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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Ottobre 2011
 
   
  SCIENZIATI AFFERMANO CHE SU VENERE LE CONDIZIONI CLIMATICHE NON SONO DESTINATE A MIGLIORARE

 
   
  Bruxelles, 4 ottobre 2011 - Venere è famoso per il suo brutto clima e, secondo nuove ricerche condotte da un team internazionale di scienziati provenienti da Belgio, Germania e Stati Uniti e pubblicate nella rivista Icarus, sembra che le cose siano destinate a rimanere immutate nel futuro immediato. Sulla sua superficie, Venere frigge a oltre 400 gradi Celsius sotto una soffocante coltre di nubi di acido solforico e una schiacciante pressione atmosferica oltre 90 volte superiore a quella della Terra. E il team di scienziati ha scoperto che questa tendenza è destinata a continuare. Uno degli autori dello studio, il dott. Tim Livengood del National Center for Earth and Space Science Education, Capitol Heights, negli Stati Uniti, contestualizza il particolare clima di Venere: "Qualsiasi variabilità nel tempo su Venere è degna di nota, poiché il pianeta possiede così tante caratteristiche che mantengono inalterate le condizioni atmosferiche. La Terra ha le stagioni poiché il suo asse di rotazione è inclinato di circa 23 gradi, e ciò varia l´intensità della luce solare e la lunghezza del giorno nei due emisferi nel corso dell´anno. Tuttavia, Venere si è inclinato così tanto, che il pianeta è quasi completamente sotto sopra e presenta ora un´inclinazione finale di meno di tre gradi rispetto al Sole, quindi l´effetto stagionale è trascurabile." Il dott. Livengood continua: "[Venere] possiede un´orbita persino più circolare rispetto a quella della Terra, e questo evita che il pianeta diventi sensibilmente più caldo o più freddo avvicinandosi o allontanandosi dal Sole. E anche se ci si potrebbe aspettare che la situazione si raffreddi di notte, in particolare visto che Venere ruota così piano che la sua notte dura quasi due mesi terrestri, la spessa atmosfera e le nubi di acido solforico agiscono da coperta, mentre i venti spostano il calore in giro mantenendo le temperature quasi costanti. Infine, quasi tutta l´acqua del pianeta è finita nello spazio, e quindi non si hanno temporali o precipitazioni come sulla Terra, dove invece l´acqua evapora e si condensa in nuvole." Per condurre il loro studio sui modelli del tempo di Venere il team ha misurato la temperatura e le velocità del vento nella sua atmosfera superiore osservando una luce infrarossa emessa dalle molecole di anidride carbonica (Co2) quando vengono stimolate dalla luce solare. La luce infrarossa è invisibile all´occhio umano e viene da noi percepita come calore, ma può essere rilevata da speciali strumenti. Nella ricerca, essa appare come una linea nel grafico di uno spettrometro, uno strumento che separa la luce nei colori che la compongono, ciascuno dei quali corrisponde a una frequenza specifica. L´ampiezza della linea ha rivelato la temperatura, mentre i cambiamenti nella sua frequenza hanno fornito la velocità del vento. Il team ha quindi confrontato le osservazioni del 1990 e 1991 con quelle effettuate nel 2009. Ed effettuando dei confronti con vecchi dati della Nasa il team ha anche individuato alcuni fenomeni bizzarri che accadono molto al di sopra della superficie del pianeta, nell´aria fredda e trasparente sopra le nubi di acido, in due strati chiamati la mesosfera e la termosfera. "Anche se l´aria sopra le regioni polari in questi strati atmosferici superiori su Venere era più fredda dell´aria sopra l´equatore nella maggior parte delle misurazioni, alle volte essa appariva essere più calda," dice un altro autore dello studio, il dott. Theodor Kostiuk del Nasa Goddard. "Nell´atmosfera della Terra, un tipo di circolazione chiamata "cella di Hadley" si verifica quando l´aria calda risale sopra l´equatore e si sposta verso i poli, dove si raffredda e si abbassa. Poiché l´atmosfera è più densa vicino alla superficie, l´aria che discende viene compressa e riscalda l´atmosfera superiore sopra i poli della Terra. Su Venere abbiamo osservato l´opposto. Inoltre, anche se la temperatura della superficie è abbastanza costante, noi abbiamo osservato cambiamenti considerevoli, fino a 54 gradi Fahrenheit (un cambiamento di circa 30 K), nel corso di alcuni giorni terrestri negli strati della mesosfera e della termosfera a basse latitudini su Venere. I poli sembravano essere più stabili, ma ugualmente abbiamo visto cambiamenti massimi di 27 gradi Fahrenheit (cambiamento di circa 15 K)." Anche l´autore principale, il dott. Guido Sonnabend dell´Università di Colonia in Germania, ha commentato: "La mesosfera e la termosfera di Venere sono attive dal punto di vista dinamico. I venti causati dal riscaldamento solare e i venti di zona da est verso ovest entrano in competizione, dando come possibile risultato delle temperature locali alterate e una loro variabilità nel tempo." Venere è spesso descritto come il gemello della Terra a causa delle loro dimensioni simili, ma ora noi possiamo certamente concludere che le somiglianze si fermano lì e che i due pianeti certamente non condividono gli stessi modelli climatici. Per maggiori informazioni, visitare: Agenzia spaziale europea: http://www.Esa.int/esacp/index.html    
   
 

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