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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Marzo 2012
 
   
  PARMA: STALKING, LA LEGGE IN AIUTO DELLE DONNE

 
   
  Parma, 14 marzo 2012 – Si è dovuto aspettare il 2009 per avere in Italia una legge sullo stalking: una legge storica, importantissima per il nostro ordinamento, che ha introdotto misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori. Una legge che ha finalmente tracciato i contorni del problema, definendo le caratteristiche del molestatore e indicando le contromisure necessarie. Di questo e delle risposte del sistema giudiziario a un tema tragicamente attuale come quello della violenza contro le donne si è parlato ieri in Provincia, in una conferenza organizzata dallo Zonta Club di Parma in collaborazione con l’ente di piazza della Pace e inserita nella rassegna “Le donne di marzo 2012”: un incontro decisamente partecipato, a dimostrazione dell’interesse suscitato da un tema che purtroppo caratterizza il nostro tempo e non abbandona mai le cronache. Relatrice dell’incontro la pm della Procura della Repubblica di Parma Lucia Russo, che ha parlato davanti a un pubblico numeroso e attento. “Credo che lo Zonta con questo appuntamento abbia colto l’attualità di un tema come quello dello stalking, che sta dentro a quello più grande della violenza sulle donne. Un tema di enorme attualità che chiama tutti a responsabilità nuove. Lo stalking è molto spesso la preparazione di un atto anche omicida, sconvolge l’esistenza delle persone, mette in difficoltà e a rischio tutte le certezze del vivere”, ha detto in apertura l’assessore provinciale alle Pari opportunità Marcella Saccani. “Le donne devono trovare il coraggio di denunciare: è importante denunciare e sapere che c’è una legge: noi vogliamo ricordarlo alle donne. Lo stalking spesso è l’inizio, degenera nella violenza sessuale e a volte anche nell’omicidio: occorre fermarlo prima, fermare prima questo processo, sfruttare le legge”, ha osservato Emanuela Tanzi, presidente dello Zonta Club. Maggiore tutela, dunque, e più attenzione. Anche se sul tema resta ancora tanto da fare, come ha spiegato Lucia Russo: “Indubbiamente sono stati fatti grandi passi avanti, soprattutto dal 2009 in poi con l’approvazione del decreto legge 11. Rimangono indubbiamente ancora potenti cause ostative rispetto all’emersione del fenomeno della violenza contro le donne. Quindi abbastanza è stato fatto, molto sicuramente rimane ancora da fare”, ha detto la Pm ai cronisti poco prima dell’inizio dell’incontro, rimarcando la necessità di un impegno corale, ciascuno per le proprie competenze: “La magistratura deve intervenire tempestivamente, ma perché questo accada occorre che si creino una serie di condizioni incentivanti rispetto all’emersione di questo fenomeno. Il che vuol dire che tutti quelli che lavorano sul territorio devono fare la loro parte. I magistrati attraverso una dovuta specializzazione, un’attenzione e una formazione adeguata rispetto a reati che hanno sicuramente delle particolarità che sono diverse rispetto a tante altre tipologie di aggressione, ma questo vale anche naturalmente per tutti gli altri operatori del territorio. Quindi un problema di formazione e informazione esiste, per gli operatori sanitari, per le forze di Polizia, anche per le vittime: è assolutamente importante che le vittime siano messe in condizione di conoscere quali sono le possibilità per ottenere aiuto”.  
   
 

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