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Notiziario Marketpress di
Lunedì 21 Novembre 2011 |
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INDAGINE CONGIUNTURALE RAPIDA – OTTOBRE 2011 SI È CONCLUSA NEGLI SCORSI GIORNI LA NUOVA EDIZIONE DELL’OSSERVATORIO RAPIDO CONGIUNTO DI CONFINDUSTRIA COMO E CONFINDUSTRIA LECCO RELATIVO AL MESE DI OTTOBRE.
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Como, 21 novembre 2011 - Prosegue la fase di rallentamento per le aziende dei due territori rispetto alla situazione già rilevata in settembre. Nel dettaglio, la maggior parte dei giudizi espressi indica una contrazione delle attività, sia sul fronte interno che verso l’estero, principale elemento propulsivo per la crescita nei primi 9 mesi dell’anno. Criticità sono riscontrabili anche per quanto riguarda i casi di insolvenza da parte dei clienti delle aziende del campione e i rapporti con gli istituti di credito. Tale scenario influisce inoltre sull’occupazione, in contrazione, e sulle previsioni per i prossimi mesi che indicano scarsa fiducia. Gli Ordini - Le aziende dei due territori registrano una contrazione degli ordini. Circa due imprese su tre hanno indicato una diminuzione degli ordini (62%) nel mese di ottobre, mentre si attestano al 12,4% i giudizi che esprimono un aumento; la parte rimanente (25,6%) segnala invece stabilità. In questa ultima rilevazione si registra un rallentamento anche sul fronte delle esportazioni. La domanda dall’estero risulta in diminuzione nel 45,6% dei casi, mentre il 34% del campione indica stabilità. I giudizi che segnalano un aumento dell’export sono invece pari al 20,4%. Per quanto riguarda gli ordinativi dal mercato interno emergono giudizi indicanti diminuzione nel 59% dei casi e un aumento nel 7,4%. Il restante 33,6% del campione evidenzia una situazione di stabilità. La Produzione - L’attività produttiva delle imprese di entrambe le province mostra un segnale di rallentamento. Il 43,9% dei giudizi, infatti, indica una contrazione della produzione, mentre l’aumento delle attività è attribuibile solo al 14,6%. Nel restante 41,5% dei casi la situazione si rivela stabile. Il livello di utilizzo medio della capacità produttiva installata si attesta a quota 71%, contro il 72,5% registrato in settembre. Le Previsioni - Le imprese complessivamente considerate segnalano incertezza per le ultime settimane dell’anno. Sale infatti al 43% il numero di aziende che rivelano di attendersi un peggioramento della situazione economica, mentre solo l’8% risulta fiducioso in un miglioramento delle attività. Per il restante 49% del campione le previsioni formulate esprimono un mantenimento dell’attuale scenario. L’orizzonte temporale di visibilità subisce gli effetti dell’incertezza descritta. Considerando gli ordini in portafoglio, il 52% delle imprese indica una visibilità sufficiente a garantire l’attività di poche settimane, mentre il 31,7% raggiunge il trimestre. Si attestano invece al 16,3% i casi in cui la programmazione copre un periodo superiore ai tre mesi. Le Materie Prime - In leggero miglioramento la situazione sul versante materie prime per le aziende delle province di Lecco e Como, con giudizi che evidenziano una diminuzione dei costi di approvvigionamento nel 25% dei casi, superando quelli che invece segnalano un aumento (14,5%). Quasi i due terzi delle aziende del campione (60,5%) ha invece indicato una situazione di stabilità. La Solvibilita’ - Per le imprese dei due territori l’aumento dei casi di insolvenza da parte dei clienti rappresenta un fattore critico. Oltre i due terzi del campione (il 68,3%), infatti, ha dichiarato di subire ritardi sui pagamenti. Nel 34,6% dei casi tali situazioni di insolvenza si sono aggravate, a fronte di un 60,7% dove il fenomeno è rimasto stabile e di un più limitato 4,7% in cui si è registrato un miglioramento. I Rapporti Con Gli Istituti Di Credito - Anche per il mese di ottobre le aziende del campione evidenziano un peggioramento nei rapporti con gli istituti di credito. Oltre un terzo del campione (35,7%) ha infatti registrato una situazione di maggiore criticità nei rapporti con le banche. I giudizi indicanti stabilità sono invece pari al 62,7%, mentre si registrano miglioramenti per una ristretta parte delle aziende del campione (1,6%). Azioni E Strategie Per La Crescita - A livello delle due province, le imprese hanno segnalato di aver intrapreso azioni mirate per supportare le strategie aziendali e fronteggiare l’instabilità economica degli ultimi mesi. I principali interventi attuati hanno riguardato il contenimento e la riduzione dei costi (23,9%) e i processi per la riorganizzazione e l’aumento dell’efficienza (16,9%). A fianco di tali azioni le imprese del campione hanno implementato innovazioni di prodotto e di processo (19,7%) e diversificato la propria gamma di prodotto/servizio (15%), interventi per la crescita e la formazione del capitale umano (8,3%) e investimenti in marketing (10,8%). L’occupazione - Per le aziende delle due province, nonostante la maggior parte dei giudizi indichino un mantenimento dei livelli nel mese di ottobre (78,9%) aumenta il divario tra le aziende che segnalano una diminuzione (15,6%) e quelle che indicano, al contrario, un aumento (5,5%). Nei prossimi mesi la situazione non sembra destinata a migliorare, con giudizi negativi pari al 26,5% del totale e previsioni di crescita al 5,5%. Lo scenario dovrebbe tuttavia rimanere stabile per oltre due terzi delle aziende del campione (68%). I Dati Di Como - Gli indicatori monitorati indicano uno scenario non rassicurante, specialmente per quanto concerne l’andamento degli insoluti, i ritardi nei pagamenti, l’innalzamento di spread e commissioni applicati sulle linee di credito. Il trend del fatturato, in Italia e nei mercati oltreconfine, registra variazioni negative; sempre più ridotto l’orizzonte di previsione della domanda, in calo l’utilizzo della capacità produttiva; stabile la dinamica dei prezzi delle materie prime. Inoltre, dall’analisi emerge che a fronte delle molteplici difficoltà rilevate e della crescente competizione sui mercati internazionali, le imprese intraprendono azioni sempre più strutturali e con soluzioni tra loro integrate. Infatti, al contenimento dei costi e alla riorganizzazione si affiancano sempre più spesso piani di sviluppo del prodotto, del processo produttivo e azioni di ampliamento della gamma. Nel dettaglio, sul fronte della domanda, l’indagine rapida evidenzia un aumento degli ordini per il 19% del campione, mentre il 44% indica una riduzione. Si attesta al 37% il numero dei soggetti che indicano invece una stabilità rispetto ai livelli di inizio anno. Come avviene ormai da diversi mesi, gli ordini provenienti dall’estero rilevano una performance migliore, con una crescita per il 26% degli intervistati, stabilità nel 48%. Non si ravvisano segnali di ripresa per la domanda interna che continua a calare: il 44% del campione comunica il mantenimento dei livelli; i giudizi che indicano contrazione sono ben il 49%; quelli che esprimono una crescita solo il 7%. L’attività produttiva risente della debole prestazione degli ordini, il 22% delle imprese comunica un incremento, il 51% segnala stabilità e ben il 35% una diminuzione. In media, il campione rivela di utilizzare circa il 67% della capacità produttiva disponibile. I dati di ordini, attività e capacità produttiva sono in netto deterioramento rispetto alle ultime rilevazioni. Coerentemente con i dati negativi registrati, si segnala un crescente pessimismo sulle aspettative delle imprese, esprimono fiducia e intravedono uno scenario di crescita 7 imprese su 100; il 51% conferma per le prossime settimane uno scenario nel complesso invariato; il 42% invece comunica previsioni negative. Permangono criticità rilevanti sull’orizzonte temporale di visibilità sulla domanda. Infatti, il 60% del campione rivela di avere visibilità per poche settimane (inferiori ad un mese), un terzo del campione per qualche mese. Sempre più infrequenti i casi in cui un’impresa abbia un orizzonte più ampio di un trimestre (7% circa). Se la domanda è in calo, la solvibilità dei clienti delle aziende aderenti all’indagine mostra segnali molto preoccupanti. L’80% degli intervistati ha riscontrato casi d’insolvenza o allungamento dei tempi di pagamento. Dopo mesi di rincari a doppia cifra, sul versante delle materie prime, l’osservatorio descrive una situazione che sembra essersi stabilizzata. Nel 62% dei casi non sono stati rilevati incrementi, nel 18% un miglioramento, nel 20% l’approvvigionamento è risultato più costoso rispetto ai mesi scorsi. All’aumento delle insolvenze e ai ritardi nei pagamenti si associano crescenti difficoltà nel rapporto con il sistema creditizio. Il 52% degli intervistati dichiara un peggioramento, il 49% stabilità (ma su livelli di spread e di commissioni comunque molto elevati) e solo nel 2% dei casi si riscontra un miglioramento delle condizioni. Inoltre, per un miglior monitoraggio della situazione economica e del suo evolversi, è stato monitorato lo spettro di azioni intraprese per supportare le strategie aziendali e migliorare la competizione sui mercati. Le misure cui si è fatto maggiormente ricorso sono: riduzione dei costi (30% del campione) e innovazione di prodotto e/o di processo (più del 20% dei casi). I piani di riorganizzazione e di ampliamento della gamma sono stati suggeriti nel 17 e 15% delle risposte rispettivamente. Meno rilevanti, ma probabilmente anche di difficile contabilizzazione, appaiono gli sforzi per migliorare il capitale umano disponibile in azienda e gli interventi di marketing e per la valorizzazione di brand e brevetti. Infine, dal consueto monitoraggio del mercato del lavoro, le indicazioni conducono ad un sostanziale mantenimento dei livelli (70% delle imprese). La situazione economica delle imprese comasche – commenta Francesco Verga, Presidente di Confindustria Como - non sembra purtroppo particolarmente incoraggiante. Ciò che maggiormente preoccupa è al momento la scarsa visibilità sulla domanda, denunciata da oltre la metà delle imprese interpellate, che spesso risulta inferiore ad un mese. E’ chiaro che in una situazione del genere è difficile per chiunque operare dei seri piani di sviluppo e innovazione. A questo va abbinata anche la scarsa solvibilità dei clienti, visto che la quasi totalità degli intervistati ha riscontrato casi di insolvenza, a cui si aggiungono crescenti difficoltà nel rapporto con il sistema creditizio. Occorre da parte delle nostre aziende un ulteriore sforzo per far fronte allo stallo dell’economia, e una capacità di visione e di fare impresa che vada oltre l’immediato e il contingente. |
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