Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Novembre 2011
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO, VENDITE ALLO SCOPERTO: BASTA ALLA SPECULAZIONE IL PARLAMENTO HA VOTATO PER VIETARE LE VENDITE ALLO SCOPERTO. CDS: "QUESTI STRUMENTI NON POSSANO PIÙ ESSERE USATI PER SPECULARE".

 
   
  Strasburgo, 21 novembre 2011 - La maggior parte delle persone che compra azioni o investe i propri risparmi in obbligazioni guadagna qualcosa soltanto se aumentano i prezzi di questi strumenti finanziari. C´è invece un altro tipo di persone che fa soldi quando i mercati perdono. Sono chiamati venditori allo scoperto e sono stati accusati di approfittare delle sfortune degli investitori normali e di far salire i costi dei prestiti necessari ai governi. Ne abbiamo parlato con il deputato francese dei Verdi Pascal Canfin per capire cosa bisogna fare per rendere le vendite allo scoperto più sicure. Il deputato è infatti responsabile del rapporto sulle vendite allo scoperto (short selling) e sui credit default swaps discusso lo scorso 7 gennaio dalla commissione per gli affari economici. Oggi il parlamento ha seguito la sua raccomandazione e ha votato per vietare le vendite allo scoperto. Mentre i mercati globali continuano a combattere la crisi, i deputati hanno votato martedì riguardo alle vendite allo scoperto. "Abbiamo visto chiaramente durante questa crisi quali sono i costi di avere un sistema finanziario auto- regolamentanto. Non sono stato eletto per permettere che questo succeda di nuovo", ha commentato Canfin. Le vendite allo scoperto - Le vendite allo scoperto sono una strategia di scambio che permette agli investitori di approfittare del calo dei prezzi. Mettiamo di prevedere un ribasso del valore delle azioni di Barney´s Hardware (Bh), per esempio. In quel caso posso prendere in prestito 1000 azioni di Bh per 10 euro l´una e venderle a 10.000 euro. Aspetto poi che il prezzo delle azioni scenda, arrivando per esempio sui 9 euro, e ricompro le stesse 1000 azioni per 9.000 euro. Poi le azioni vengono restituite , ma nelle tasche degli speculatori sono rimasti 1.000 euro di guadagno netto. I Cds - I credit default swap, invece, sono una forma di assicurazione contro il rischio di default. Prendiamo sempre la società Bh, ma questa volta per le sue obbligazioni. Se ho paura che questa possa fallire, insieme ai titoli compro un Cds per essere rimborsato nel caso di fallimento della società e della conseguente impossibilità a restituirmi i miei soldi. Così se va male sono coperto. Se va bene, e la compagnia rimborsa regolarmente senza fallire, gli unici soldi che vanno persi sono quelli spesi nell´acquisto dell´assicurazione. Una pratica in chiaroscuro… Le vendite allo scoperto non sono necessariamente negative. Da un lato rendono i mercati più efficienti visto che creano investitori desiderosi di scambiare sia in caso di rialzi che di ribassi della borsa. E così i Cds che permettono di assicurarsi contro il rischio. Il problema, però, è che questi prodotti possono aumentare la volatilità e le reazioni eccessive del mercato, sottolinea Canfin. Vale anche per i Cds. Quando la Grecia per esempio ha iniziato a soffrire sui mercati per i propri problemi interni di bilancio, tutti sono corsi a comprare Cds, persino coloro che non avevano nessun titolo di Stato greco in mano che giustificasse l´acquisto, ma che sarebbero stati rimborsati comunque in caso di default. Inoltre l´aumento di richiesta per i Cds fa salire il prezzo delle assicurazioni dando l´impressione che i titoli siano più a rischio e costringendo quindi il governo a pagare rendimenti più alti per convincere i cittadini a comprare. Le soluzioni del rapporto Tra le soluzioni proposte da Canfin, oltre all´aumento della trasparenza, anche la volontà di rendere impossibili le vendite al dettaglio e i Cds "nudi", vale a dire che non si appoggiano al reale possesso di titoli, ma che consistono soltanto in pura e semplice speculazione. "Mettere al bando i Cds non risolverà i problemi finanziari della Grecia o dell´Irlanda, ma farà sì che questi strumenti non possano più essere usati per speculare", commenta Canfin. Servono inoltre regole più stringenti, sostiene il rapporto, nonostante il rischio che alcune società finanziarie lascino così l´Europa alla ricerca di mercati più permissivi. "Non credo che le società europee siano interessate a spostarsi negli Usa, dove gli ostacoli amministrativi sono ancora più pesanti", commenta Canfin. "Qui il rischio più evidente è quello di una competizione ingiusta tra le piazze di scambio europee. Ecco perché serve un´Autorità europea sulle azioni e sui mercati, per un´attuazione uniforme delle regole nell´Unione europea".  
   
 

<<BACK