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Notiziario Marketpress di
Martedì 23 Gennaio 2007 |
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UNA DOP PER IL LATTE VENETO
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Brussa di Caorle (Venezia) - “Dobbiamo pensare a una Denominazione di Origine Protetta per il latte veneto, regione dalle cui stalle escono circa 1 milione 173 mila tonnellate di prodotto mentre ma dove ne circolano oltre 1 milione e mezzo di tonnellate”. Lo ha affermato il vicepresidente della giunta regionale Luca Zaia, concludendo il 22 gennaio il convegno durante il quale è stato presentato un progetto Interreg denominato Bullability, finalizzato alla selezione genetica delle bovine da latte in funzione della attitudine alla produzione di latte. L’iniziativa, svoltasi nell’azienda Vallevecchia di Veneto Agricoltura a Brussa di Caorle, in provincia di Venezia, è stata promossa da Intermizoo (Società per il miglioramento del patrimonio zootecnico, oggi rappresentata dal suo amministratore Antonello Contiero) e da Veneto Agricoltura per la quale è intervenuto l’amministratore unico Corrado Callegari, mentre i contenuti specifici del progetto sono stati illustrati dai proff. Giovanni Bittante e Martino Cassandro, dell’Università di Padova, presenti esponenti di associazioni e del sistema allevatoriale e agricolo del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e della Slovenia, amministratori provinciali e rappresentanti delle Camere di commercio. “Come regione – ha detto Zaia – daremo al progetto tutto il sostegno possibile ma occorrerà coinvolgere anche le province e gli enti economici. I risultati saranno certamente importanti per migliorare e qualificare la nostra produzione casearia, fatta di 6 formaggi Dop e numerosi prodotti tipici, che utilizzano circa il 70 per cento del latte prodotto in Veneto. Questo ci permetterà di comunicare meglio la bontà del nostro formaggio al consumatore, con il quale dobbiamo dialogare sempre più, sapendo che vuole tracciabilità, sicurezza, qualità, certezza; da qui l’esigenza di pensare alla Dop del latte Veneto”. Il progetto per la selezione bovina finalizzata alla caseificazione, non è In ogni caso il toccasana per il settore, che nell’ultimo decennio ha affrontato una forte ristrutturazione passando da circa 16 mila a circa 6 mila 600 aziende. “Servono maggiori economie di scala – ha ribadito Zaia – magari riprendendo in mano la costituzione di un polo veneto del latte; tutto ciò richiede più convinzione e anche più coraggio da parte dei produttori e dello stesso sistema cooperativo. La Regione –ha aggiunto – sosterrà i processi di aggregazione con il prossimo Piano di Sviluppo Rurale, che ha una dotazione finanziaria di 914 milioni di euro con i quali vogliamo sostenere aziende sempre più professionali”. Nell’occasione Zaia ha anche confermato che, per quanto riguarda il Veneto, il formaggio Montasio Dop resterà quello che è e che non ci saranno un montasio friulano e un montasio veneto. . |
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