, che non prevede azioni specifiche, la domanda di energia raddoppierebbe mentre quella di elettricità quadruplicherebbe, dando luogo a un incremento dellŽ80% delle emissioni di Co2. Il «caso del vincolo del carbonio» prende in esame le conseguenze di politiche del carbonio più ambiziose, che darebbero luogo a una stabilizzazione delle emissioni globali di Co2 tra il 2015 e il 2030. Il terzo scenario esamina lŽimpatto di una serie di scoperte tecnologiche che aumenterebbero notevolmente lŽefficacia in termini di costi delle tecnologie dellŽidrogeno. Se dovesse verificarsi tale situazione, nel 2050 lŽidrogeno potrebbe fornire il 13% dellŽenergia consumata e il 90% della fornitura verrebbe utilizzato nei trasporti. Per maggiori informazioni consultare: http://ec. Europa. Eu/research/energy/index_en. Htm .  
   
 

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