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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Novembre 2011
 
   
  PETIZIONI AL PARLAMENTO EUROPEO: DISCRIMINAZIONE VERSO LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

 
   
   Bruxelles, 23 novembre 2011 - La crisi economica e finanziaria esercita molta pressione sulle piccole e medie imprese tramite una diminuzione della domanda e l´utilizzo di pratiche scorrette per ottenere fondi. Anche per i lavoratori la situazione è peggiorata e la disoccupazione è continuo in aumento. Lunedì 21 novembre due cittadini hanno presentano i loro reclami alla commissione per le petizioni del Parlamento europeo in merito alle difficoltà affrontate dalle imprese e i licenziamenti collettivi. A nome dell´Unione per la Protezione degli Interessi Commerciali, la cittadina ungherese Izabella Mészárosné Györvári ha sollevato sia il problema della discriminazione verso le piccole imprese, a confronto con le multinazionali più preparate alla crisi, sia dell´atteggiamento delle banche verso le piccole e medie imprese. Molte di loro incapaci di ottenere finanziamenti sono finite in bancarotta. "Vorremmo rivolgere l´attenzione ai problemi delle piccole imprese. Credo che il rafforzamento della produttività delle piccole aziende, che producono un alto valore aggiunto col lavoro manuale e utilizzano lavoratori qualificati, sarebbe un modo per uscire dalla crisi economica". Per sopravvivere alla crisi Izabella Mészárosné Györvári sostiene che è necessario "migliorare la legislazione a tutela delle piccole imprese e riconoscere meglio il loro ruolo economico. Inoltre il comportamento disonesto del cliente dovrebbe essere sanzionato severamente". Affari sociali - Il richiedente italiano Gino Trevisanato domanda un chiarimento sui suoi diritti di lavoratore. All´età di 57 anni ha subito un licenziamento collettivo nel suo paese d´origine, dopo molti anni di lavoro per una multinazionale. Trevisanato spiega che quando è stato licenziato "non c´era ancora la crisi economica di oggi. E in ogni modo, la Direttiva 98/59/Ce fu create perché i licenziamenti collettivi avevano sia un impatto economico che un impatto sulla competitività di ogni Stato membro". Le petizioni - Qualsiasi cittadino o residente in Unione europea può individualmente o a titolo associativo, presentare una petizione al Parlamento europeo su una materia che rientra nelle competenze dell´Unione europea e che li colpisce direttamente. La Commissione per le petizioni del Parlamento europeo lavora per risolvere possibili violazioni dei diritti dei cittadini europei cooperando con le autorità nazionali, regionali e locali su questioni riguardanti l´applicazione delle leggi europee su temi come l´ambiente, gli affari sociali, la libertà di movimento e così via. É una commissione investigativa e non legislativa. Cerca di assicurare rimedi non giuridici per i cittadini quando le richieste sono motivate. Può organizzare delle inchieste e riportare in plenaria. La Commissione Per Le Petizioni • Il tema principale delle petizioni nel 2010 è stato l´ambiente, seguito dai diritti fondamentali, il mercato interno e la giustizia • La maggior parte di petizioni sono rivolte verso Spagna, Unione europea, Germania, Italia, Romania e Polonia • I tedeschi sono i richiedenti più attivi, seguiti dagli spagnoli, italiani, rumeni e polacchi • Il Parlamento europeo ha ricevuto 1.655 petizioni nel 2010, con una diminuzione del 14% dal 2009 (1,924 petizioni) • 653 petizioni sono state dichiarate inammissibili nel 2010  
   
 

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