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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Luglio 2003
 
   
  ASILI NIDO O BABY PARKING ? GLI ESPERIMENTI DEI "NIDI IN CASA" E DI QUELLI "AZIENDALI"

 
   
  Milano, 14 luglio 2003 - Uni, Ente Nazionale Italiano di Unificazione invita amministratori pubblici e genitori a verificare che le strutture pubbliche e private che si occupano dei bambini in età compresa fra zero e sei anni, abbiano spazi ed arredi adeguati e si attengano ad un preciso piano annuale di attività ricreativa e di aggregazione sociale, finalizzato a favorire un equilibrato sviluppo fisico e psichico dei piccoli ospiti Asili nido o baby parking? Quali sono gli standard qualitativi minimi che le strutture pubbliche e private che si occupano di accudire i bambini da zero a sei anni devono garantire per assicurare ai piccoli ospiti un adeguato sviluppo psichico e fisico e non ridursi, quindi, a semplici "parcheggi" per l´infanzia? In vista dell´attuazione degli esperimenti di asili nido "di famiglia" o "condominiali" e "aziendali" o "interaziendali" che saranno realizzati a partire dal prossimo mese di settembre a Milano e in altre città italiane, Uni, ente Nazionale Italiano di Unificazione, ricorda a tutti gli interessati (responsabili dell´Amministrazione Pubblica e genitori) che proprio per assicurare i migliori standard di servizio in un ambito così delicato come, appunto, quello della cura dei bambini in una fascia di età particolarmente critica è stata pubblicata la norma Uni 11034 "Servizi all´infanzia - Requisiti del servizio". La norma - elaborata da un´apposita commissione di esperti - prevede che la struttura che si occupa dell´accoglienza dei bambini disponga di spazi e arredi tali da garantirne il benessere e la sicurezza. Devono essere previsti, quindi, spazi per l´accoglienza, per il riposo, per i servizi igienici, per la cucina (se c´è anche il servizio mensa) e per le attività di gruppo all´interno e all´esterno della struttura. Secondo la nuova norma Uni, le scuole materne e gli asili comunali, i nidi aziendali e quelli "di condominio" devono avvalersi di collaboratori che abbiano specifiche competenze gestionali, esperienza tecnica e/o educativa e siano in possesso di diploma o laurea ad indirizzo socio-pedagogico. Per garantire la continuità educativa, cioè un passaggio graduale e progressivo nei diversi livelli di apprendimento, è importante che tutte le attività siano organizzate in funzione dell´età dei bambini (ad esempio distinguendo tra piccoli 0-1 anni, medi 1-2 anni e grandi 2-3 anni). Per fare in modo che il progetto educativo si realizzi al meglio, la struttura deve garantire, inoltre, che vi sia la presenza di una figura famigliare che affianchi il bambino nella fase di ambientamento (cioè nella prima settimana di frequenza), che i tempi di allontanamento del genitore/accompagnatore e di permanenza nella struttura siano graduali; che vi sia continuità di frequenza, soprattutto nella fase di ambientamento e che venga garantita la presenza di un educatore di riferimento sia per il bambino che per i genitori. La direzione della struttura che si prende carico dell´educazione dei piccoli, dopo aver definito la propria mission, cioè i propri impegni e gli obiettivi socio-educativi, deve predisporre un documento tecnico che prescriva le pratiche, le procedure e le proprie strategie per svolgere l´attività. E´ prevista anche una pianificazione annuale delle attività di controllo, per verificare che gli obiettivi vengano rispettati. Inoltre, la struttura, per organizzare lo svolgimento dei propri servizi, deve definire un calendario annuale, accessibile a tutti, suddiviso in mesi, giorni ed ore dedicate alla cura dei bambini.  
   
 

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