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Notiziario Marketpress di
Martedì 08 Novembre 2011 |
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LA REGIONE MARCHE RICORRE ALLA CORTE COSTITUZIONALE SULLA DISCIPLINA DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI.
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Ancona, 8 Novembre 2011 - La Regione Marche ricorre alla Corte costituzionale contro la nuova disciplina sullŽaffidamento dei servizi pubblici locali. LŽincarico e` stato affidato al prof. Stefano Grassi del Foro di Firenze. La materia e` stata regolamentata dallŽarticolo 4 del decreto legge 138/2011 (convertito in legge il 14 settembre 2011, n. 148) ed e` stato oggetto di una mozione dellŽAssemblea legislativa delle Marche (la 210/11) con la quale la Giunta regionale veniva ŽimpegnataŽ a proporre ricorso costituzionale. La normativa statale mira a limitare fortemente la possibilita` dellŽaffidamento Žin houseŽ dei servizi pubblici locali, fornendo una nuova disciplina che, secondo le Marche, presenta diversi profili di incostituzionalita`, in quanto viola competenze che la Costituzione affida alle Regioni. Sostanzialmente lŽarticolo 4, pur escludendo dalla sua applicazione il servizio idrico integrato (oggetto del referendum popolare del giugno scorso), obbliga a privatizzare, entro meta` marzo del 2012, tutti gli altri servizi pubblici locali. Le Marche ritengono che la normativa nazionale, limitando fortemente la possibilita` di ricorrere allŽaffidamento in house, eluda lŽesito della consultazione referendaria, riproponendo, di fatto, quanto gia` abrogato. Inoltre alla Regione vengono sottratte prerogative costituzionali Žresiduali, in materia di servizi pubblici localiŽ, affidandole agli enti locali che possono scegliere il regime giuridico dei servizi (liberalizzazione o lŽesclusiva) e la verifica del contratto di servizio. Altra violazione, secondo la Regione, riguarda la nomina degli amministratori di societa` partecipate dagli enti locali. |
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