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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Aprile 2012
 
   
  UE: TRASFERIMENTO DEI DATI DEI PASSEGGERI AEREI: PRO O CONTRO?

 
   
  Strasburgo, 18 aprile 2012 - Il 19 aprile i deputati decideranno le sorti dell´accordo tra Unione europea e Stati Uniti sul trasferimento dei dati dei passeggeri aerei (Pnr). Questi dati potranno essere utilizzati per la lotta al terrorismo. Ma alcuni temono che possano nuocere ai diritti dei cittadini europei. La commissione alle Libertà civili si è pronunciata in favore del testo mentre i gruppi politici sono piuttosto divisi. Due deputati espongono i loro punti di vista. Il deputato britannico Timothy Kirkhope (Conservatori e riformisti) è a favore dell´adozione dell´accordo. Tk - Abbiamo negoziato un accordo rigoroso con i nostri partner americani. Dovremo trasferire delle informazioni ben precise rispettando delle condizioni chiare e sotto la sorveglianza delle autorità indipendenti. Il valore dei fati dei passeggeri aerei non deve essere sottovalutato. Per esempio questi dati sono stati utilizzati dal Regno Unito nell´inchiesta sugli attentati di Londra. Hanno permesso di identificare i responsabili degli attacchi a Mumbai. Proprio grazie a questi dati sono stati catturati decine di criminali, pedofili, stupratori e trafficanti di droga. Non penso che gli Stati Uniti vogliano archiviare queste informazioni per utilizzarli a fini illeciti. L´obiettivo è unicamente quello della sicurezza: utilizzeranno questi dati per combattere il terrorismo e la criminalità. Non bisogna sottovalutare i rischi: in particolare dopo gli attentati dell´11 settembre. La risposta del Parlamento europeo deve essere all´altezza delle sfide della società contemporanea. Nonostante ciò abbiamo fatto in modo che l´accordo sia utilizzato unicamente per prevenire, individuare e portare davanti alla giustizia i responsabili di crimini internazionali e i terroristi. I dati dei passeggeri sono protetti, saranno disponibili e sarà possibile correggerli. I dati sensibili (come la scelta del cibo) saranno utilizzati in circostanze estremamente eccezionali. Il Parlamento europeo può opporsi all´accordo, come sembra suggerire il relatore del testo, ma può anche decidere di sostenere un accordo che permetterà di proteggere le nostre vite e le nostre libertà fondamentali. Spero che sceglieremo la seconda opzione. La deputata olandese Sophie in ´t Veld (Liberali e democratici) è contraria all´accordo. Siv - L´accordo sul trasferimento dei dati dei passeggeri aerei (Pnr) tra Ue e Stati Uniti non risponde ai criteri fissati dal Parlamento europeo nel 2010. Non è infatti conforme alla legislazione europea. Come relatrice del testo, temo che i dati dei passeggeri aerei non siano utilizzati unicamente per ragioni legate al terrorismo e alla criminalità, ma anche per ciò che riguarda l´immigrazione e i controlli alle frontiere. Mi oppongo anche all´archiviazione dei dati per una durata indeterminata, anche sotto anonimato. L´utilizzo possibile dei dati sensibili come i dati legati alla salute, la religione o la vita sessuale è un tema controverso. Le autorità americane avranno anche la possibilità di connettersi a dei sistemi informatici europei per recuperare i dati. Numerosi esperti giuridici, il gruppo di lavoro dell´articolo 29 - un organo europeo indipendente responsabile della protezione dei dati, ndr - e il Garante europeo della protezione dei dati hanno indicato che l´accordo è insufficiente. Alcuni pensano che rifiutando l´accordo i dati non potranno essere utilizzati per la lotta al terrorismo e la criminalità. Ma non è vero. I dati continueranno a circolare. Il Parlamento, e io stessa, sosteniamo esplicitamente l´utilizzo dei dati dei passeggeri aerei per la lotta al terrorismo e la criminalità internazionale. In ogni caso, il Parlamento europeo non potrà approvare un accordo che non rispetta la vita privata dei cittadini europei e contrario alle leggi e ai principi della protezione dei dati. Approvare un accordo di questo tipo lascerebbe i cittadini europei senza protezione e creerebbe un precedente da non sottovalutare: altri paesi domanderebbero il trasferimento dei dati.  
   
 

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