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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Settembre 2003
 
   
  POLONIA ANALISI DI R. BENKE – GESTORE DEL FONDO UNIEASTERNEUROPE DI UNION INVESTMETN

 
   
  Milano, 8 settembre 2003 - Tra i dieci Paesi candidati all’Unione Europea la Polonia è il più grande. Più della metà della popolazione che entrerà prossimamente a far parte dell’Unione Europea vive in Polonia, ma l’apporto del Paese al Pil dell’intera regione non supera il 45 per cento. Nel corso del 2001 e del 2002 la Polonia ha dovuto fronteggiare una grave crisi economica dovuta a una valuta forte, ad alti tassi d’interesse e a un limitato numero di privatizzazioni e riforme politiche. Il Pil è cresciuto solo dell’ 1 per cento nel 2001 e del 1,3 nel 2002, dati chiaramente al di sotto della media degli altri Paesi dell’Europa dell’Est. Negli ultimi mesi però l’economia polacca ha cominciato a mostrare segni di ripresa. Nel primo trimestre del 2003 il Pil è cresciuto del 2,2 per cento e se si considera l’intero 2003 ci si può aspettare un aumento del Pil del 3 per cento, favorito soprattutto dalle esportazioni e dai consumi privati. Nel 2003 la Banca Centrale Polacca ha già tagliato i tassi d’interesse ben sei volte e lo Zloty polacco ora è più debole, mentre i piani di privatizzazione alla fine si stanno facendo più cocreti. Inoltre la gestione delle riforme è passata dal Ministero delle Finanze a quello degli Scambi e del Commercio che ha ora presentato progetti precisi che rendono la Polonia un Paese più attraente per gli investitori stranieri. Una di queste misure consisterà nel ridurre la Corporate-tax dall’attuale 27 per cento al 19 per cento a partire dall’inizio del 2004. Il governo sosterrà poi anche ulteriori tagli dei tassi d’interesse. L’inflazione è solo all’1 per cento e il livello dei tassi d’interesse del 5,25 lascia spazio ad altre riduzioni. La capitalizzazione della Polonia, con i suoi 28 miliardi di dollari, è la più alta tra tutte quelle dei Paesi candidati all’Unione Europea. Gli scambi giornalieri raggiungono i 35 milioni di dollari, ma con un Pe di 14 per il 2004 il mercato è anche il più caro tra quelli dell’Europa dell’Est. Uno dei motivi è che i fondi pensionistici privati investono il 25 per cento del volume totale dei fondi in titoli locali, detenendo in questo modo il 20 per cento del flottante. In Polonia viene investito circa di 20 per cento del volume globale del fondo Unieasterneurope di Union Investment. Data la elevata valutazione che diamo al Paese soprappesiamo i titoli polacchi. Il settore principale della Borsa polacca è rappresentato dalle banche, che abbiamo sottopesato poiché la ripresa economica della Polonia non ha ancora mostrato i suoi benefici effetti in questo campo. Il tasso di Nonperforming Loans rispetto al credito è del 20 per cento e resta quindi molto alto. Anche i tagli dei tassi d’interesse hanno avuto effetti negativi sui profitti delle banche e non possono essere compensati dalla crescita del volume dei crediti. Guardiamo con particolare favore alla Pekao, la principale banca retail della Polonia che presenta un Pe di 12 per il 2004. Grazie a un valido management, alle sue dimensioni e alle sue capacità questa banca dovrebbe essere quella che beneficierà maggiormente della ripresa del settore. Un altro settore che vediamo di buon occhio è quello dell’It, che nel nostro fondo è sovrappesato. Molte società hanno cominciato a investire nei nuovi sistemi It e nel software; in particolare le banche, le aziende di telecomunicazioni e di utilities al pari di quelle del settore pubblico. Spesso si avvalgono dei servizi di fornitori locali, supportati a volte da produttori internazionali di software. In questo campo riteniamo che ci siano grosse potenzialità di crescita. La nostra società preferita è la fornitrice di software Prokom. La società è molto ben posizionata in vari settori, ha buoni contatti e conquista molti nuovi clienti grazie a nuovi e interessanti progetti. Ecco perché riteniamo che mostrerà un deciso aumento del fatturato, specie a partire dal 2004 con l’entrata nell’Unione Europea. In tutta l’Europa dell’Est notiamo che attualmente è in corso un consolidamento del settore della raffinazione. Tra i restanti maggiori partecipanti riteniamo che vi sarà la polacca Pkn, affiancata dall’ungherese Mol e dall’austriaca Omv. La Pkn ha dato il via a un ambizioso progetto di ristrutturazione e ha già operato alcune importanti acquisizioni mentre altre ancora sono in programma. La quota del 20 per cento detenuta dal governo dovrebbe essere ceduta in un prossimo futuro, a fronte di una forte richiesta già presente sul mercato.  
   
 

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