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Notiziario Marketpress di
Lunedě 21 Novembre 2011 |
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ABRUZZO: RIVISTI LIMITI DEMOGRAFICI PER GESTIONE ASSOCIATA SI E´ TENUTO CONTO DELLE PECULIARITA´ TERRITORIALI
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Pescara, 21 novembre 2011 -Nella seduta di lunedě scorso, la Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Riforme istituzionali ed agli Enti Locali, Carlo Masci, ha abbassato la soglia minima demografica delle forme associative per i Comuni che sono obbligati ad esercitare in forma associata funzioni e servizi, in attuazione della normativa statale di riferimento. Lo stesso assessore Masci, nelle scorse settimane, ha tenuto incontri nelle quattro Province con i Comuni interessati per avviare un processo di riforma condiviso con tutti. "L´intento - ha affermato Masci - č quello di supportare i Comuni, fin dall´inizio, in questo complesso processo di riforme istituzionali che interesserŕ 250 municipalitŕ della regione Abruzzo con popolazione non superiore a 5.000 abitanti". Con la delibera approvata, la Regione Abruzzo ha recepito le istanze dei piccoli Comuni abbassando le soglie demografiche minime previste nella normativa statale. Infatti, la Giunta ha disposto che i Comuni fino a 1000 abitanti esercitino tutte le funzioni/servizi loro spettanti obbligatoriamente in forma associata attraverso Unioni o convenzioni in modo che, nel caso si costituiscano in Unioni, il limite demografico minimo, ossia la complessiva popolazione residente nei rispettivi territori, sia superiore a 1000 abitanti, tenuto conto della diffusa esistenza di piccolissimi Comuni e delle caratteristiche territoriali della regione Abruzzo; la Giunta regionale ha, inoltre, stabilito che i Comuni da 1001 a 3000 abitanti, se appartenenti o appartenuti a Comunitŕ Montane, e quelli da 1001 e 5000 abitanti, negli altri casi, esercitino le sei funzioni/servizi fondamentali, previste dall´art. 21, comma 3, della L. 5 maggio 2003, n. 42, loro spettanti, obbligatoriamente in forma associata attraverso Unioni o convenzioni, in modo che il limite demografico minimo, ossia la complessiva popolazione residente nei rispettivi territori, sia superiore a 5000 abitanti, e ciň in linea con quanto giŕ previsto dalla Legge regionale 143/97. La scelta, oltre che provenire dagli stessi amministratori locali, č scaturita anche da evidenti ragioni legate alla peculiaritŕ del territorio abruzzese; infatti, soglie demografiche troppo elevate avrebbero generato enormi disagi, dando vita ad accorpamenti non funzionali, tra centri che distano tra loro decine di chilometri. "Il processo di riforme in atto, che vede impegnata la Regione in prima persona, - ha sostenuto Masci - mira a centrare gli obiettivi di efficienza, efficacia ed economicitŕ voluti dal legislatore statale mediante un fattivo e costruttivo percorso di confronto, di collaborazione e concertazione tra tutti gli attori interessati alle riforme. Un ulteriore prossimo passaggio, questa volta di natura legislativa, - conclude l´assessore - sarŕ compiuto dalla Regione Abruzzo con la definizione, per quanto concerne le forme associative, della dimensione territoriale ottimale ed omogenea per area geografica nell´ambito di una disciplina complessiva della materia, assicurando, come richiesto dai rappresentanti dei piccoli Comuni negli incontri provinciali, la necessaria flessibilitŕ nel rispetto della normativa vigente". |
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