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Notiziario Marketpress di
Lunedì 29 Gennaio 2007 |
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PACCHETTO BERSANI PER LE ASSICURAZIONI. ANIA: NON UNA LIBERALIZZAZIONE, MA DIRIGISMO. NESSUN VANTAGGIO PER IL CONSUMATORE
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Roma, 29 Gennaio 2007 - L’associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici muove forti critiche ai nuovi provvedimenti varati dal Consiglio dei Ministri in materia di distribuzione dei prodotti assicurativi. Il Presidente Fabio Cerchiai ha dichiarato: “Viene ingiustamente ed indebitamente colpita la libertà d’impresa, un bene prezioso per tutti, anche se ovviamente deve sempre essere esercitata nel rispetto delle regole e della più ampia tutela dei diritti del consumatore. L’economia italiana ha bisogno di efficienza e di vere liberalizzazioni, non di dirigismo ed inutile demagogia. Questo provvedimento introduce ingiustificati vincoli all’attività d’impresa e potrà produrre effetti negativi per il consumatore in termini di prezzi e qualità del servizio. È sconcertante che ancora una volta si sia deciso di procedere per decreto senza alcuna preventiva consultazione con l’industria interessata. Abbiamo già presentato un esposto alla Commissione Europea contro il decreto Bersani del luglio scorso; ci vediamo ora costretti a ricorrere nuovamente alle Autorità di Bruxelles a fronte delle nuove e più gravi violazioni della normativa europea. Auspichiamo che il Ministro Bonino ed il Parlamento durante l’iter di conversione in legge del decreto vogliano tenere conto di questi argomenti, anche per evitare all’Italia l’ennesima procedura d’infrazione da parte delle Autorità Europee. In tutti i Paesi è lasciata alla dinamica del mercato la scelta del canale distributivo preferito tra i molti possibili e che sono già disponibili anche in Italia (agenti monomandatari e plurimandatari, brokers, sportelli bancari e postali, vendita per telefono e via internet, ecc. ). In nessun altro Paese esistono vincoli analoghi a quelli ora introdotti per legge in Italia. Questa asimmetria è palesemente autolesionista, in quanto pone le imprese di assicurazione del nostro Paese in una posizione di evidente svantaggio rispetto ai concorrenti”. . |
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