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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Aprile 2012
 
   
  COLLOQUE FRANCO-ITALIEN SULLE RELAZIONI ECONOMICHE TRANSFRONTALIERE PROGETTARE INSIEME IN EUROPA

 
   
  Torino, 12 aprile 2012 - Ieri , presso il Centro Congressi Torino Incontra, si è tenuta la seconda edizione dei “Colloque franco-italien”, promossa dal Consolato Generale di Francia a Torino e Genova, dalla Camera di commercio di Torino e da Unioncamere Piemonte, dedicata alle opportunità di uno sviluppo integrato e di una “strategia di rete” fra le regioni geograficamente localizzate nell’ambito territoriale dell’Alpmed in tema di programmazione europea e politiche comunitarie, soprattutto nell’ambito della nuova programmazione di sviluppo regionale 2014-2020 (Feder). L’incontro, realizzato in collaborazione con l’Euroregione Alpmed, La Stampa e Erai (Entreprise Rhône-alpes International), si è aperto con i saluti del nuovo Ambasciatore di Francia in Italia Alain Le Roy, del Segretario generale di Unioncamere Piemonte Paolo Bertolino, del Presidente della Camera di commercio di Torino Alessandro Barberis, e del Presidente delle Camere di commercio Alpmed Asbl Jean Paul Mauduy. Sono poi intervenuti sul tema “Il punto di vista della politica” Roberto Cota, Presidente della Regione Piemonte e Presidente dell’Euroregione Alpi Mediterraneo; Joël Giraud, Vice Presidente della Regione Provence-alpes-côte d´Azur e Presidente del Comitato Massif des Alpes Françaises; Augusto Rollandin, Presidente della Regione Valle d’Aosta; Christian Dupessey, Primo vice-presidente della Commissione Europa, Relazioni e solidarietà internazionali per la Regione Rhône-alpes; e Angelo Berlangieri, Assessore al Turismo della Regione Liguria. Sarah Bovini, dell’Ufficio Studi e Statistica di Unioncamere Piemonte, ha presentato la sintesi della ricerca “Secondo rapporto sugli scambi transfrontalieri nei territori dell’Alpmed”. È seguita la tavola rotonda “La nuova programmazione europea 2014-2020: le sfide transfrontaliere”, moderata dal giornalista Marco Alfieri, che ha dato spazio alla testimonianza di esperti italiani ed europei che, a diverso titolo, si occupano di programmazione dei fondi europei di sviluppo regionale. Hanno partecipato alla tavola rotonda: Sabina De Luca, Capo Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica del Ministero dello Sviluppo Economico; Nicolas Evrard, Segretario generale dell’associazione europea dei rappresentanti della montagna, membro del comitato permanente della Convenzione alpina; e Cristina Cuscunà, Responsabile promozione e comunicazione Mesap - Polo piemontese della meccatronica. Ha concluso l’incontro la Console Generale di Francia a Torino e Genova Véronique Vouland-aneini. Alain Le Roy, Ambasciatore di Francia in Italia, ha sottolineato nel suo intervento di apertura: “Nous partageons la conviction que pour surmonter la crise que nous traversons, nous devons actionner tous les leviers en faveur de la croissance et de la compétitivité. Parmi eux, celui des projets transfrontaliers, qui s’inscrivent pleinement dans l’objectif poursuivi par l’Union européenne d’un développement de la coopération territoriale entre Etats membres, est fondamental. A nous, forts des enseignements que nous livre ce précieux rapport des Chambres de commerce, d’imaginer ensemble comment nous pouvons proposer à l’échelon européen des projets communs à nos régions et ainsi mettre nos idées au service de leur développement économique et social. “Nello scenario economico internazionale, la competizione si sta spostando dalle imprese ai territori: non è più sufficiente, quindi, essere competitivi e garantire servizi e prodotti innovativi e di qualità, ma occorre mettere in comune le eccellenze e affrontare alcune politiche in forma coordinata e sinergica, soprattutto quelle che fanno capo alla nuova programmazione europea - ha fatto sapere Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte -. Il sistema delle Camere di commercio, che ha da sempre nel proprio Dna la caratteristica e la volontà di fare ‘rete’, deve quindi portare avanti il suo impegno a favore di progetti di collaborazione strategica con le vicine regioni francesi, nella consapevolezza che un territorio competitivo crea i presupposti per attrarre le migliori imprese e le migliori risorse umane, innescando un circuito virtuoso per il territorio stesso”. “La Francia si conferma uno dei principali partner commerciali dell’Italia e del Piemonte. La nostra regione, in particolare, realizza da sola il 13% delle esportazioni nazionali verso Parigi – ha commentato Alessandro Barberis, Presidente della Camera di commercio di Torino -. Nonostante gli orizzonti per l’internazionalizzazione si facciano sempre più ampi guardando anche ad altri continenti, la regione dell’Alpmed, che per il sistema camerale annovera anche Corsica e Sardegna, si presenta a livello mondiale come un vero e proprio motore economico: 550 miliardi di euro di Pil e una capacità di esportazione pari a 106 miliardi di euro annui. Di fronte però a un’economia europea ancora fragile, mentre l’Europa è alla ricerca di un pensiero politico comune che vada oltre gli aspetti monetari e finanziari, credo con convinzione che oggi le regioni dell’Alpmed possano dare il loro contributo anche cooperando e impegnandosi a lavorare insieme su temi, politiche e obiettivi condivisi”. I territori italiani di Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Sardegna e quelli francesi di Rhône-alpes Provence-alpes-côte d’Azur e Corsica condividono, oltre alla vicinanza geografica, anche una storia e una cultura comune. Se venisse considerato congiuntamente, questo territorio rappresenterebbe una forte realtà economica e sociale a livello europeo, con i suoi 19milioni di abitanti, circa 2 milioni di unità locali e un Pil pari a 525 miliardi di euro, assimilabile a quello di interi Stati come i Paesi Bassi o la Turchia. Si tratta di un territorio che possiede una straordinaria varietà di eccellenze nel campo industriale, in quello agroalimentare e nella ricettività turistica, e che ha impostato il proprio modello di sviluppo su una forte proiezione internazionale, sulla qualità di prodotti e servizi e della ricerca innovativa. Il rapporto “Colloque franco-italien”, il secondo sugli scambi transfrontalieri tra i territori dell’Alpmed, si pone l’obiettivo di esaminare le relazioni economiche tra le regioni italiane e francesi collocate in questa macroregione: un compito non facile dal punto di vista metodologico, sia per la mancanza di statistiche ufficiali sugli scambi interregionali che per l’eterogeneità delle fonti dei due Paesi. L’interscambio commerciale - Il punto di partenza del rapporto è rappresentato dall’analisi dell’interscambio commerciale; proprio in questo caso, per mancanza di fonti statistiche, non è stato possibile analizzare direttamente il flusso di merci fra le regioni italiane e quelle francesi dell’Alpmed in quanto le fonti ufficiali utilizzate offrono un’asimmetria statistica non superabile. Si è quindi analizzato l’import-export delle regioni italiane dell’Alpmed verso la Francia nel suo complesso e il corrispondente flusso dalle regioni francesi verso l’Italia nel suo complesso. Nel 2011 le quattro regioni italiane dell’Alpmed (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Sardegna) hanno esportato merci verso la Francia per 6,8 miliardi di euro, con una crescita del 12% circa rispetto al 2010. Nello stesso periodo, le esportazioni di merci delle tre regioni francesi (Rhône-alpes, Provence-alpes-côte d’Azur, Corsica) verso l’Italia hanno raggiunto gli 8,4 miliardi di euro, realizzando un incremento del 23% rispetto all’anno precedente. I prodotti maggiormente richiesti dal mercato francese sono quelli dell’automotive e della meccanica, mentre sostanze e prodotti chimici, metalli e prodotti in metallo sono le merci che l’Italia richiede in maggior misura alle due regioni francesi dell’Alpmed. L’innovazione e le relazioni tra i poli di innovazione e i pôles de competitivité - Gli investimenti nel settore della ricerca e dell’innovazione sono fondamentali per potenziare la crescita del sistema imprenditoriale locale, in una macroarea importante come quella dell’Alpmed. Gli indicatori di input tecnologico, come la spesa e gli addetti alla ricerca, misurano lo sforzo innovativo di un territorio. Nel 2009 le spese destinate alla R&s nei territori analizzati hanno superato i 10,4 miliardi di euro, pari al 4,4% della somma complessivamente stanziata per R&s dai 27 Paesi dell’Unione europea. Tali investimenti incidono per il 2,0% sul Pil generato dai territori dell’Alpmed, in linea con quanto registrato nell’Ue27, dove la spesa in R&s ha rappresentato l’1,9% del Pil totale. La capacità innovativa di un territorio si misura anche attraverso i legami e le attività di collaborazione esistenti tra gli attori attivi nei settori innovativi. A tal fine sono state approfondite le relazioni esistenti tra i poli d’innovazione presenti nella macroregione, sottoponendo ai poli piemontesi, liguri e valdostani un questionario volto ad indagare i legami correnti e passati con i “pôles de compétitivité“ e i cluster francesi delle regioni Rhône-alpes, Provence-alpes-côte d’Azur e Corsica. Oltre la metà dei poli d’innovazione indagati hanno attualmente in corso collaborazioni con i pôles de competitivité delle regioni d’Oltralpe dell’Alpmed. Ad oggi si possono contare dieci progetti attivati, che coinvolgono nel complesso tredici attori, di cui sette instaurati con i cluster tecnologici del Rhône-alpes, due con la regione del Provence-alpes-côte d’Azur e uno con la regione della Corsica. La maggioranza delle collaborazioni si sviluppa all’interno del programma europeo Interreg Alcotra, è stata attivata tra il 2011 e il 2012 e prevede di concludersi nel biennio 2013-2014. Circa un terzo delle collaborazioni sviluppa temi inerenti ricerca e sviluppo nella sua più ampia accezione, e un altro 30% dei progetti si occupa di ricerca sui nuovi materiali e di scienze della vita. I poli italiani hanno, inoltre, dichiarato di aver instaurato e concluso quattro progetti con i partner d’oltralpe, di cui due con la regione del Rhône-alpes e due con quella del Provence-alpes Côte d’Azur. Quanto alle future collaborazioni, tre dei poli indagati prevedono di attivare altrettante nuove progettualità coinvolgendo in tutte le relazioni i cluster e i pôles de competitivité del Rhône-alpes e, in un caso, pôles de competitivité della regione Provence-alpes-côte d’Azur. L’internazionalizzazione accademica - In un’ottica di ampliamento degli orizzonti culturali e formativi del tessuto universitario, i rapporti di scambio e collaborazione interdisciplinare, nonché internazionale, tra le Università sono sempre più all’ordine del giorno. In particolare, nel caso di territori storicamente e culturalmente affini quali sono le regioni transfrontaliere dell’Alpmed, tali scambi svolgono un ruolo fondamentale sia per l’arricchimento della carriera universitaria e delle opportunià lavorative degli studenti che vi partecipano, sia per gli stessi istituti universitari di provenienza e di ricezione, sia per il tessuto locale che accoglie gli studenti stranieri. Sono ben 24 gli accordi fra istituzioni accademiche universitarie dell’Alpmed volti ad istituire lauree transnazionali, con una forte concentrazione fra Torino, Grenoble e Lione. Gli studenti francesi iscritti negli otto Atenei delle regioni italiane dell’Alpmed sono complessivamente quasi 200, lo 0,1% degli iscritti totali e il 2,3% degli iscritti stranieri. Si tratta di una quota abbastanza limitata ed inferiore a quella degli italiani presenti nei dieci Atenei del Rhône-alpes (760 iscritti, lo 0,5% degli iscritti totali e il 3,3% degli iscritti stranieri).  
   
 

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