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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Marzo 2012
 
   
  COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, RALLENTA L’EXPORT A GENNAIO 2012, MA NEGLI ULTIMI TRE ANNI IL COMMERCIO ITALIANO CAMBIA PELLE

 
   
  Roma, 20 marzo 2012 – Frenata per le esportazioni italiane a gennaio 2012: nei dati destagionalizzati, le vendite registrano un incremento su base annua del 2,9%, performance inferiore a quella dei principali esportatori europei, ovvero Germania (6,8%) e Francia (7,3%). Il rallentamento appare confermato anche dal dato congiunturale, che segna una flessione delle vendite del 2,5% rispetto a dicembre 2011, in controtendenza rispetto all’incremento del 4,2% sul mese di novembre. “Sebbene il dato di gennaio segni un rallentamento, esso si inserisce all’interno di un trend comunque positivo che porta ad una riduzione del deficit commerciale di oltre 2,5 miliardi di euro rispetto allo scorso anno. – afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi – Inoltre le vendite all’estero forniscono il solo contributo positivo alla crescita del Pil italiano: tutti i trimestri del 2011 fanno infatti registrare incrementi positivi, da ultimo quello dello 0,7% del quarto trimestre, a fronte della sostanziale contrazione delle altre componenti della domanda”. Su base annua, tengono le esportazioni in extra-Ue, che crescono del 3% circa, con un valore che supera i 14 miliardi di euro a gennaio 2012. “Le imprese italiane hanno scelto di tenere salde le nicchie di mercato medio-alte finora conquistate, riducendo la quantità di beni immessi sul mercato e cercando di tenere per quanto possibile sui margini delle vendite, strategia, questa, che attualmente sembra portare maggiori risultati sui mercati extra-Ue”, prosegue Esposito. Negli ultimi tre anni, il trend delle esportazioni italiane verso i Paesi extra-europei mostra un progressivo spostamento delle nostre imprese dai mercati “maturi”, ovvero Stati Uniti e Giappone, alle economie più dinamiche, che stanno trainando la ripresa mondiale, quali Cina, India, Mercosur e Turchia: aumenta il contributo all’export extra-Ue dei Paesi a più elevato tasso di sviluppo, che passa dal 14,1% del 2008 all’attuale 17,8%, a scapito dei nostri partner tradizionali, la cui quota si riduce dal 18,0% al 16,7%”.  
   
 

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