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Notiziario Marketpress di
Martedì 06 Settembre 2011 |
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SICILIA: MANOVRA, COLPIRE EVASORI SCUDATI PER TUTELARE SERVIZI
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Palermo, 6 settembre 2011 - "Il recupero dei tagli a Regioni ed enti locali passa da scelte serie ed eque. Il Parlamento abbia il coraggio di privilegiare i cittadini onesti rispetto agli evasori ingrassati dallo scudo fiscale (quasi tutti residenti nel nord Italia), che hanno approfittato pagando solo il 5% di tributo (in Germania o nel Regno Unito si paga il quadruplo), quasi un quinto di quel che paga il piuŽ povero dei contribuenti italiani su quello che porta a casa col suo lavoro". CosiŽ lŽassessore allŽeconomia Gaetano Armao allŽuscita dellŽincontro di ieri con i capigruppo del Senato, delle Regioni insieme a Province e Comuni. "Abbiamo ribadito - ha precisato Armao - anche nellŽincontro di oggi la necessitaŽ di rivedere drasticamente lŽimpatto della manovra bis adesso approvata in Commissione. Anche se non saraŽ possibile azzerare del tutto i tagli previsti sulle autonomie, eŽ indispensabile che questi siano comunque rivisti, per attenuare lŽimpatto negativo sui servizi ai cittadini e sugli investimenti, che renderanno recessiva questa manovra". "Non intendiamo - ha aggiunto lŽassessore - sottrarci alle nostre responsabilitaŽ e daremo il nostro contributo, ma solo dopo che lo Stato avraŽ fatto la sua parte. Ritengo - ha concluso Armao - che ci sia ancora il tempo per intervenire su questa manovra evitando che a pagare siano sempre i soliti noti: ceti piuŽ deboli e regioni meridionali, precludendo investimenti ormai indispensabili". Al termine della manifestazione, lŽassessore per lŽEconomia della Regione siciliana, Gaetano Armao ha ribadito la proposta che parte dallŽunione delle autonomie della Repubblica, con cui si chiede "un riparto equo di oneri, e non scelte insostenibili che ricadono sui servizi ai cittadini". "Che fosse oltre che iniqua e penalizzante per il sud anche incostituzionale, lo avevamo sottolineato subito - ha precisato lŽassessore - Non si poteva, infatti, sotto lŽurgenza di realizzare il federalismo del debito pubblico, azzerare lŽautonomia regionale, travolgendo competenze che lo Statuto attribuisce alla legislazione siciliana". "E cosiŽ - ha spiegato Armao - il testo approvato dalla Commissione Bilancio del Senato, recependo le richieste della Sicilia e delle altre Regioni a Statuto differenziato, ha inserito la norma di salvaguardia (art. 19 bis), in base alla quale lŽattuazione delle disposizioni della manovra, dovraŽ avvenire nel rispetto degli statuti e secondo quanto previsto della disciplina sul federalismo fiscale (art. 27, l n. 42/2009). Quanto ottenuto con la modifica del decreto, se da una parte eŽ il riconoscimento dellŽautonomia, dallŽaltra conferisce alle Regioni a statuto speciale la responsabilitaŽ di scelte imprescindibili di risanamento e rigore, per contribuire alla stabilizzazione finanziaria" "La Sicilia - ha aggiunto lŽassessore - ha iniziato a fare la propria parte, a partire dal bilancio del 2011 che riporta la spesa corrente ai valori del 2001, dalla riduzione delle societaŽ partecipate da 34 a 14, (con la riduzione di componenti di organi amministrativi e la limitazione dei compensi), dal contenimento delle posizioni dirigenziali e dalla riduzione di enti sanitari e enti costituiti da autonomie locali. Da ultimo, la delibera di giunta del 5 agosto scorso che ha imposto la riduzione delle spese degli apparati amministrativi (taglio agli stipendi di assessori, spese dei gabinetti a meno 40% rispetto allo scorso anno, riduzione di auto di servizio, consulenti etc)". LŽassessore ha concluso affermando che occorre adesso "completare il percorso avviato e che lŽoccasione dovraŽ essere la prossima finanziaria, sulla quale lŽAssessorato sta giaŽ lavorando. LŽars dovraŽ assumersi il compito di scelte coraggiose, che consentano di chiudere una fase troppo lunga nella quale la specialitaŽ regionale si eŽ contraddistinta soprattutto per i privilegi che costituiva e le rendite accordate fuori da ogni controllo finanziario". "Occorre seguire la strada scelta per i comuni minori - ha concluso lŽassessore - per i quali in Sicilia avevamo contestato la linea della soppressione, che non porta seri risparmi almeno da noi, privilegiando, invece, lŽaccorpamento obbligatorio dei servizi. Oggi il legislatore statale intende seguire questa strada che potraŽ essere la Žvia sicilianaŽ allŽammodernamento, insieme al riordino degli enti intermedi, naturale evoluzione delle province regionali, e al dimagrimento dellŽapparato regionale. EŽ il momento delle grandi riforme e la Sicilia deve poter dimostrare di utilizzare al meglio la sua autonomia". |
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