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Notiziario Marketpress di
Lunedì 16 Aprile 2012 |
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«IL PICCOLO PRINCIPE», BAMBINI SUL PALCO E IN PLATEA
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Busto Arsizio (Varese), 16 aprile 2012 - giovedì 12 aprile 2012 - Un bambino lo sfoglia come se fosse favola. Un adulto lo interpreta come una poetica, profonda e ancora attuale riflessione sull’uomo e sui molti aspetti della sua vita, a iniziare dall’inestimabile valore dell’amicizia. «Il piccolo principe», romanzo di formazione scritto e disegnato dal narratore-aviatore francese Antoine De Saint-exupéry nel 1943 ed edito nello stesso anno a New York per i tipi della Reynal & Hitchcock (prima in lingua inglese e poi in francese), sale sul palco del teatro Sociale di Busto Arsizio. L´occasione è offerta dal saggio-spettacolo del corso «Attori in erba», un laboratorio di animazione e di educazione alla teatralità e allo spettacolo per studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, promosso dall´associazione culturale «Educarte» all’interno del progetto «Officina della creatività» e nell´ambito della convenzione tra il Comune di Busto Arsizio e la società «Il teatro Sociale» srl. Due le repliche in cartellone: una giovedì 19 (alle ore 20.30), per il pubblico adulto, e l’altra venerdì 20 aprile (alle ore 10.15), per le scuole primarie del territorio. A calcare le assi del palcoscenico, sotto la regia di Delia Cajelli, saranno una trentina di bambini dai 6 ai 12 anni, accompagnati dall’attore Gerry Franceschini, nei panni del trasvolatore Antoine De Saint-exupéry. Le coreografie portano la firma di Elisa Vai; luci e fonica vedranno all’opera Maurizio «Billo» Aspes. «Il piccolo principe» -uno dei libri più venduti al mondo, con le sue quasi centoquaranta milioni di copie stampate e le traduzioni in oltre duecentoventi lingue e dialetti (la versione italiana, pubblicata da Bompiani, è del 1949)- racconta dell´incontro tra un aviatore, costretto da un guasto a un atterraggio di fortuna nel deserto del Sahara, e un «ometto» bizzarro, dai ricci capelli dorati e dalla lunga sciarpa sventolante, dallo sguardo vispo e dai rossori facili: il piccolo principe, appunto. Il ragazzino, di circa 6 anni, viene dallo spazio, più precisamente dall’asteroide B 612, un corpo celeste «poco più grande di una casa», così minuscolo da offrire ben «quarantatré tramonti» al giorno solamente spostando, di pochi passi, la propria seggiola. Nel microscopico pianeta, dove si trovano anche tre vulcani (due dei quali ancora in attività) e dove le radici di baobab devono essere estirpate periodicamente prima che ingombrino tutto il terreno, vive una rosa bellissima, il cui bulbo è arrivato lì chissà da dove. Un fiore vanitoso e capriccioso, questo, al quale il piccolo principe si dedica ogni giorno con grande attenzione, annaffiando le radici con acqua fresca e proteggendo i delicati petali dalle correnti d’aria e dai bruchi. Per sfuggire a tutte queste continue responsabilità e alle bizzarrie della sua rosa, complice la migrazione di alcune rondini, il ragazzino parte per un lungo viaggio tra gli altri asteroidi vicini, incontrando così personaggi bizzarri, metafora, con i loro comportamenti irragionevoli e talvolta inutili, dei difetti, dei falsi bisogni e dei ridicoli paradossi della nostra società. Ecco così uomini che sembrano aver dimenticato l’importanza delle piccole cose e dei gesti disinteressati, uomini incapaci di cogliere l’«essenziale», spesso «invisibile agli occhi». Ci sono il re, che crede di regnare sull’universo intero, malgrado nessuno sappia della sua esistenza, e l´uomo d´affari, che conta e riconta le stelle, sostenendo di possederle come fosse un proprio capitale. Ci sono, poi, il vanitoso, che vive nell’attesa di qualcuno che lo ammiri, l’«ubriacone», che si dedica all’alcol per dimenticare la «vergogna di bere», il lampionaio, che ogni minuto spegne e riaccende la luce, ligio al proprio dovere al limite del paradosso, e il geografo, che non si muove mai dalle sue carte, attendendo l´arrivo di un esploratore che gli dica la struttura degli altri pianeti. Il piccolo principe atterra, dunque, sulla Terra, uno strano posto con «cento e undici re, settemila geografi, novecentomila uomini d’affari, sette milioni e mezzo di ubriaconi, trecentoundici milioni di vanitosi, due miliardi circa di adulti», tutti intenti a contare e a classificare con i numeri. Qui, il ragazzino, grazie all’incontro con una volpe (propriamente un «fenec» del deserto), viene iniziato ai doveri dell’amicizia, comprende la responsabilità che lega ogni singolo individuo agli esseri umani dai quali si è fatto amare, che ha per così dire «addomesticato», e finisce per capire cosa lo vincoli alla rosa lasciata sola sul suo pianeta. Quel fiore è unico, diverso da tutti gli altri della sua specie, perché è il solo che egli ami. Colto da un’improvvisa nostalgia e approfittando di una notte di perfetta allineamento tra la Terra e l’asteroide B 612, il piccolo principe decide di ritornare a casa, non senza aver prima confortato l’aviatore, indicandogli le stelle come punto di incontro ideale e non senza aver lasciato ai suoi compagni di viaggio, lettori o spettatori, un’importante lezione: non la ricchezza, non l’ammirazione altrui, non il potere, ma l’amore, l’amicizia, il rispetto per il prossimo e l’ambiente sono le cose davvero importanti nella vita. «Lo spettacolo, una co-produzione del teatro Sociale di Busto Arsizio e dell’associazione culturale «Educarte», si ispira fedelmente al testo di Antoine De Saint-exupéry e -racconta la regista Delia Cajelli- è frutto di un lavoro lungo e impegnativo, iniziato lo scorso settembre. La rappresentazione è ricca di scene corali, come la danza degli asteroidi o il balletto delle bottiglie, scene piene di grandi atmosfere di luci e di colori e corredate da brani di musica classica (quali il «Pizzicato Polka» di Johann Strauss jr e il «Valzer dei fiori» di Pëtr Il´ič Čajkovskij, ndr) e da famose canzoni per bambini (da «Ci vuole un fiore» di Sergio Endrigo a «Regalerò un sogno» di Gian Marco Gualandi, ndr)». Si chiude, dunque, nel segno di uno dei best-seller più amati della letteratura per ragazzi, o meglio, della letteratura «per quegli adulti che un giorno furono ragazzi», il terzo anno del corso «Attori in erba». Dopo le rappresentazioni di «Tutti allegramente insieme a Pinocchio», dalle storie di Collodi (marzo 2010), e «Cuore», dall´omonimo romanzo di Edmondo De Amicis (marzo 2011), quest´anno i bambini hanno continuato il loro percorso alla scoperta dei primi rudimenti di recitazione, canto, uso della voce ed espressività corporea, in compagnia di un team di insegnanti composto dalla regista Delia Cajelli, dalla coreografa Elisa Vai, dagli attori Ambra Greta Cajelli e Gerry Franceschini, e dall’insegnante di canto Fiorella Zito. Il viaggio dei più piccoli alla scoperta dell´Abc del mondo della scena proseguirà con lo studio e la rappresentazione del libro «Alice nel paese delle meraviglie» di Lewis Carroll, il cui allestimento si terrà nella primavera 2013. Le lezioni riprenderanno nel mese di settembre 2012, sempre fedeli al motto «Il teatro? Un gioco importante per crescere». Il costo del biglietto per entrambe le repliche dello spettacolo «Il piccolo principe», inserite nel cartellone della rassegna «Il teatro dei ragazzi» e per i ragazzi» di «Educarte», è fissato ad euro 5,00. Il botteghino del teatro Sociale, ubicato presso gli uffici di piazza Plebiscito 8, è aperto nelle giornate di mercoledì e venerdì, dalle 16.00 alle 18.00, e il sabato, dalle 10.00 alle 12.00. E´, inoltre, possibile riservare i propri posti, chiamando il numero 0331.679000, tutti i giorni feriali, secondo il seguente orario: lunedì, martedì e giovedì, dalle 9.30 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00; mercoledì e venerdì, dalle 9.30 alle 12.00. |
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