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Notiziario Marketpress di Giovedì 01 Febbraio 2007
 
   
  ZUCCHERO, ZAIA: FIRMARE SUBITO ACCORDO PER RICONVERSIONE PORTO VIRO PER LA PRODUZIONE DI BIOETANOLO”.

 
   
  “Ora che il comitato interministeriale dello zucchero ha approvato il piano generale di conversione del sito etilico saccarifero di Porto Viro, si proceda nel più breve tempo possibile alla convocazione delle parti per la firma dell’accordo finalizzato alla riconversione dell’impianto per la produzione di bioetanolo”. E’ l’invito formulato dal vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia, commentando la dichiarazione del ministro Paolo De Castro che annuncia l’approvazione del piano di riconversione di tredici stabilimenti, che devono cessare la produzione di zucchero in seguito alla riforma europea di settore. “La decisione – ha puntualizzato Zaia – rappresenta l’esito di lunghe trattative che abbiamo puntigliosamente condotto con Roma, lavorando anche all’accordo di filiera che vede coinvolte le istituzioni locali, rappresentanti dei lavoratori e tutte le forze economico sociali che ruotano attorno all’indotto”. “Il progetto che prevede il trasferimento dell’impianto da Porto Viro all’area industriale di Loreo – ha ribadito il vicepresidente – dovrà essere siglato in tempi rapidissimi per poter beneficiare dello sgravio fiscale previsto dalla finanziaria 2007 in materia di carburanti. Tale sgravio è infatti contingentato, ovvero potrà godere dei benefici chi arriverà prima con un progetto”. “Affrettare i tempi della riconversione dell’impianto risponde anche all’esigenza di utilizzare per la lavorazione e la produzione di bioetanolo il prodotto locale – ha aggiunto Zaia – offrendo una prospettiva alle aziende agricole che in questi anni si sono dedicate alla bieticoltura; va infatti ricordato che la riforma dell’Ocm zucchero ha già comportato, da alcune prime stime, l’abbandono della produzione di bietola in oltre 2 mila delle circa 8 mila aziende agricole interessate alla coltivazione prima della riforma, e di oltre 25 mila ettari di superficie coltivata”. . .  
   
 

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