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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Ottobre 2011
 
   
  CREDITO, ROSSI: “TENIAMO CONTO ANCHE DEI PATRIMONI”

 
   
   Firenze, 11 ottobre 2011 - “Molte imprese – come denunciano in questi giorni gli imprenditori sulle cronache locali – sono in crisi di liquidità e le banche sempre più rigide nel concedere il credito. Ciò che è certo è che siamo di fronte ad una nuova stretta creditizia che nasce anche dalle difficoltà finanziarie del Paese, dalla sua scarsa credibilità che ha provocato un declassamento del rating dell’Italia e conseguentemente un aumento degli spread”. Lo ha detto ieri il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi intervenendo sul tema della crisi economica. “Siamo quindi molto sensibili all’esigenza del credito da parte delle imprese – afferma il presidente Rossi – e siamo anche disposti a dare una mano. La Regione ha attivato “Emergenza economia”, l’intervento più consistente per il sostegno al credito messo in campo da una Regione in Italia. Come ci viene riconosciuto anche dalle parti sociali. E voglio dire, che siamo disposti a fare ancora di più di fronte ad un maggiore impegno da parte di tutti. Se è giusto chiedere di più al sistema creditizio e all’istituzione regionale, lo stesso impegno è richiesto anche in termini di responsabilità sociale all’impresa e all’imprenditore”. “Ho conosciuto artigiani e imprenditori – sottolinea Rossi – che hanno ipotecato le loro proprietà pur di garantire alla propria impresa la necessaria liquidità per pagamenti, investimenti e stipendi. Il mio non è quindi il giudizio etico su una categoria. Ma proprio per questo ritengo necessario che sia costruito un sistema di regole che, nella concessione del credito alle imprese, quando interviene il sostegno pubblico con il denaro di tutti, tenga conto anche dei patrimoni mobiliari e immobiliari dell’imprenditore o dei soci di una società. Insomma propongo che per tutti gli interventi di ristrutturazione e rilancio delle imprese che si fanno con risorse pubbliche si faccia una verifica sullo strato patrimoniale dell’imprenditore e su quanto del proprio patrimonio intende mettere in campo. Vorrei che si costruisse un sistema di regole che tenga conto anche del pieno coinvolgimento dell’imprenditore a salvaguardia della propria azienda. Fermo restando la ragionevole e legittima tutela verso la propria persona e la propria famiglia. Anche per evitare che la distorsione della rendita e la presunta sicurezza del mattone finiscano per prevalere sugli investimenti produttivi, danneggiando la crescita. “Con il sistema bancario – continua Rossi – abbiamo un protocollo d’intesa firmato nel dicembre 2008 che in questi anni ha consentito di concedere credito alle imprese, attraverso strumenti come Fidi, con spread molto bassi. Proprio nelle scorse settimane abbiamo rivisto parte dei contenuti, per cui le banche si impegnano a mantenere lo spread ad un livello sensibilmente inferiore agli aumenti fatti registrare dai mercati finanziari (intorno all’1,5-2% a seconda del grado di rischio, invece del 3, 4 punti di aumento dello spread) e a ridurre i tempi di erogazione entro 6 mesi e, in caso di esito negativo, a darne comunicazione immediata alle imprese. Penso anche che di fronte all’emergenza lanciata dagli imprenditori, sarebbe opportuno che la Regione organizzasse un altro incontro con gli istituti di credito per una verifica sulle modalità per superarla.” “A fronte dell’emergenza lanciata – conclude il presidente Rossi – c’è da parte nostra la massima disponibilità per chiedere a noi stessi, al sistema delle banche e alle imprese, di fare di più per la tenuta produttiva ed occupazionale, con il massimo della trasparenza e della chiarezza”. Il punto sugli interventi della Regione Toscana - Vale la pena rammentare lo sforzo che la Regione ha compiuto in questi anni a partire dal 2008. Il lavoro svolto da Fidi con un contributo da parte della Regione intorno a 100 milioni che ha consentito di concedere garanzie ad oltre 10mila aziende per un finanziamento di circa 1,6 miliardi. Mentre sul versante investimenti sono state concesse garanzie a 4mila imprese che hanno attivato investimenti per 700 milioni. Operazioni finanziarie che hanno fatto registrare un basso tasso di sofferenze, di appena il 2%, che testimonia l’ottimo lavoro svolto dalla finanziaria regionale. E’ stato istituito un fondo di rotazione, usato soprattutto da artigiani e piccole imprese, per le Pmi e le Cooperative di 200 milioni, a partire dal 2005, per concedere prestiti da restituire in 7 anni a tasso zero. Fondo che sarà incrementato con 60 milioni grazie ad un protocollo tra Regione e Cassa depositi e prestiti, gestito da Fidi Toscana e Artigiancredito ad un tasso quasi simbolico dello 0,5%. Vengono sostenuti i Confidi: sono stati concessi finanziamenti per 30 milioni ed è in corso un ulteriore finanziamento di 5,5 milioni da ora al 2012, sufficienti per concedere 50 milioni di credito. E’ in corso un bando rivolto ai Confidi di aziende cooperative per 500mila euro. Infine, sono stati attivate anche speciali linee di interventi a favore della siderurgia (Lucchini) e dell’edilizia (Btp e Consorzio Etruria) per sostenere l’indotto a fronte dei mancati pagamenti.  
   
 

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