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Notiziario Marketpress di
Lunedì 26 Settembre 2011 |
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DONNE PRONTE A ENTRARE NEI CDA: SANZIONI PER GLI INADEMPIENTI MA LE DIRIGENTI SCENDONO DA 128 A 115.000
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Chioggia, 26 settembre 2011 - Mancano cento giorni all´entrata in vigore delle nuove norme sulle quote rosa ma l´Italia, e con lei il Veneto, è completamente impreparata a portare le quote femminili dall´attuale 7% al 20%. E le sanzioni per le società e le istituzioni inadempienti sono pesanti. E´ il quadro che emerge dal convegno “La crisi si tinge di rosa” che si è tenuto ieri a Chioggia: al tavolo Marina Balleello, Presidente del Consiglio Provinciale di Venezia, Elvira Bortolomiol, titolare dell´omonima azienda vinicola, Silvia Conte, Sindaco di Quarto d´Altino, Clara Peranetti, Dirigente Progetti Strategici e Politiche Comunitarie delle Regione Veneto, Tiziana Pradolini, Presidente Ordine Commercialisti ed Esperti Contabili Padova, Lisa Zanardo, titolare di Top Performance Consulting. Le imprese oltre i 200 Milioni di fatturato con una donna nel Consiglio di Amminstrazione sono il 36%. Solo il 7,8% delle imprese supera la quota femminile prevista dalla nuova legge, e solo il 9,3 % degli Amministratori delegati è donna. La grande distanza della norma dalla realtà è confermata dal dato sulle dirigenti donne che, dal 2009 al 2010 sono passate da 128.000 a 115.000. La preoccupazione emersa dal convegno è che, in questa situazione di emergeza, i posti verranno occupati in modo affrettato, senza adeguate competenze e dai soliti “volti noti”. Un pericolo per una norma che, in questo momento, può essere di grande aiuto per le imprese del nord est: Elvira Bortolomiol ha citato un recente studio su dati Cerved che evidenzia la solidità delle aziende con maggiore presenza femminile. Lo studio di Lisa Zanardo ha evidenziato in particolare la necessità di rinnovare la tutela del lavoro femminile in opportunità e servizi. A questo proposito va ricordato che solo il 7% dei bambini italiani è in asili comunali con un costo medio di 290 euro al mese. Nel Veneto la mappa dei comuni con asili nido comunali vede al primo posto Venezia con il 43%, seguita da Padova con il 41, Verona e Vicenza con il 39, Rovigo con il 30%. Il dato scende al 22% a Treviso fino al 7,2% di Belluno. Nel dibattito, coordinato dalla giornalista Vittoria Nalin, sulle quote rosa Clara Peranetti ha segnalato come aziende pubbliche e private presentino gli stessi problemi; Silvia Conte ha esortato le amministrazioni a interventi, come le procedure e gli orari, attenti alle necessità quotidiane della donna, e Marina Balleello ha ricordato che la normativa e gli aiuti europei sono un alleato importante in questo settore; per Tiziana Pradolini i conflitti inevitabili della crisi chiederanno un maggiore impegno alla grande capacita di mediazione delle donne. Un´analisi dell´Economist ha evidenziato che la donna italiana, con quella giapponese, è la più discriminata del mondo: l´occupazione femminile italiana è al 40% contro il 70 degli Stati Uniti, le donne laureate sono più disoccupate dei maschi, le retribuzioni femminili sono mediamente inferiori del 30%, e l´abbandono del lavoro dopo la maternità è al 30%. Crisi, nuove normative e sanzioni sono comunque destinate a mettere in discussione questa cultura sociale ed economica distorta e improduttiva. |
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