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Notiziario Marketpress di Mercoledì 30 Novembre 2011
 
   
  LOMBARDIA: COINVOLGERE PRIVATI IN SFIDA WELFARE

 
   
  Milano, 30 novembre 2011 - Non solo risorse pubbliche, ma anche la collaborazione del mondo imprenditoriale attraverso la conciliazione tra famiglia e lavoro, una sana competizione tra fornitori di servizi socio-assistenziali e la compartecipazione delle famiglie. Sono queste le sfide sul welfare che attendono la Lombardia e che l´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli ha presentato oggi nel corso del convegno ´Destinazione domani - Navigare nel mondo dei Servizi sanitari e socio-sanitari. Risorse da ripensare. Competenze da trasformare. Risposte da costruire´ che si è tenuto a Milano presso il Centro Congressi dell´Unione del Commercio. "L´italia è davanti alla necessità di una riforma profonda del proprio sistema di welfare - ha detto l´assessore - I tagli di questi ultimi tre anni hanno suscitato molte reazioni, ma è come se non si avesse la percezione che le risorse si sono ridotte e si deve dunque ripensare il modo in cui i fondi possono essere messi a disposizione per servizi sempre più adeguati ed efficienti". Assistenza Domiciliare - "Grazie a scelte faticose per il bilancio regionale - ha annunciato l´assessore Boscagli - anche per il prossimo anno è stato garantito il mantenimento sostanziale dei fondi per l´ambito socio sanitario e anzi sono state incrementate le risorse per l´assistenza domiciliare integrata. La riforma del welfare e la gestione dei suoi costi è però una sfida che non può essere affrontata solo dal pubblico, ma necessita l´apporto di diverse realtà: non solo da parte del cosiddetto terzo settore, già impegnatissimo, ma anche dal mondo dell´impresa, attraverso l´ambito della conciliazione e lavoro che un tempo si rivolgeva soprattutto alle donne con figli piccoli e che ora si va specializzando sempre più nella cura della persona anziana". In Lombardia il valore della pensione media di vecchia è circa di 1000 euro al mese, mentre un posto in Rsa o una badante per non autosufficiente ha un costo molto superiore. Da qui scaturisce ancora un grande numero di bisogni cui rispondere, malgrado le 650 strutture presenti in Lombardia che accolgono oltre 60mila persone, un numero che è pari alla metà di tutta la dotazione nazionale. Persone E Reti Sociali - "Il nostro impegno - ha proseguito Boscagli - va nella direzione di un progressivo spostamento dei finanziamenti dall´offerta alla domanda, affinché il cittadino sia messo in condizione di scegliere responsabilmente per se stesso e per i propri familiari". La liberalizzazione degli accreditamenti, svincolati finalmente dai contratti, è dunque un primo passo importante per creare un minimo di concorrenza e competizione sana tra soggetti che offrono servizi accreditati. "Occorre poi favorire la specializzazione delle Rsa - ha sottolineato l´assessore - affinché ogni persona, con il supporto dell´Asl o del medico di base, trovi la residenza adeguata alle proprie esigenze". Fattore Famiglia - L´integrazione poi deve estendersi a una forte collaborazione tra pubblico e privato, che contempli una corresponsabilità al pagamento da parte delle famiglie. "Questo - ha concluso Boscagli - deve avvenire in misura proporzionale alla composizione del nucleo (come prevede il progetto sul Fattore Famiglia) in maniera tale che la compartecipazione sia più adeguata al bisogno uscendo dallo stato attuale in base al quale tutti contribuiscono al servizio secondo criteri standard".  
   
 

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