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Notiziario Marketpress di Mercoledì 30 Novembre 2011
 
   
  LOTTA AL CANCRO: RIVOLUZIONE DAL GIAPPONE. UN REAGENTE CHIMICO CONSENTE DI VEDERLO A OCCHIO NUDO.

 
   
  Lecce, 30 novembre 2011 - Dal Giappone una scoperta scientifica, che alimenta nuove speranze nella lotta al cancro. Ambasciatore di questa possibile rivoluzione è un reagente chimico che a contatto con le cellule cancerose diventa fluorescente e consente di individuarle anche a occhio nudo. Una volta perfezionata, questa tecnica potrebbe consentire di identificare carcinomi di dimensioni ridottissime che oggi ancora sfuggono alla risonanza magnetica e ad altre pratiche in uso. Dovuta alla reazione chimica innescata dal contatto con un enzima noto come Cgt, la fluorescenza regala in circa un minuto alle cellule cancerose una visibilità fino a 20 volte maggiore. Il reagente alla base del processo porta la congiunta firma di Hisataka Kobayashi, dell’Istituto Giapponese della Sanità, e del professor Yasuteru Urano dell’Università di Tokyo. “Utilizzato nel corso di un intervento chirurgico – dice quest’ultimo -, il reagente rende le cellule malate immediatamente visibili. Questo riduce sensibilmente il rischio che alcune di queste cellule non vengano individuate e resti quindi un focolaio della malattia”. Un rischio che – in relazione al cancro alle ovaie -le statistiche quantificano in un terzo di carcinomi, che ancora oggi sfuggono a qualsiasi identificazione. E proprio dall’impianto di cellule di un carcinoma alle ovaie su un topolino è partito l’esperimento del team giapponese. A test ancora in corso, i ricercatori escludono possibili effetti collaterali del reagente e parlano anzi di tecnica “low cost”, facilmente applicabile in contesto ospedaliero. Le verifiche si concentrano ora sul possibile impiego del reagente per l’identificazione di carcinomi anche ai polmoni, al fegato e al seno. Per Giovanni D´agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, speranza degli scienziati – e non solo – è che la loro scoperta sia presto applicabile su larga scala.  
   
 

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