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Notiziario Marketpress di Martedì 23 Gennaio 2007
 
   
  ABI, OLTRE CINQUECENTO MILIONII DI EURO PER LE IMPRESE IN TUNISIA

 
   
   Tunisi, 23 gennaio 2006 - Oltre cinquecento milioni di euro messi a disposizione delle imprese italiane che vogliono investire, avviare nuove attività o consolidare la loro presenza in Tunisia. Secondo la stima fatta dall’Abi, basata sui dati dei gruppi bancari più attivi all’estero, a tanto ammonta il plafond già stanziato dalle banche italiane per sostenere le esportazioni e l’operatività commerciale e finanziaria delle imprese che scelgono il mercato tunisino. Il dato è stato presentato ieri durante il Forum economico che si è tenuto a Tunisi, in occasione della missione organizzata da Abi, Confindustria ed Ice alla quale ha partecipato il Vice presidente dell’Abi Giovanni De Censi. Del plafond complessivo fino ad oggi è stato utilizzato il 35%, pari a circa 177 milioni di euro. «Ci sono dunque – ha detto il Vice presidente dell’Abi De Censi – ulteriori margini per finanziare altre attività e nuove iniziative imprenditoriali. Le banche italiane – ha aggiunto De Censi - sono anche pronte ad aumentare le linee di credito disponibili in funzione delle esigenze delle imprese. Il mercato tunisino, infatti, offre agli imprenditori italiani importanti opportunità di investimento e di collaborazione, che sono favorite anche dal tessuto produttivo comune di Italia e Tunisia, costituito in prevalenza da imprese medie e piccole con un approccio analogo agli affari». Grazie all’importante programma di liberalizzazioni e privatizzazioni che il Governo tunisino ha portato avanti con determinazione in molti settori dell’economia, il Paese ha fatto registrare un significativo aumento della produttività e si è ormai avviato sulla strada dello sviluppo. Prova ne è la crescita sostenuta del prodotto interno lordo, che negli ultimi dieci anni ha superato in media il 5%. Nell’ultimo rapporto del Forum economico mondiale di Davos sulla competitività globale nel 2006, il sistema economico della Tunisia è al trentesimo posto per crescita e competitività, prima di tutti gli altri Paesi della regione (l´Algeria è al settantaseiesimo, il Marocco al settantesimo e l´Egitto al sessantatreesimo). «In un Mediterraneo sempre più integrato anche in vista della creazione di un mercato unico Euro-mediterraneo prevista nel 2010 – ha detto il Vice presidente De Censi – la Tunisia occupa un posto sempre più strategico perché rappresenta un accesso importante al mercato africano e a quella fitta rete di Paesi con cui ha siglato di accordi di libero scambio. D’altro canto, l’Italia è per gli imprenditori tunisini un importante ponte sul Mediterraneo e una porta ideale per accedere all’Unione Europea». In Tunisia sono presenti tre gruppi bancari italiani con proprie rappresentanze, uno dei quali ha anche una partecipazione di minoranza nella prima banca privata tunisina. Grazie alla recente acquisizione di una banca italiana da parte di un importante gruppo estero presente con proprie filiali su tutto il territorio tunisino, inoltre, i clienti italiani possono avvalersi anche di una rete di sportelli diffusa in tutto il Paese. Per di più, proprio nei giorni scorsi è stato inaugurato a Tunisi un Italian desk rivolto agli operatori italiani presenti sul mercato locale. Sei banche italiane, infine, hanno stipulato accordi di collaborazione con i più importanti intermediari locali per agevolare l’ingresso dei clienti nei rispettivi circuiti finanziari, supportarli nelle loro attività produttive e commerciali e nella gestione delle rimesse inviate alle famiglie di origine. «Il settore bancario – ha dunque concluso De Censi - non fa mancare il proprio sostegno agli imprenditori italiani e tunisini che vogliono sviluppare le loro attività o avviarne di nuove, mettendo a loro disposizione tutti gli strumenti finanziari necessari». La missione in Tunisia - alla quale partecipano quindici banche italiane, otto delle quali con desk per assistere direttamente le imprese negli incontri bilaterali - è un segnale tangibile dell’interesse crescente dell’industria bancaria per il mercato tunisino e per tutta l’area Sud del Mediterraneo. Più in generale, conferma una volta di più il grande impegno del settore a supporto delle strategie di internazionalizzazione del Paese. Dopo Cina, India, Bulgaria, Turchia, Brasile, Paesi della sponda sud del Mediterraneo, Emirati Arabi e Marocco, questo impegno prosegue senza sosta visto che già a febbraio le banche italiane saranno di nuovo in India, insieme a istituzioni, Confindustria ed Ice. .  
   
 

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